~Liz ~
Dopo essermi asciugata , Aron mi aiuta a scegliere i vestiti .
Prende una tuta nera ed una sua felpa molto pesante .
Il tempo in questi periodi a Washington è molto freddo , soprattutto di sera .
"Non credo che gli stivali vadano bene sotto la tuta" dico ridacchiando , sperando di ritrovare la felicità ...
"Che t'importa è tuo padre tanto" e ridacchiamo leggermente .
"Già ma vorrei essere carina per me stessa , ormai sono due settimane che non mi vesto come si deve e anche se vedrò mio padre che non è importante , vorrei vedermi carina"
"Mi stai dicendo in poche parole che vuoi cambiarti ?" annuisco , mi prende i lembi della felpa e me la toglie . Tremo. La stanza non contiene nessun riscaldamento , e in tutta la giornata per riscaldarmi mi infilo sotto le coperte pesanti .
"Aspetta ti metto un dei maglioni che hai portato"
Prende una vestaglia pesante e me l'appoggia sulle spalle per non farmi sentire freddo. Vedo che dalla valigia prende un maglione bordoux e un jeans nero. Anche se non è il massimo me lo faccio bastare , fa già tanto per me Aron.
Si avvicina e mi infila subito il maglione, senza colletto che lascia respirare il collo . Toglie i pantaloni della tuta e mi infila i jeans , mi alzo e chiude il bottone in vita .
Mi avvicino al bagno che si trova nella camera ed entro , mi guardo allo specchio e il mio volto è pallido, se dovessi mettere una pallina di neve vicino , mi mimitizzerei con essa.
"Aron mi prendi la poschett con i trucchi?"
Pochi minuti dopo si avvicina con una piccola borsetta e me la porge , prendo il blush ed un pennello . Coloro le mie guancia con un colore roseo, sporco le ciglia con del mascara per aprire lo sguardo cupo e spento . I miei occhi azzurri brillano , mi sento 'rinata'..... prendo una spazzola e li pettino , i miei capelli sono diventati un ammasso di batuffoli , non mi sono presa più cura di loro. Faccio una trecci di lato e li lego con un elastico nero .
Esco da bagno e rivado sul letto per mettermi le scarpe .
Metto il cappotto pesante e un cappellino . Lo stesso fa anche Aron .
Il moro mi da la mano e scendiamo le scale.
"Dove andate a quest'ora?" domanda karen alzandosi dal divano.
"A parlare con mio padre" dico ed usciamo dalla confraternita .
Entriamo nella Jeep di Aron , lui infila le chiavi e partiamo .
"Sei in ansia piccola ?" dice Aron
"Un pochino"
Non rivedo mio padre da tanti anni, l'ultima volta è stato due settimane fa ed è cambiato tantissimo. Sembra più vecchio, più trascurato.....
Sono proprio curiosa di sapere cosa ha da dirmi , e perché in quei giorni a New York non mi ha mai detto che fosse lui . Potevamo parlare un mese fa , quando ero più 'lucida' con la mente .
"Tranquilla , ci sarò io" poggia la sua mano sulla mia.
"Grazie di tutto Aron"
"E di cosa , ti proteggerò per sempre" dice , mi si scalda il cuore .
"Spero che riuscirò anch'io a proteggerti come stai facendo tu"
"L'hai già fatto, l'hai sempre fatto . Mi hai sempre aiutata , nonostante Vaiolet sia morta tu mia hai ascoltato e mi hai protetto , a modo tuo" sorrido e abbasso la testa sulle nostre mani. Intreccio le dita con le sue .
"Siamo arrivati" dice , parcheggia la macchina e scendiamo .
Il parco è illuminato dalla luce fioca dei lampioni . La luce notturna dell'inverno rende cupa la serata , ci sono bambini con i genitori che entrano ed escono dal parco .
Scendiamo dalla macchina , e mano nella mano entriamo nel parco .
"Dove dovremmo incontrarci?" domanda il mio ragazzo.
"Ci troverà lui" dico, camminiamo fin quando non troviamo una panchina su cui sederci .In lontananza vediamo una panchina nera .
"Andiamo lì" lo porto verso la panchina e ci sediamo .
"Non dovremmo dirgli in che panchina stiamo?" dice ancora una volta il moro .
"Se la caverà anche da solo"
"Liz" una voce cupa si fa spazio nelle mie orecchie .
Mi giro ed è l'uomo che dice di essere mio padre .
"Ciao" non ricordo il suo nome , e non ho intenzione di chiamarlo papà.
"Speravo di incontrarti da sola"
"Lui può stare" dico dura senza espressione , ed annuisce.
"posso sedermi?" dice indicando con il dico il posto di fianco a me , annuisco. L'uomo si avvicina e si siede accanto a me , ma io mi sposto più vicino ad Aron . Lui mi cinge i fianchi con un braccio in segno di protezione .
"Parla" dico
"Cosa vuoi sapere.."
"Perché eri a casa mia"
"Era anche la mia" dice guardandosi le mani
"Non lo è mai stata, adesso dimmi perché eri lì!" cerco di non urlare e di domare la mia voce .
"Volevo salutare tua madre , ed ero lì anche per accompagnare Ari e il suo fidanzato Liam"
"Perché sei andato a prendere Ari e Gemma all'aeroporto?"
"Ero lì per Liam"
"Perché?"
"Perché lui è mio figlio" guardo Aron con una faccia scioccata . Rimango a bocca aperta , Aron assume la mia stessa espressione . Mi giro e ritorno a guardare l'uomo .
"Cosa..." forse avrò capito male ...
Non so come sentirmi , non so neanche se ho sentito bene ciò che ha detto. Dovrei farmelo ripetere , o forse no. Come fa ad essere suo figlio se io e Liam abbiamo la stessa età .
"Come fa ad essere tuo figlio? Abbiamo la stessa età"
"Quando tua madre era incinta di te , allo stesso tempo la madre di Liam, la mia attuale moglie , era incinta di lui"
"Tu avevi tradito la mia mamma , con un'altra donna?" prendo la mano di Aron e la stringo dalla rabbia .
"Si"
"Perché!"
"Era un momento di crisi per me , stavo per perdere l'azienda e volevo sfogarmi"
"Scopandoti un'altra donna e mettendola incinta!" la gente che passa mi guarda in modo strano .
"Amore non urlare" Aron mi stringe un'altro pó a se .
"Scusami" dico al moro .
"Non volevo fare del male a tua madre ,Liz , era una donna davvero incantevole. L'amavo tantissimo e non me ne pentirò mai di aver concepito una figlia così meravigliosa" cerca di allungare la mano verso la mia guancia per accarezzarmi , ma glie la sposto.
"Non toccarmi , ti odio"
"So che mi odi, ma vorrei riallacciare i rapporti con te"
"Non se ne parla assolutamente" dico "non voglio niente a che fare con te"
"Vorrei riempire quei vuoti che ti ho procurato"
"Non insistere" si intromette Aron "l'hai ferita , l'hai abbandonata, lei non ti vuole . Lasciala stare , non servi nella sua vita"
"Hai ragione , avete ragione tutti e due . Se vuoi riparlare e raccontarmi della tua vita uno di questi giorni, chiamami , mi farà molto piacere" si alza e se ne va scomparendo nel buio.
"Che bastardo" dico mordendomi il labbro inferiore dal nervosismo .
"So che non è il momento ......ma adesso Liam è tuo fratello ,ma solo da parte di tuo padre?" Dice il moro
"Si"
"Come ti senti?"
"Io non lo so, ma adesso pensandoci , lui ha il mio stesso colore di occhi , come quell'uomo. So che non è una spiegazione concreta , ma trovavo qualcosa in Liam che mi somigliava "
"Perché non lo chiami con il suo nome?"
"Non me lo ricordo" dico
"Ah" sento che sta soffocando una risata, ma non posso far a meno di ridere.
"Come non te lo ricordi?" ride
"Non so , ma sono felice così . Non lo voglio nella mia vita" e guardo le mani intrecciate alle sue .
"Anch'io sono contento , e sono fiero di te per aver affrontato tuo padre"
"Anche io sono fiera di me"
"Vogliamo andare a casa?" domanda
"Perché non andiamo a mangiare un bel panino" lo guardo e gli sorrido
"Ne sei sicura?" annuisco "andiamo allora" ci alziamo ed usciamo dal parco arrivando alla macchina per poi entrare .
Voglio essere di nuovo felice , so che lei è qui con me , e mi starà dicendo di non abbattermi e chiudermi in me stessa . Sono sicura che mi starà sorvegliando da la su.
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My obsession 2
De TodoDopo la morte della mamma, Liz si trasferisce definitivamente a New York convivendo con Aron in una casa. Non sapranno cosa gli riserverà il futuro, lo scopriremo insieme solo leggendo . ATTENZIONE: scene di sesso e argomenti che parleranno di mort...