E anche Jimin, in quella serata dove la luna predominava su ogni cosa, iniziò a correre verso casa, seguito da Taehyung e Hiro.
La verità lo aveva fatto sorridere, invece di fargli male, anche se i dubbi, non smettevano di cessare.
Le lettere erano ancora nella piccola scatola, che il ragazzo aveva deciso di custodire con cura.
Aprendola velocemente si accorse che ne erano presenti 193, e tutto ciò, che pensava fosse una bugia, adesso aveva un senso.
Non le aveva mai contate, nonostante fossero state mandate per tutto l'anno.
Il suo cuore iniziò a battere, e si coprì il viso, rendendosi conto di essere stato stupido a non essersi mai accorto, che fosse davvero lui.
La persona fredda e aggressiva di cui era innamorato, e che purtroppo non aveva mai visto quel giorno in cui, urlando, voleva richiamare la sua attenzione.
Iniziò a sorridere e ad abbracciare Taehyung, per aver mantenuto la sua promessa.
Ma dopo un po', si ricordò del trasferimento di Yoongi, e tutte le speranze scivolarono attraverso le sue stesse lacrime.
Pensava di aver capito tutto, ma in realtà non aveva compreso niente.
Solo vedendolo poteva capire tutto, ogni cosa che da quel momento in poi non era mai stata rivelata.
"Jimin, non puoi arrenderti, vai dai suoi amici. Loro sanno dove si trova." disse Taehyung prendendo la mano del suo migliore amico.
Quel gesto lo riportò alla realtà. Tutto quello che doveva fare, era seguire il suo cuore e avere delle risposte.
Continuò a correre, senza smettere di sorridere. La luna lo accompagnava, e non lo faceva sentire solo, mentre tutte le sue emozioni non vedevano l'ora di scoppiare e di uscire dal suo corpo.
Suonò al campanello dei tre ragazzi che vivevano insieme.
"Cazzo aprite!" disse Jimin, impaziente per tutta quella situazione.
"Ehi ragazzo, che succede?" chiese Jin aprendo la porta, e ritrovandosi il ragazzo senza fiato.
"Voi sapevate delle lettere vero?"
Il ragazzo entrò, e si sedette davanti ai tre, curioso di sapere ogni cosa.
Namjoon iniziò a parlare.
"Come lo hai scoperto Jimin?"
Jimin non lo sapeva, aveva dimenticato di chiederlo a Taehyung.
"Adesso non importa, tutto quello che voglio sapere è perché nessuno me lo ha mai detto."
"Mi dispiace, tutti noi avremmo voluto che tu lo sapessi, ma Yoongi non voleva che fosse rivelato." disse Hoseok abbassando la testa.
"Perché? perché non voleva?" disse Jimin in preda al panico.
"Non voleva che una persona come lui ti facesse soffrire." disse Jin guardandolo negli occhi.
"C-Cosa?"
"Sai, ne ha passate davvero tante nella sua vita. Il suo carattere aggressivo e freddo, è nato a causa del suo passato. È ritornato semplicemente per ridarti le lettere, non voleva che tu lo incontrassi. Non voleva soffrire di nuovo, sapendo di non poterti mai avere." continuò il ragazzo.
"V-vglio s-sapere l-la s-sua s-storia." disse continuando, cercando di non scoppiare in un pianto disperato.
"È dolorosa Jimin."
"Voglio saperla" ripetè convinto, sbattendo i pugni sul tavolo.
"Yoongi, ha sempre avuto dei genitori che non si importavano della sua esistenza. La sua stanza la paragonava ad una prigione, persino suo fratello era severo con lui. Sua madre e suo padre, volevano soltanto che lui andasse bene a scuola, e quando prendeva un brutto voto, lividi e ferite prevalevano sul suo volto. Era obbligato a non essere sè stesso, anche quando si ritrovava a dover uscire, non riusciva ad essere felice di vivere quella piccola libertà, perché sapeva di dover ritornare prima o poi. Anni dopo sua madre fu uccisa da suo padre, e quest'ultimo andò in prigione, lasciando i suoi figli nella disperazione. Il fratello iniziò a picchiarlo, quando Yoongi non compieva il suo lavoro nel modo più corretto possibile. Lo sfruttava, mentre lui beveva tutto il giorno, e lo insultava a causa dell'invidia nei suoi confronti, trasformando tutto ciò in delle insicurezze, che ancora oggi non riesce a non mettere da parte, come la sua mascherina. I due ragazzi poi, furono trasferiti e separati, viste le condizioni. Yoongi capitò in una famiglia ricca. Gli donarono tutto, facendogli capire cosa significasse amare. Il significato della parola "amore" però, l'ha capito quando ti ha visto per la prima volta in quella classe. Aveva capito anche cosa significasse essere felice, nonostante i vari traumi di cui non riusciva a liberarsi. Purtroppo, continuava ad essere tormentato dai ricordi. Ma, osservando il tuo sorriso ogni giorno, anche quelli sembravano eliminarsi. Iniziò a scriverti delle lettere, da mandarti per tutto l'anno. Voleva mettere in atto la parola "amore" e voleva renderti felice. Voleva che tu continuassi a sorridere leggendole. Era il suo unico obiettivo. Però, Kwang lo scoprì e lo minacciò, affinchè Yoongi facesse credere che fosse lui il mittente. All'inizio soffriva per tutto ciò, ma poi, credette davvero che voi foste innamorati l'uno dell'altro. E così, vedendoti così felice con quel ragazzo, decise di smettere e di chiudersi di nuovo in sè stesso. Tutto ciò lo aveva fatto male, ma la tua felicità per lui, era sempre al primo posto. Dopo mesi scoprì tutto ciò che Kwang voleva fare davvero, e decise di mandarti un'ultima lettera. Quello stesso giorno, ascoltò le tue urla in corridoio. Eravamo presenti anche noi che ci trovavamo sempre al suo fianco, cercando di regalargli tutta la forza possibile. Ma, rimase in silenzio. Non voleva farti soffrire. Dopo alcuni anni, il tuo pensiero era sempre nella sua testa. Però dovette affrontare uno dei momenti più difficili, la morte dei suoi secondi genitori, che lo distrusse, fino ad arrivare a provare il suicidio. Menomale che lo abbiamo seguito, e non abbiamo permesso che facesse una cosa del genere."
Jimin non riusciva a smettere di piangere. Quel ragazzo aveva sofferto davvero tanto, e lui si lamentava della sua vita quando era stato più fortunato di Yoongi.
Si sentiva ridicolo, ma il desiderio di rivederlo era più forte di ogni emozione.
Adesso comprendeva, i suoi "mi dispiace" che comunque continuavano a non avere un senso.
"Perché ha paura di farmi soffrire, quando sono sempre stati gli altri a fargli del male?"
"Proprio questo l'ha cambiato. Ha paura di sbagliare con te, come gli altri gli facevano credere. Quando in realtà, non ha mai sbagliato niente."
"Dove si trova ora?" chiese Jimin non vedendo l'ora di vederlo.
"Mi dispiace se abbiamo mentito, dicendoti del trasferimento, ma lui voleva così. Si trova nella piccola casa vecchia."
Rimase sorpreso di sapere che non era andato poi così tanto lontano.
"Buona fortuna jimin" dissero i ragazzi in coro, abbracciandolo.
Doveva incontrarlo e fargli cambiare idea.
STAI LEGGENDO
193 || yoonmin
FanfictionDove la mente di Jimin è ossessionata dalle labbra di un ragazzo dal nome misterioso: 193