Capitolo 20

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Faceva freddo in quelle giornate, in cui l'estate non sembrava mai arrivare.

Jimin aveva continuato a leggere quelle lettere. Sembrava rivivere di nuovo la felicità, che aveva perduto da molto tempo.

Non era nemmeno uscito di casa, se non per lavorare. Aveva paura di rivedere yoongi e di soffrire, perché i suoi sentimenti, nonostante cercasse di metterli da parte, non volevano proprio andarsene.

In quel momento, entrò Taehyung che rimase sorpreso nel vedere delle lettere sulla scrivania di Jimin.

"E queste cosa sono?" chiese osservandole attentamente.

"Ti ricordi le vecchie lettere che un anonimo era sempre contento di mandarmi?"

"Oddio!" disse Tae sobbalzando "Dove le hai ritrovate?"

"Alfred le ha ritrovate, nella stessa stanza in cui mi ospitò."

"È un grande vantaggio questo, potremo-"

"Non dirlo nemmeno, sono passati molti anni. Ma non ti preoccupare, averle ritrovate, è stato davvero un grande regalo per me. Mi accontenterò del loro meraviglioso ricordo" disse Jimin guardando fuori dalla finestra, sorridendo, e allo stesso tempo, volenteroso di ritornare indietro nel passato, per cambiare i momenti dove aveva solo tenuto gli occhi chiusi, senza mai essere accompagnato dal desiderio di aprirli.

[flashback]

Jimin e Kwang entrarono in classe, tenendosi per mano. Si erano fidanzati, dopo la dichiarazione di quest'ultimo.

Non poteva ancora crederci, che la fortuna fosse arrivata dalla sua parte.

Quando le lezioni furono finite, Jimin salutò il suo ragazzo, per recarsi dai suoi due migliori amici.

"Taehyung, Jungkook! Aspettatemi!" disse riuscendo a notare la loro faccia un po' sconsolata, ma allo stesso tempo sorridente.

"Perché devo fare sempre una gran fatica per trovarvi?"

"Pensavo fossi con il tuo nuovo ragazzo" disse Tae sembrando nervoso.

"L'ho appena salutato, e dovresti sapere che io non me ne vado senza di voi." disse Jimin innervosito dalla situazione.

"Te ne vai anche quando dalla mia bocca, escono i consigli più utili per te stesso" disse cercando di non guardarlo.

"Ragazzi, possiamo andare. Litigare adesso non serve." disse Jungkook, cercando di trovare un equilibrio tra i due.

"Non puoi semplicemente essere felice per me? Perché ti comporti in questo modo?" disse Jimin, urlandogli in faccia e ignorando completamente le parole del più piccolo.

"Perché non mi fido di lui Jimin! E credo che non sarà la persona giusta, per rimanere al tuo fianco. Sai che voci girano su di lui." disse Tae iniziando una discussione.

"Hai letto anche tu le mie lettere, perché non dovrei fidarmi quando lui mi dice tutto questo? Certo, tu ascolti solo ciò che si dice in giro, senza nemmeno conoscere una persona." Disse jimin, la rabbia stava per trasformarsi in sofferenza.

"Quelle parole su un pezzo di carta, non possono essere per forza reali nei tuoi confronti. Tu vivi nel tuo mondo, e ti conosco fin troppo bene."

"La so io la verità Tae, tu sei invidioso perché ancora non sei stato con nessuno. Come posso definirti il mio migliore amico, quando hai solo questi atteggiamenti nei miei confronti?" disse Jimin iniziando a correre verso casa sua.

Le lacrime iniziarono a cadere dalle sue guance, odiava come la vita potesse renderlo felice, e allo stesso tempo, regalargli ancora la tristezza.

Rimase chiuso nella sua camera, senza dire una parola. Sua madre cercò di entrare, ma non le aprì la porta. Non aveva avuto la forza di farlo in quei giorni, dove la sua famiglia sembrava tutt'altro definire questa parola.

"Jimin posso entrare? Ti stai comportando in modo immaturo"

"Lascialo stare, sono cose adolescenziali, si riprenderà presto."

Questo era tutto ciò che sentiva, quando i suoi genitori, passavano davanti la sua camera.

Kwang in quei mesi era rimasta la sua unica consolazione.

I suoi migliori amici sembravano abbandonarlo giorno dopo giorno, e la sua famiglia non si accorgeva nemmeno della sua presenza in casa.

Quella stessa sera trovò una lettera sul davanzale della finestra, la luna illuminava il cielo e le stelle erano ben visibili.

Era strano che dopo tanto tempo, ne avesse ricevuta un'altra. Ormai erano fidanzati, e poteva anche semplicemente mandargli un messaggio.

Ma forse, Kwang voleva solo fargli una sorpresa.

"Jimin, spero che la luna di questa sera ti regali pace, se non la più profonda. Oggi, sembra alquanto luminosa non credi? Magari, è proprio perché sta cercando di nascondere il suo lato oscuro, quello di cui nessuno conosce l'esistenza. Tu, continua ad essere una stella, e fai attenzione, a tutte le lune che potrai osservare, non tutte sono così belle e pure come sembrano."

Jimin non riuscì a comprendere il messaggio che Kwang voleva trasmettergli, ma dopo quello che aveva letto, sembrava che anche la luna gli sorridesse.

[fine flashback]

193 || yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora