FELIX'S POV
Alle 3:45 del mattino mi sono svegliato in preda ad un attacco di panico. Ne soffro da quando sono molto piccolo e devo dire che la sensazione non è mai piacevole. Mi sento mancare l'aria ed ho in testa solo la paura, mi verrebbe da urlare ma non riesco...è semplicemente terrificante.
Spesso gli attacchi sono causati da mie preoccupazioni che mi si palesano in sogno durante la notte, e questa non è un eccezione. Infatti prima di svegliarmi ho rivissuto la mia conversazione di ieri con Jimin e nonostante lo consideri un buon amico, mi pento di avergli detto che mi piacciono i ragazzi. E se lo dicesse a qualcuno? E se avesse fatto quella scenata solo per farmi abbassare la guardia e farsi rivelare il mio segreto? So che questi pensieri non hanno senso, ma in questo momento non riesco a togliermeli dalla testa.
Dopo un po', come al solito, mi tranquillizzo e ricomincio a pensare con lucidità e devo dire che adesso mi dispiace molto per aver dubitato di Jimin.
Questa giornata inizia già con il piede sbagliato.
[....]
Arrivo a scuola ancora scosso e assonnato per quello che è successo sta notte. "Felix!" sento improvvisamente e mi giro di scatto.
"Oh finalmente sono tre vote che ti chiamo."
"Scusami Wooyoung-Hyung, sono solo un po' stanco."
"Tranquillo, però non sembri avere una bella cera effettivamente."
Lui è Jung Wooyoung, è al terzo anno ed è una delle persone più gentili che conosca. L'ho incontrato l'anno scorso durante un evento scolastico e siamo diventati buoni amici.
"Non è niente tranquillo, ho solo dormito poco questa notte."
"Ok ok, ma cerca di riguardarti, sembri uno zombie....ora vado che San mi sta aspettando e credo che se mi vede parlare con te altri 5 minuti mi investe." Choi San è invece il ragazzo di Wooyoung. Come vorrei avere il coraggio di non nascondermi proprio come fanno loro.
"Va bene ciao Woo." Dico ridacchiando. Lui mi da una pacca sulla spalla e se ne va.
Cammino poi fino al mio armadietto per prendere i libri delle prime ore, ma quando lo apro cade a terra un bigliettino, scritto di fretta e soprattutto recentemente, perché l'inchiostro non è ancora asciutto.
~Puttana
AH. Una poesia direi.
Accartoccio il bigliettino e lo butto nel secchio, tanto so già chi l'ha scritto e sinceramente preferisco questo all'essere chiuso nel bagno della scuola per più di un ora. Ma quel Hwang non ha niente di meglio da fare nella vita?
Vado poi in classe, dove mi aspettano 2 lunghissime ore di letteratura coreana e la professoressa, appena entrata, dice subito che interrogherà per tutta la lezione. Direi che la giornata va di bene in meglio.
[....]
Finite le 2 ore e dopo aver sfoggiato il mio brillante 4- (la letteratura non è il mio elemento ok?) mi dirigo di nuovo verso gli armadietti, ma questa volta il problema non è quello che trovo ma quello che NON trovo. Tutti i libri che mi servivano per le prossime ore sono spariti e ormai l'armadietto è semivuoto.
"Ma ti diverti così tanto con questi scherzi da quinta elementare Hwang?" grido al nulla, o almeno così credo...
"Beh sinceramente si." sento la sua voce alle mie spalle e mi giro, notando ancora una volta quel ghigno beffardo sul suo viso.
"Comunque, anche se li chiami 'scherzi da quinta elementare' come pensi di riuscire a spiegare ai professori che non hai né libri né quaderni? Sai che se dai la colpa a me non otterrai nulla no?"
"Hyunjin basta mi sono stancato, ma perché fai così? Perché ti piace rovinare le vite degli altri? Non puoi semplicemente vivere la tua?! O fa così schifo che-." Dico alzando il tono di voce ma lui mi interrompe.
"Allora ragazzino" dice cupo, e sento già la paura tornare ad invadermi.
"primo: non alzare mai più la voce con me se non vuoi finire molto male e secondo: non osare dire di nuovo qualcosa sulla mia vita." E dicendo questo sbatte un pugno sull'armadietto, proprio di fianco al mio viso e si avvicina pericolosamente.
"TU. NON. SAI. NIENTE." Dice scandendo ogni singola parola, facendo diventare sempre più difficile tenere il contatto visivo con lui, perché il suo sguardo diventa man mano più rabbioso e...mi terrorizza.
Non riesco a dire niente anche se nella mia mente elaboro e rielaboro potenziali risposte. Alla fine è lui a spezzare il silenzio.
"Ricorda quello che ti ho detto, hai capito?" Non reagisco.
"Ti ho chiesto se hai capito ragazzino!" Ed al sentirlo urlare quelle parole annuisco inconsciamente. Le urla sono una delle cose che mi mette più paura dopo tutte quelle che ho sentito da parte dei miei.
"Brava cagnetta." E riconosco di nuovo il suo tono strafottente.
"Ora sparisci." Io non me lo faccio ripetere due volte ed alzo i tacchi.
Questa è stata sicuramente la volta in cui mi ha spaventato di più. Forse perché ho messo in mezzo questioni private?
Può essere, ma la sua reazione prova che ho ragione.
Oggi mi ha colto alla sprovvista, ma se ricapitasse una situazione simile non posso starmene semplicemente zitto come ho fatto prima, altrimenti sarebbe come dargliela vinta.Nel frattempo però ho veramente dovuto farmi le restanti ore senza libri e sono stato tutto il giorno a sentire urlare un insegnante dietro l'altro.
Hwang Hyunjin, su una cosa avevi ragione, sei veramente un incubo.
🍥🍥🍥
Allooooora il prossimo capitolo sarà importante e credo di pubblicarlo domani mattina, quindi a domani mattina :)
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♟𝐈𝐧𝐣𝐮𝐬𝐭𝐢𝐜𝐞 || 𝐇𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱♟
Fanfiction➳ Lee Felix, un ragazzo di 18 anni che ha sempre odiato le ingiustizie ed ha sempre cercato evitarle, si ritrova irrimediabilmente a subirne a causa del bullo più conosciuto della sua scuola, Hwang Hyunjin. ➳ Quest'ultimo è un ragazzo aggressivo e c...