𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑰𝑰

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FELIX'S POV

Dopo che quel Hyunjin se ne é andato mi sono alzato, non con poca fatica, e mi sono avvicinato al ragazzo, che era ancora seduto a terra impaurito. Noto solo ora che ha dei particolari capelli rosa che gli cadono sul viso, è vestito in modo davvero elegante e ha dei tratti veramente delicati.

"Ehi, è tutto ok? Hai bisogno di andare in infermeria?" Cerco di usare un tono il più rassicurante possibile per cercare di calmarlo.

"N-no non preoccuparti st-to b-bene."

"Da come parli non mi sembra che tu stia così bene." Dico sarcastico.

"Respira profondamente, ora sei al sicuro."

Prese due bei respiri e fece ritornare il suo battito regolare.

"Bravo, cerca di rillassarti...emh..."

"Jimin, mi chiamo Park Jimin e sono al secondo anno." Dice, ora più tranquillo.

"Piacere Jimin io sono Lee Felix e abbiamo la stessa età." Dico sorridendo

"I-il piacere è mio Felix, se non fossi arrivato tu non so come sarebbe finita, grazie mille, veramente."

"Non devi ringraziarmi, ho fatto quello che tutti dovrebbero far-"

"Ma che nessuno fa." Mi interrompe lui con tono triste.

In fondo so che ha ragione, molto spesso anche trovandosi davanti ad uno scenario come quello che ho visto poco fa nessuno si muove, nessuno osa intervenire perché terribilmente spaventato dal fatto che una qualsiasi azione fatta per aiutare la vittima potrebbe portarli nella sua stessa situazione ed interrompere brutalmente quella pace e quell'equilibrio che hanno cercato di mantenere con difficoltà. Sinceramente non posso dire di biasimarli, anche io ero terribilmente spaventato quando ho visto quello che stava succedendo qui, però se non si agisce, se non si cerca di mantenere saldi i propri principi morali si rischia di perdere completamente la propria umanità.

Non so che cosa rispondere perché non vorrei deprimerlo più di quanto già non lo sia ma per fortuna riprende a parlare.

"M-mi dispiace di averti trascinato in q-questa situazione, non sai di cosa è capace Hwang Hyunjin." Dice piagnucolando, poi sospira pesantemente e continua "È di terzo e si diverte sempre a bullizzare i ragazzi di primo e di secondo, ed io sono solo uno dei tanti. Usa qualsiasi scusa possibile 'non mi hai fatto i compiti' ' non camminare davanti a me' 'non fissarmi' è un continuo, però per fortuna con me non si è mai spinto oltre agli insulti....fino ad oggi, doveva essere più nervoso del solito. Purtroppo però nessuna delle sue vittime ha mai avuto il coraggio di denunciarlo, così come gli studenti che non erano coinvolti, perché la famiglia di Hyunjin è molto influente all'interno della sfera politica del paese e rimedia a tutti i casini del figlio con i soldi."

Mentre il ragazzo racconta sento crescere in me una forte rabbia ma allo stesso tempo una grande delusione. Non posso nemmeno immaginare quello che molti ragazzi debbano soffrire a causa di questa situazione.

"Jimin non dispiacerti per me, te l'ho detto l'ho fatto perché era la cosa giusta. Dai andiamo in classe o finiremo nei guai per quell'idiota"

"Ok Felix, ma prima, puoi darmi il tuo numero? Sai sei stato molto gentile con me e mi farebbe piacere diventare tuo amico."

"Certo!" Dico con enfasi, in fondo adoro farmi nuovi amici e questo ragazzo mi sembra gentile e affidabile e soprattutto voglio cercare di aiutarlo, anche se dopo quello che è successo sarò io ad avere bisogno di aiuto....

[....]

Le lezioni terminano ed io sono sopravvissuto senza problemi (beh d'altronde ha detto che il mio incubo inizierà domani).
Esco da scuola di corsa, per evitare problemi, e mi dirigo verso casa.

Una volta lì vado velocemente in camera mia e mi sdraio sul letto, perché dopo una giornata del genere ho bisogno di riposarmi ma un attimo dopo sento il mio telefono squillare. Anche prima di vedere il nome so perfettamente chi sia. La persona che mi chiama a qualsiasi ora e nei momenti peggiori, il rompi palle di fiducia il solo ed unico Han Jisung (però in fondo gli voglio bene dai).

"Che ti serve?"

"Ah è così che si risponde al tuo migliore amico?! Ma dove sei cresciuto in un pollaio Lixie?"

"Sì, hai qualcosa contro i poveri pulcini cresciuti nei pollai?"

"No no assolutamente niente, io sono cresciuto in un allevamento di quokka tranquillo."

"Ok, lo sai che non esiste una cosa del genere, comunque dai dimmi che c'è."

"Secondo me esiste....comunque ti volevo chiedere se ti va di venire a casa mia per conoscere i membri che ho trovato per il gruppo."

"Hannie, lo so che se me li fai conoscere poi mi incastrerai e mi costringerai ad unirmi a voi. Te l'ho già detto mi sento in imbarazzo a cantare e ballare davanti alla gente."

"Dai Lix ti prego non possiamo rinunciare a una voce come la tua, sento che è quello che manca al gruppo, una deep-super-sexy-voice, arrapante almeno quanto il modo in cui balli...si Lix lo so come balli, chi pensavi che fosse la 'presenza inquietante' che ti sembrava di intravedere in sala mentre provavi?" Ridacchio leggermente e alla fine decido di dargliela vinta, anche perché non ce la faccio più a sentirlo tirare fuori questa storia tutte le volte.

"Va bene va bene, hai vinto verrò a casa tua per conoscerli ma non ti prometto niente."

"AAAAAAAAAH, ok scusa lo sclero non me lo aspettavo, comunque ci vediamo questo venerdì, poi ti faccio sapere l'orario"

"ok, allora a venerdì scoiattolo." E, prima di sentire le sue lamentele riguardo al nomignolo, gli attacco in faccia.

Alla fine nonostante tutto sono contento di aver accettato, perché può essere un modo per distrarmi dalla situazione in cui mi sono messo e per fare nuove amicizie. Potrebbe essere un nuovo inizio...

🍥🍥🍥

Grazie a tutti quelli che hanno letto, votato o aggiunto la storia ai loro elenchi di lettura e scusate se non vi ringrazio singolarmente ma non so mai cosa scrivere e mi prende il panico...si sono una disagiata.

Comunque grazie ancora e ci vediamo al prossimo capitolo!

♟𝐈𝐧𝐣𝐮𝐬𝐭𝐢𝐜𝐞 || 𝐇𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱♟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora