Capitolo 11

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Jungkook e Taehyung si trovavano davanti a Jimin con una busta piena di cibo e grandi sorrisi sui loro volti.

Il ragazzo sembrava ancora non cosciente della presenza dei suoi amici, ripensando ancora alla poca distanza che c'era stata tra lui e 193.

"Cosa ci fai qui? Stavo proprio tornando a casa per mangiare qualcosa, e controllare se il tuo corpo potesse anche non necessitare di alcol." disse Tae, mentre guardava negli occhi il suo amico d'infanzia.

Jimin si girò di scatto. Il ragazzo misterioso era sparito all'arrivo di entrambi, mentre lui combatteva con i suoi pensieri e le sue piccole illusioni, che quel momento gli aveva fatto desiderare.

"Oh, niente, dovevo solo parlare con Alfred. Ma adesso, andiamo" disse mentendo, e dirigendosi nella direzione sbagliata, senza accorgersene.

"Ehi, ma dove vai? Persino io meglio di te so riconoscere la strada verso casa vostra." disse Jungkook ridendo.

Era possibile che 193 lo avesse trasportato in un altro mondo, mandando la sua mente in totale confusione?

Ebbene sì, mentre era a casa, anche il cibo gli sembrava un peso, e tutto quello che avrebbe voluto fare era rivederlo, e magari riuscire finalmente a conoscere il sapore delle sue labbra.

"Sai, Tae ha voluto a tutti i costi comprare la cena in questo locale, perché sapeva benissimo che fosse il tuo preferito. Perché non me ne hai mai parlato? ti ricordo che anch'io sono tuo amico"
disse Jungkook, mentre prendeva le bacchette.

"Beh, lo conosco più delle mie tasche, e riesco a capire anche che c'è qualcosa che non va, come sempre d'altronde."

Jimin infatti, sembrava nervoso, spostando il cibo da una parte all'altra, senza avere il coraggio di mangiarlo.

"Scusate ragazzi, ma non riesco a capire perché mi senta in questo modo."

"È per via di quel ragazzo, vero?" Disse il suo migliore amico, guardandolo con compassione.

Alzò gli occhi verso di loro, sperando che non sentissero il forte battito del suo cuore.

Era amore quello che stava provando?

Non rispose alla domanda di Tae, e nemmeno a quelle nella sua testa.
"Vado un attimo in bagno."

Chiuse la porta, e iniziò a guardarsi allo specchio. Era ancora imbarazzato dopo la scenata di quel pomeriggio. Le sue paranoie gli giocavano sempre brutti scherzi.

Il suo viso era cambiato, era più piccolo e anche il suo corpo sembrava esile. Non mangiava tanto in quei giorni, infatti, erano solo i suoi ricordi a mangiarlo completamente.

Non capiva perché il suo dolore non potesse scomparire. Nemmeno gli psicologi lo avevano aiutato a ridurre questa mancanza che cresceva nel suo petto. Anche se i suoi amici ed Alfred, gli avevano fatto apparire più sorrisi del solito.

E non solo loro. Ma anche il ragazzo misterioso e la sua meravigliosa mascherina nera, che aveva completamente rubato il suo cuore.

Jimin si domandava se anche lui lo stesse pensando in quel momento.

Uscì dal bagno, trascinandosi dietro tutte le sue cicatrici, che facevano fatica ad andare via.

Si fermò all'entrata del salotto, osservando i due abbracciati che si scambiavano dolci baci e risate. 

Era così fortunato ad averli nella sua vita, e loro erano davvero fortunati ad aversi a vicenda.

Avrebbe voluto davvero avere una relazione del genere, e sentirsi amato dopo tanto tempo.

I due si accorsero della sua presenza, e imabarazzati si staccarono velocemente l'uno dall'altro.

"Ehm..noi andiamo a fare una passeggiata ok? Devi riposarti, e se succede qualcosa di strano, chiamami immediatamente." disse tae, dando una pacca sulla spalla di Jimin.

"Certo, lo farò."

Dopo quella lunga giornata, si sdraiò sul letto e accese il cellulare, osservando le varie notifiche.

Oltre le chat con i suoi amici, era presente anche un numero non aggiunto in rubrica, che salvò dopo pochi minuti.

Infatti, capì subito di chi si trattava, e iniziò a sorridere dopo la lettura del messaggio.

193:
"Dopodomani, al tuo locale preferito."

Jimin iniziò a saltare di gioia, e sembrava che la sua agitazione, fosse finalmente scomparsa.

Non capiva se fosse soltanto una sua impressione, ma sembrava sempre un po' più dolce nei suoi atteggiamenti aggressivi.

Quello che sapeva riguardo alle sue emozioni, è che non vedeva l'ora di vederlo al loro primo appuntamento.

"Posso già definirlo così, vero?" pensò tra sè e sè, con il miglior sorriso sul suo volto.

193 || yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora