Era una giornata un po nuvolosa e non rispecchiava per niente l'umore di Yoongi.
Finalmente si era addormentato con il sorriso e si era svegliato ancora più sereno.
Ripensare alla sera precedente lo faceva avvampare, ma si sentiva in qualche modo protetto dalla mano dell'altro che gli stringeva il fianco e da quegli occhi profondi le lo fissavano con affetto. Erano emozioni nuove per lui e si sentiva una ragazzina alle prese con la sua prima cotta, con lo stomaco in subbuglio e il cuore leggero.
La mattina si era perso nei suoi pensieri riportando alla mente tutto ciò che era successo negli anni precedenti e quello che stava accadendo negli ultimi giorni.
Aveva affrontato il disprezzo dei suoi genitori, il disprezzo verso se stesso. Aveva vissuto il dolore delle botte del padre e il terrore dell'abbandono.
Aveva imparato a cavarsela da solo e a farsi forza solo sulle sue braccia. Seokjin e Namjoon che lo avevano salvato portandolo via dal suo inferno appena in tempo.
Hoseok che era entrato all'improvviso nella sua vita e il desiderio di accettarsi che gli stava infondendo.Era successo tutto velocemente e non riusciva ancora a metabolizzare, troppo eccitato dal suo primo dolcissimo bacio.
Sapeva di essere vulnerabile, ma le parole e i gesti del minore gli facevano da scudo e in qualche modo lo rassicuravano.
Lo aiutavano a scacciare via tutte le frasi piene di odio che il padre gli aveva rivolto per innumerevoli anni.
Sapeva che voleva mettersi in gioco e che ce l'avrebbe messa tutta per essere felice.
Passò tutto il pomeriggio fra un ordine e l'altro aspettando di vedere entrare Hoseok e poter passare con lui un po di tempo.
Ormai era diventato un appuntamento fisso, era abituato a vederlo entrare con il sorriso sulle labbra e non vedeva l'ora che arrivasse quel momento.Guardò l'orologio, era tardi, il castano doveva già essere li, arrivava sempre alla solita ora, ma non c'era. Passavano i minuti e l'ansia prese il controllo del suo corpo iniziando a sgretolare tutta la forza che aveva acquisito.
La paura di essere abbandonato e preso in giro si fece strada nel suo cuore, man mano che i minuti passavano.Era perfettamente consapevole di quanto fosse fragile e si sarebbe preso a schiaffi per essere cascato in uno stupido scherzo del destino. Il giorno in cui ha deciso di fidarsi e il giorno in cui è stato mollato.
A fine turno mise a posto e sentiva le gambe tremare e la mente piena di brutti pensieri.
Non era venuto, non l'aveva cercato, forse non lo voleva più...
Improvvisamente la porta si spalancò e Hoseok entrò correndo. Aveva i vestiti stropicciati e la fronte imperlata di sudore. Mille pensieri e paure gli stavano attraversando gli occhi. Sapeva di essere tremendamente in ritardo e temeva di aver ferito l'altro.
"Yoon! Non sono riuscito ad arrivare prima. Non odiarmi ti prego" Si gettò sul corpo di Yoongi e lo abbracciò forte.
Le paure del moro furono dissolte in mezzo secondo, si sentì acnhe un po stupido per aver temuto l'abbandono. Alzò lo sguardo per incrociare gli occhi di Hoseok e un senso di preoccupazione si fece spazio dentro di lui.
Era certo che fosse successo qualcosa, lo sentiva."Che ti è successo?" Lo scrutò per qualche secondo, sentendo il fiatone per la corsa appena fatta. Gli passò due dita sulla fronte per spostargli i capelli che si erano attaccati su di essa.
Sentiva che Hoseok avesse bisogno di lui in quel momento, era troppo agitato per essere solo in ritardo.
"Vieni dietro, così mi racconti" Lo accompagnò e si misero a sedere su due sgabelli che erano in un angolo del magazzino.Hoseok provò a calmarsi facendo dei respiri profondi
"Non pensare che possa abbandonarti, stavo venendo da te, davvero. Voglio proteggerti, non potrei lasciarti!"L'aveva detto tutto d'un fiato, non connettendo il cervello, lasciandosi trasportare dal fiume di emozioni che sentiva.
Yoongi lo trovò estremamente carino, tutto affannato a cercare di farlo sentire sicuro e sul suo volto si aprì un sorriso sincero, che sapeva di leggerezza.La sua faccia, però, si fece seria subito dopo, notando un segno rosso sulla guancia del castano davanti a lui.
Conosceva quei segni, li aveva visti addosso a se stesso per gran parte della sua vita.Un brivido gli scese lungo la schiena e un senso di rabbia gli montò nel cuore.
"Chi ti ha fatto questo?" il suo tono era duro, fermo.
"Non è niente" Mentì.
"Hoseok. Chi è stato?" La sua voce era ancora più seria.Hoseok si rese conto dell'espressione del ragazzo e si ritrovò con le spalle al muro, non poteva più scappare da questa situazione.
"Q-qualunque cosa ti dirò, no-non mi credere pazzo" La sua voce era debole, fragile e somigliava ad un cucciolo indifeso, con le mani nascoste dentro alle maniche della sua felpa sgualcita e gli occhi puntati verso il basso.
"Raccontami Hobi, ti ascolto" La mano di Yoongi andò istintivamente ad accarezzare quel rossore sulla sua guancia. Lo sentiva pizzicare, era caldo.
Hoseok fece un respiro profondo prima di iniziare.
"Praticamente in uno dei miei corsi c'è una ragazza alla quale piaccio. All'inizio si avvicinava soltanto, poi ha iniziato a toccarmi durante le lezioni, mi metteva le mani sulle spalle o sulla schiena quando le spiegavo qualche movimento. Io le ho detto di smetterla, che era opportuno mantenere le distanze, ma lei non mi ha ascoltato."
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Let Me Love You - sope
Fanfiction-Mi piaci davvero Yoon.- Quelle parole gli arrivarono dritte al cuore, facendogli saltare un altro battito e scaldandolo, i suoi occhi si inumidirono e la sua testa si fece leggera. Voleva davvero provare ad essere se stesso. Per quei dieci secondi...