CAPITOLO 2

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Durante il banchetto parlò molto con i suoi compagni di tavolo, cosa insolita per lui che preferiva di gran lunga osservare in silenzio, come uno spettatore. 

Si sentiva sempre estraniato dalle conversazioni, non per superiorità, per il semplice motivo che non credeva di avere argomentazioni valide, soprattutto se si trattava di una nuova conoscenza, non sapeva mai come relazionarsi.

Nonostante il suo pregiudizio in fatto di nuovi incontri, era riuscito ad entrarci in confidenza.
I due ragazzi stavano insieme da qualche mese e si erano conosciuti durante un corso di ballo che Seokjin aveva fatto fare a Jungkook.
Infatti il corvino era un ballerino e cantante, perla dell'agenzia degli amici, oltre che molto amico loro.

Gli avevano già parlato del ragazzo ma non lo aveva mai conosciuto prima di quel momento.

Jimin era l'insegnante del corso che Junkook aveva seguito, insegnava danza moderna in una scuola vicino al bar in cui lavorava Yoongi.
Era incredibile come i tre ragazzi fossero stati sempre molto vicini senza mai incontrarsi.

Jungkook e Jimin si erano innamorati al primo incontro, tanto che decisero di prolungare la durata delle lezioni, temendo di non incontrarsi più.
Gli raccontarono che avevano anche qualche amico in comune e quando lo scoprirono si diedero degli scemi per non essersi mai incontrati.
Uno dei coinquilini di Jungkook lavorava con Jimin alla scuola di ballo ed era un insegnante di Hip.Hop e i due ragazzi erano molto uniti, sia nella vita quotidiana che nel lavoro.

Yoongi ascoltava con piacere ma non era troppo interessato alla danza, a lui piaceva la musica, gli piaceva suonare il pianoforte, anche se aveva abbandonato l'idea molto tempo fa, e da un paio di anni lavorava come barista.

Non era il lavoro che sognava, ma quando si trovò in difficoltà e senza mangiare gli sembrò un buon posto di lavoro e con il tempo si era abituato a quella routine, non amando i cambiamenti non si era mai messo a cercare altro.

I due ragazzi erano più piccoli di lui, eppure sembravano molto maturi per la loro età. Si sentiva anche un po invidioso, loro avevano sogni, aspirazioni e determinazione nel raggiungerli, lui non aveva niente.

Passava le sue giornate fra il lavoro e il divano.
Ogni tanto quando tornava a casa faceva una passeggiata lungo il parco sotto al suo palazzo... Ma non gli sembrava un granché.
Faceva sempre molta fatica a credere in se stesso, temeva sempre di non essere all'altezza delle situazioni e finiva sempre per sentirsi in difetto rispetto agli altri.

Quando la serata si concluse, arrivò il momento di salutare tutti, compresi i suoi due nuovi conoscenti, con la promessa che sarebbero andati a trovarlo al bar e magari sarebbero potuti uscire insieme qualche volta.

Non era particolarmente affezionato alle feste, e troppe persone che non conosceva gli mettevano pressione e lo facevano sentire a disagio. Salì in macchina, contento di poter tornare a casa e si slacciò subito la cravatta, la detestava, si sentiva soffocare.

"Finalmente! Ah! Ossigeno..!" Esclamò gettandola sul seggiolino di fianco a lui.

Non vedeva l'ora di raggiungere il suo posto sicuro, farsi una doccia e andare a dormire, l'indomani si sarebbe alzato presto per andare a lavoro, dato che il suo collega gli aveva chiesto un cambio di turno.

...

Era una giornata come un'altra e avrebbe staccato da lavoro a fine mattinata, così sarebbe tornato a casa e avrebbe avuto tutto il tempo per rilassarsi prima di andare a cena dai novelli sposi.

La porta del locale si aprì emettendo il classico suono di quando sta entrando un cliente, apparvero davanti a Yoongi due ragazze e si fermarono davanti al macchinario posto vicino all'ingresso per effettuare il loro ordine e pagare, per poi ricevere uno scontrino che gli avrebbe assegnato il numero del tavolo.

Yoongi le osserò per tutto il tempo, le due ragazze sembravano coetanee, una aveva lunghi capelli lisci legati in una coda e l'altra aveva un caschetto nerissimo molto curato, erano vestite normali, non troppo eleganti ma neanche sportive, ma in fondo lui cosa ne sapeva di abiti femminili?..

Le seguì con lo sguardo fino al tavolo che gli era stato assegnato, non poteva fare a meno di osservare le persone intorno a lui.
Era una persona alla quale piaceva cercare di comprendere le sfaccettature, le espressioni e l'intensità degli occhi di chi gli stava intorno.

Soprattutto gli occhi.. anche se non riusciva a sostenere un confronto, erano in assoluto la parte del corpo che preferiva.
Era affascinato dai movimenti e cercava sempre di collegarli alle emozioni che potevano celare.

Una volta ricevuto sul suo display l'ordine delle ragazze, si mise a a prepararlo. Avevano richiesto un frullato mango e panna con ghiaccio, una cioccolata fredda e una torta di pasta frolla e marmellata.

Terminò la preparazione, posizionò tutto su un vassoio e si diresse verso le clienti che non si accorsero minimamente del suo arrivo, tanto erano prese dalla conversazione che stavano avendo.

Una delle due ascoltava con attenzione l'altra mentre parlava, sembravano molto in confidenza e sembrava stessero parlando di qualcosa di molto delicato.

"Io non capisco! Lui è così bello, quegli occhi, e quelle labbra! Perché non mi ha risposto? Perché dopo essermi dichiarata ha fatto finta di niente? Ma ti giuro che gli farò cambiare idea, costi quel che costi!" La ragazza con il caschetto parlò con determinazione ed un brivido percorse la schiena di Yoongi mentre si avvicinava a loro con il vassoio.

Era più una sensazione che altro, ma avvertiva un leggero formicolio alle mani mentre involontariamente aveva origliato quelle parole.

Let Me Love You   -   sopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora