Jimin, avrebbe voluto dimenticarsene e definirlo semplicemente un bel ricordo, ma, dentro di lui aveva bisogno di capire chi fosse quella persona che lo aveva reso felice per un anno intero, anche se era passato troppo tempo e magari non ci pensava nemmeno più.
Taehyung in quei giorni cercava di convincere Jimin ad uscire di casa, con il loro ormai nuovo gruppo.
Ma il ragazzo, sembrava intento nelle ricerche e nel scoprire la verità, che da molto tempo non conosceva.
Così, forse, avrebbe pensato ad altro e avrebbe dimenticato Yoongi.
~•~
Taehyung si trovava insieme a Jungkook, mentre aspettavano che gli altri si presentassero."Cosa c'è che non va in Jimin? Tutto quello che ha passato, non gli permetterà di vivere con serenità?" chiese il più piccolo, scoraggiato, al pensiero del ragazzo che in quei mesi si era solo chiuso in sè stesso.
"Anch'io mi sto preoccupando, e tutto quello che voglio fare, è trovare il ragazzo di quelle lettere. Forse, sarebbe davvero felice se lo conoscesse" disse mentre Alfred gli versava dell'acqua.
"Quello stronzo, avrebbe dovuto dirglielo quel giorno" disse Jungkook sbattendo i pugni sul tavolino, riferendosi a Kwang.
"Invece non l'ha fatto. Me lo ricordo come se fosse ieri."
[flashback]
Tae si trovava a scuola, dopo essersi accertato che Jimin stesse bene, e che non decidesse di nuovo scelte sbagliate.
Non era voluto venire con lui, ma, gli aveva semplicemente detto che gli serviva del tempo in solitudine e che aveva bisogno di pensare.
Ma continuava ad avere paura, paura di vedere ancora il suo migliore amico farsi del male.
Erano cresciuti insieme e il solo pensiero di perdere Jimin, gli faceva gelare il sangue.
Avrebbe voluto trovare il vero mittente delle lettere, ma non sapeva da dove iniziare. Tutti a scuola gli sembravano uguali.
Ma voleva farlo, voleva provarci, perché voleva rivedere il suo migliore amico felice, come quando ogni lettera gli veniva spedita.
In quel momento, mentre riprendeva il suo zaino da terra per iniziare le sue lezioni, una voce urlò nel corridoio.
"CHI SEI? MUOIO DALLA VOGLIA DI SAPERE IL TUO NOME! TI PREGO MI PIACEREBBE ANCHE SOLO VEDERE IL TUO VOLTO."
Jimin era accasciato sul pavimento, all'entrata della scuola, con le lacrime agli occhi, e il viso rivolto verso il basso. Aveva una lettera tra le sue mani.
Il ragazzo corse da lui, abbracciandolo, mentre tutti gli studenti erano riuniti accanto a loro.
"Cosa c'è da guardare? Ritornate nelle vostre classi" disse Tae ad alta voce, con un espressione di rabbia.
Subito dopo, Jimin fu mandato in presidenza, ed entrambi i suoi amici erano rimasti fuori ad aspettarlo.
Taehyung però, oltre ad essere preoccupato per il suo migliore amico, cercava di ricordare i volti degli alunni.
Ma non poteva lo stesso riconoscere il mittente, fra tutta quella gente, perché il suo viso non era mai stato rivelato.
Sarebbe stato complicato, senza indizi validi.
Tae ritornò alla realtà, quando la porta della presidenza si aprì, e Jimin uscì fuori con un espressione rammaricata.
"Com'è andata?" chiese Jungkook, prima che Taehyung potesse parlare.
"Riceverò una punizione, e chiameranno i miei genitori per aver creato un inutile scenata in pubblico" disse, sembrando deluso da sè stesso.
"Tae hai notato qualcuno? Qualcuno che è scappato o si nascondeva?" disse, con occhi pieni di speranza.
"Mi dispiace Jimin, ma non ho visto nessuno e non potevo capirlo." disse, osservando gli occhi pieni di dolore, del suo migliore amico.
"Perché non si fa avanti? Perché non può rivelarsi?" disse il ragazzo, prendendo con forza la maglia del più piccolo, trattenendo le lacrime.
"Lo troveremo Jimin, te lo prometto." disse prendendo la sua mano.
"Non fa niente Tae..anche quelle lettere saranno state una bugia." disse, dirigendosi verso l'uscita.
I due ragazzi si guardarono a vicenda, sperando di trovare una soluzione.
Jungkook salutò Tae, dicendogli che sarebbe venuto in suo soccorso, anche se si trattava di una banalità.
Quest'ultimo però, prima di allontanarsi dalla scuola, vide Kwang parlare con Jimin, e si nascose per ascoltare la conversazione.
"Oh, povero ragazzino ingenuo, sarai rimasto così deluso vero? Ho sentito che stavi per toglierti la vita, eh? Mi amavi davvero così tanto allora. Ma non preoccuparti, me ne andrò tra qualche giorno da questa scuola. E la tua vita sarà di nuovo perf-" disse, per poi essere interrotto da Jimin che gli afferrò con forza la maglia.
"Come si chiama il ragazzo delle lettere?"
"Ho sentito nel corridoio oggi, che volevi saperlo a tutti i costi. Ma sarebbe troppo bello dirtelo, no? Quindi, lascia perdere, sicuramente le ha scritte solo perché gli facevi compassione." disse sorridendo, senza peli sulla lingua.
"C-compassione?"
"Certo. Credi che davvero le persone che hai accanto, tengano a te? Gli fai solo pena, come hai sempre fatto a me."
"ADESSO BASTA!" urlò Taehyung, che non riusciva più ad ascoltare le bugie che quell'essere cacciava dalla sua bocca.
"Come ti permetti? Non ti vergogni a dire tutto questo?" disse, sferrandogli un pugno e buttandolo a terra, mentre Jimin ripeteva di smetterla.
Taehyung ricevette una sospensione, però, tutti a scuola iniziarono ad ammirarlo, per aver fatto completamente fuori uno dei ragazzi più grandi della scuola.
Era stato un colpo basso per Kwang, che era stato completamente abbattuto da un ragazzo più piccolo di lui.
Ma al migliore amico di Jimin non importava tutto questo, e nemmeno di essere stato sospeso. Voleva solo che il suo migliore amico stesse meglio.
Avrebbe cercato in tutti i modi di trovare quel ragazzo, glielo aveva promesso.
[fine flashback]
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193 || yoonmin
FanfictionDove la mente di Jimin è ossessionata dalle labbra di un ragazzo dal nome misterioso: 193