La macchina sembrava molto più fredda, del tempo gelido e della pioggia che cadeva dolcemente sul finestrino.
"Cosa è successo?" disse Tae guardando le ferite di 193.
"Non vuole dirmelo, ma devo curare le infezioni" disse Jimin ancora preoccupato, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
Quella scena, avrebbe quasi voluto dipingerla. Il suo volto freddo, quasi senza emozioni, concentrato a guardare il cielo. Il ragazzo lo trovava meraviglioso, anche con tutti i tagli presenti sul suo viso.
Non percepiva nessuna piccola speranza attraverso i suoi occhi.
Non conosceva niente di lui, ma aveva l'impressione che il suo passato non era stato niente di bello, e forse, era proprio questo, che non gli permetteva di essere se stesso.
Il ragazzo si girò, dopo aver notato che Jimin lo stava fissando.
Quest'ultimo abbassò la testa, facendo finta di niente. Era già la seconda volta, che si fermava ad osservarlo.
Lo aveva visto piangere, ed era rimasto sorpreso da quel momento. Avrebbe voluto vederlo anche sorridere.
Arrivarono a casa dopo pochi minuti, e Jimin fece sdraiare il ragazzo sul suo letto.
Aveva dolori in ogni parte del corpo, e da lì poteva capire che non era stata una lotta da niente.
Taehyung portò degli asciugamani per i capelli bagnati dalla pioggia, e tutto ciò che serviva per curare le sue ferite, mentre Jimin gli versava un bicchiere d'acqua fresca.
"Sono davvero molto stanco, vado a riposarmi, rimettiti presto." disse Tae mentendo, e facendo un occhiolino al suo migliore amico.
Jimin alzò gli occhi al cielo, e iniziò a disinfettare i tagli sul suo volto.
Erano davvero vicini, anche questa volta, e si rese conto che il ragazzo stava guardando esattamente le sue labbra.
La sua pelle era davvero morbida, e Jimin si imbarazzò al solo tocco.
"Mi dispiace" disse 193 osservandolo.
Era davvero strano, ma allo stesso tempo davvero piacevole, sentire delle parole sincere che lui non gli aveva mai detto."Per cosa?" chiese Jimin, cercando di curare le sue ferite, senza guardarlo negli occhi, per non far esplodere il suo cuore da un momento all'altro.
"Per non essermi presentato questa sera." disse, non abbandonando mai la sua freddezza.
"Non fa niente. Non devi scusarti."
In quel momento il ragazzo prese il viso di jimin, permettendogli di guardarlo negli occhi.
"D-devo t-toglierti la m-mascherina p-per p-poter f-finire il m-mio l-lavoro." disse Jimin diventando paonazzo in volto.
193 si avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli "so che vuoi baciarmi."
Un brivido percorse il corpo del ragazzo. Era sempre così insopportabile, soprattutto quando aveva ragione.
Sembrava far fatica a togliere la mascherina, come se non volesse del tutto.
"Ehm..s-se n-non v-vuoi t-toglierla n-non f-fa n-niente, f-facciamo d-domani m-mattina a-allora...d'altronde tu devi risposarti." disse Jimin cercando di scappare da quel momento, prima di svenire davanti ai suoi occhi.
Ma 193 gli prese il braccio, e lo fece sedere di nuovo accanto a lui.
Aveva tolto la mascherina di sua volontà, per la prima volta. Non aveva mai visto le sue labbra così da vicino.
Credeva di essere in un sogno, così cerco di farsi male al braccio per risvegliarsi.
Ma non era come pensava, e non sembrava essere poi così triste.
Così, iniziò a disinfettare anche le varie ferite vicino alle labbra e al mento.
Probabilmente era molto rosso, ed era forse per questo, che 193 lo stesse fissando tanto costantemente."Perché non lo fai, cosa stai aspettando? Quando hai il momento per farlo, non muovi un dito." disse aspettando un suo movimento, ma il ragazzo con il cuore che voleva uscire dal suo petto, non si smosse e continuò con il suo lavoro.
Avrebbe voluto farlo, ma non sapeva se i suoi sentimenti fossero simili ai suoi.
"Ho capito" disse il ragazzo prendendolo dalle guance, e regalandogli un bacio a stampo.
Le sue labbra erano davvero morbide come sembravano.
Jimin rimase immobile a quella situazione, ma fremeva dalla voglia di farlo ancora.
Si avvicinarono e si diedero un altro bacio, ma non era così innocente come il primo.
Sembrava un bacio desiderato e appassionante, che Jimin non avrebbe mai voluto fermare.
Le loro lingue giocavano tra di loro, e questa volta le emozioni dentro di lui non riuscivano a calmarsi.
Aveva finalmente assaporato il sapore delle sue labbra, oltre a quello del suo drink preferito.
Non gli importava di niente, se non di quel momento.
La sua mano, dal viso del ragazzo scese sul suo collo, ma purtroppo si posizionò proprio su una ferita che aveva cercato di disinfettare.
"Cazzo!" disse 193 urlando dal dolore.
Jimin aveva rovinato il momento, e se ne pentì amaramente:
"O-Oddio, sscusami, sarà m-meglio che v-vada, prima che ti f-faccia a-ancora più male."Uscì dalla stanza, pensando di aver lasciato anche il suo cuore lì dentro.
Iniziò a sorridere, saltellando per la cucina. Era stata la serata più bella della sua vita.
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193 || yoonmin
FanfictionDove la mente di Jimin è ossessionata dalle labbra di un ragazzo dal nome misterioso: 193