Capitolo 2

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Jimin era in salotto con una bottiglia di vino tra le mani e la musica nelle orecchie.

193. 193. 193.

Il pensiero fisso di Jimin che aveva preso posto nella sua mente, era il ragazzo affascinante vestito di nero.

Voleva vederlo e parlarci. Voleva cambiare il suo animo silenzioso e trasformarlo completamente.

Voleva cambiare anche se stesso. Dopo quel maledetto episodio Jimin si nascondeva dietro al suo drink preferito.

Le sue riflessioni durarono poco, perché il suono del campanello della sua piccola casa  lo riportò alla realtà.

"Ecco a lei, il giornale del giorno. Buon proseguimento."

"Oh. Grazie"

Chiuse la porta e aprì il giornale, notando che nella terza pagina era presente il numero 193

Girò per osservare la quarta pagina e allo stesso posto era presente ancora il numero 193

"C-cosa? cosa cazzo vuol dire?"

La quinta pagina era rovinata dalla pioggia, ma il numero 193 era intatto.

Jimin lanciò il giornale contro il muro e portò le mani alla testa.

"È uno scherzo? Merda."

Erano giorni che nella vita del ragazzo entrava il solito numero in casi diversi.

Indossò velocemente la sua giacca e il suo cappello, dirigendosi verso il locale.

"Ehi Jimin bentornato."

"Alfred devi ascoltarmi!"

"Cosa succede?"

"Sono giorni che ritrovo il numero 193 da quando ho incrociato lo sguardo di quel ragazzo."

"Jimin, il 193 è un numero come tutti gli altri. È solo una coincidenza, non c'è niente di cui preoccuparsi."

Le idee di Jimin presero una svolta. Forse Alfred aveva ragione, era solo un numero e non significava niente.

Ma allo stesso tempo, sentiva il bisogno di parlarci.

"Sai dov'è 193?"

"Penso sia nel suo angolo, con le sue amate sigarette."

Jimin si alzò di scatto, ma venne bloccato da Alfred.

"Stai attento, e promettimi che non farai niente di strano."

"Non preoccuparti, so quello che faccio"

193 || yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora