Passarono giorni da quella conversazione, e Jimin non riusciva a levarsi dalla mente quel ragazzo.
Aprì anche il suo armadio, rendendosi conto che aveva più giacche che altri capi d'abbigliamento.
A Jimin piaceva indossarle, si sentiva a tutti gli effetti un uomo o semplicemente voleva mostrarsi così agli occhi degli altri.
In realtà, proprio queste nascondevano tutte le sue debolezze e le sue fragilità, che lui cercava di mandare via con un semplice bicchiere di vino.
La porta della stanza si aprì e un ragazzo abbastanza alto entrò nella stanza.
"Tae, sei già ritornato?"
Iniziò di nuovo a sorridere alla vista del suo migliore amico, che lo aveva sempre aiutato da quando erano piccoli, e soprattutto, dopo quel brutto episodio, permettendogli di vivere con lui.
"Si, dovevo star fuori solo per due settimane, e prima di ritornare qui, ho comprato del cibo."
"Scusami, ma non ho fame" disse Jimin non riuscendo a staccare gli occhi, dalla sua figura nello specchio.
"So benissimo come ti senti, ma non puoi trascurarti. Bevi fino a farti male e non lo capisci."
"Nessuno può aiutarmi Tae, e nessuno può capire quello che provo ogni giorno."
Il ragazzo dai capelli dorati prese la mano di Jimin dolcemente:
"Ci sono passato anch'io e lo sai benissimo, ma niente è perduto. Io e Jungkook ci amiamo più di ogni altra cosa, noi siamo le nostre priorità. La felicità si trova e non saranno queste persone a fermarci."Jimin invidiava il loro amore e come l'allegria regnasse nei loro cuori. Erano due anime che si completavano a vicenda, e si sentiva incredibilmente solo.
Il suo pensiero andò al ragazzo misterioso e le sue amate sigarette. Non lo sopportava, ma allo stesso tempo, amava il suo comportamento.
"Ehi, a chi stai pensando? Quel sorriso imbarazzato non l'ho mai visto, adesso devi dirmi tutto" disse Taehyung stuzzicando il ragazzo dai capelli neri.
"C-cosa? Chi dovrei pensare?"
"Hai conosciuto qualcuno?" chiese curioso.
"N-no, nessuno" disse Jimin mentendo spudoratamente.
"Non me la racconti giusta ragazzino"
"Si si, va bene, grazie per il cibo ma penso che tu debba farti una doccia o rilassarti. Sai, il viaggio è stato duro."
disse Jimin spingendolo nella sua stanza."Tanto scoprirò chi c'è nei tuoi pensier-"
Non fece in tempo a finire la frase, che Jimin chiuse la porta, appoggiandosi ad essa ed iniziando a ridere.
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193 || yoonmin
FanfictionDove la mente di Jimin è ossessionata dalle labbra di un ragazzo dal nome misterioso: 193