Capitolo 16

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Il ragazzo tornò a casa in mattinata, ritrovando Taehyung in cucina, che prestava attenzione solo alla scatoletta di gelato davanti a lui.

Dopo un po' si accorse della sua presenza:
"Finalmente sei tornato, il ragazzo insopportabile è andato via."

Jimin sobbalzò a quello che il suo migliore amico gli aveva detto, facendo cadere le chiavi per terra.

Avrebbe voluto rivederlo.

"Ieri ci hai messo davvero molto per applicare un po' di disinfettante, ti sei perso nei suoi occhi?" disse il ragazzo ridendo mentre assaggiava il gelato.

"Smettila di dire sciocchezze." Disse Jimin guardando verso il basso.

"Ho sentito anche urlare, molto imprudenti con la stanza del sottoscritto affianco alla tua."

Jimin prese il cuscino dal divano e lo tirò in faccia al ragazzo: "Tae!! Si era solo fatto male, visto che ho toccato la sua ferita per disinfettarla."

Il suo migliore amico iniziò a ridere: "Ehi, lo so, ti stavo solo prendendo in giro. Ho visto tutto dallo spioncino. Scusami, ma ero davvero curioso."

"C-cosa hai visto?"

"Il vostro bacio, no? Sono così contento che ci sei riuscito finalmente."

Jimin alzò gli occhi entrando nella sua stanza, sentendo la voce di Tae urlare dalla cucina: "Non ti preoccupare, mi farò perdonare."

                                     ~•~

Era pomeriggio e Jimin si trovava a casa da solo, indeciso se mandare un messaggio a 193 per chiedergli se andasse tutto bene.

Aveva fatto una doccia, e aspettava che il suo migliore amico tornasse, incredulo di dove fosse andato.

Proprio quando se lo stava chiedendo, sentì bussare alla porta.

"Oh, grazie a Dio, Taehyung sei tornat-" disse Jimin, ritrovandosi 193 davanti ai suoi occhi.

Il suo volto, come sempre, era privo di emozioni.

"Mi sono dimenticato il mio cappotto, te lo avevo prestato per la pioggia" disse senza espressività, dirigendosi verso la stanza di Jimin.

La freddezza, aveva sostituito la sua aggressività.

"Posso sapere il tuo nome?" chiese quest'ultimo, e il ragazzo si fermò improvvisamente.

Il silenzio riempì la stanza.

"S-scusami, s-se n-non v-vuoi dirmelo, non importa."

Perché glielo aveva chiesto? Si sentiva davvero ridicolo in sua presenza.

"Mi chiamo Min Yoongi." disse ancora girato di spalle.

Jimin notò i suoi pugni stretti. Sembrava di star rovinando anche la vita di quel ragazzo, con tutte le sue domande.

Ma, il suo nome era davvero meraviglioso, e si chiedeva perché lo volesse tenere nascosto.

"Ora vado" disse senza girarsi a guardarlo.

"Ehm...a-aspetta" disse Jimin prendendogli la manica del cappotto.

Però, non fu fermato solo da quest'ultimo, ma anche dall'entrata di Tae, che questa volta non era solo.

Una piccola testolina, spuntò dalle braccia del ragazzo. Era un grazioso cagnolino.

"Jimin, vedi cosa ho comprato" disse il suo migliore amico accorgendosi dei due.

"Oh, mi dispiace interrompervi." disse, anche se non fu proprio lui a cambiare le cose.

Il cagnolino corse subito da Yoongi, facendogli le feste.

"Scusami, è già una peste da come si comporta." disse Jimin cercando di attirare l'attenzione del cane verso di lui.

Ma, sembrava davvero a suo agio tra le sue braccia e nemmeno Yoongi sembrava poi così indifferente.

I suoi occhi sembravano tristi e malinconici alla vista del cane.

Era un'altra scena da ricordare.

"A quanto pare, già gli piaci" disse jimin sorridendo.

"Beh, non è l'unico." disse il suo migliore amico ridendo, mentre Jimin gli lanciava uno sguardo furioso.

In quel momento Yoongi lo poggiò sulle braccia di Jimin, e solo quel gesto, gli fece battere il cuore ancora più forte del dovuto.

"Ti chiamerò Hiro, che ne dici?" disse mentre il cane non faceva altro, che leccargli la faccia, quasi, in segno di approvazione.

193 || yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora