Capitolo 28 - Friday

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Non revisionato

Harry ricordava perfettamente ogni singolo momento del periodo in cui era stato rapito.

C'erano giorni che lo rimandavano indietro nel tempo, dentro quella stanza buia e vuota, seduto sul freddo pavimento di marmo, che aveva macchie di sangue qua e là. L'odore era disgustoso!

Il bambino di sette anni, legato, picchiato e spaventato!

Le sue braccia paffute e le guance dipinte di rosso, piene di ferite fresche!

Lo stomaco che gli faceva male per non essere stato nutrito da giorni!

Ricordava ancora perfettamente l'esultanza e le conversazioni allegre appena fuori da quella stanza, il primo giorno in cui era lì. Aveva sentito nei dettagli di come l'unico figlio del re degli Anra, rapito da loro, avesse reso orgoglioso l'intero branco. Aveva reso orgoglioso Blackpack!

Il bambino era confuso e spaventato. Non capiva perché lo stessero trattando così.
La sua testolina non riusciva a capacitarsi dell'idea: perché proprio lui!

In quei giorni non riusciva a capire nulla, ma anni dopo, quando fu costretto a crescere e a guidare il suo branco, lo fece.

In seguito gli fu detto con parole semplici, adatte a un bambino, che il giorno stesso in cui era stato portato via gli era stato offerto un riscatto, ma loro non volevano soldi. Anra era ciò che avevano chiesto.


Harry non era uno che lasciava il lavoro in anticipo.

Che lasciava pile di carta ufficiale sulla sua scrivania.

Che riorganizzava l'agenda per il resto della giornata, anche se erano appena le 11 del mattino. Ma quel venerdì, quel santo venerdì, sembrava durare un'eternità nella sua testa.
Continuava a sforzarsi di concentrarsi, passandosi le mani tra le lunghe ciocche e finendo tazze su tazzev di caffè, ma niente sembrava funzionare. La sua mente era bloccata sull'immagine del suo dolce Omega.

Iniziò quando si svegliò al mattino, aprendo pigramente gli occhi, sapendo benissimo che non avrebbe trovato il suo amante accanto a sé, e continuò per tutto il processo di lavarsi i denti, sorseggiare il caffè e andare al lavoro.

L'Omega aveva insistito per passare la notte con Liam, nel suo appartamento, dato che il giorno dopo aveva un esame molto importante e, a quanto pareva, Harry era un'enorme distrazione. A quanto pare.

Al lavoro, cercò di non sembrare brusco nel salutare i suoi colleghi di lavoro, ma non poté farne a meno. Era infastidito e la sua mente era troppo occupata a cercare di allontanare l'immagine di quella bellezza che era la sua anima gemella.

Le sue curve delicate nei pantaloni di pelle, le sue cosce deliziose che spuntavano dai pantaloni corti del pigiama, i suoi occhi innocenti che lo guardavano...

L'Alfa emise un profondo gemito in gola dopo essersi reso conto che tutto ciò che aveva fatto per concentrarsi era andato sprecato, così rinunciò a cercare di farlo.

*

Ignorando l'interrogatorio di Zayn mentre usciva dall'edificio, gli disse brevemente di contattare Nancy, la sua segretaria, e di dirle di rimandare tutte le riunioni e i compiti della giornata, per quando il suo cervello fosse tornato a funzionare e senza pensarci troppo, raggiunse la sua auto a passi veloci.

"Che cosa ha fatto quel folletto al mio cervello?".

L'Alfa chiamò James, mettendo il telefono in vivavoce mentre allungava il lungo corpo sulla cruscotto pescando il pacchetto di sigarette.

"Harry!" Rispose James.

"Louis è ancora all'università?".

"Sì! Quel corso di seminario dovrebbe durare una ventina di minuti in più".

Forgive My Sins  (Larry Stylinson) // Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora