𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑰𝑰𝑰

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FELIX'S POV

Alle sette in punto suona la sveglia e, a fatica, mi alzo dal letto. Mi preparo, faccio colazione e poi esco serenamente di casa, come tutti i giorni, anche se so benissimo che questa non sarà una giornata come le altre. Questo 25 gennaio dovrebbe essere infatti l'inizio del mio presunto inferno, e la fine della pacifica vita scolastica, ma stranamente non mi sento spaventato anzi, ad essere sinceri l'ansia che avevo ieri è sparita completamente, perché in fondo che cosa può farmi? Non sa niente di me e prima di oggi non ci eravamo mai incontrati, quindi quante occasioni potrà avere per farmi qualcosa?

Non so se volessi autoconvincermi o altro, ma mentre pensavo queste cose non sapevo nemmeno lontanamente quanto mi sbagliassi.

Arrivato davanti al cancello della scuola vedo una testolina rosa avvicinarsi a me sgusciando tra la folla

"Buongiorno Lixie!" Dice Jimin allegramente. Rimango un attimo spiazzato dal fatto che già utilizzi un nomignolo per me, ma non ne faccio un dramma, in fondo questo ragazzo mi sta molto simpatico e sono sicuro che diventeremo ottimi amici.

"Buongiorno anche a te Jimin."

E chiacchieriamo un po' per conoscerci meglio. Scopro che abbiamo molte cose in comune, ad esempio anche lui come me prende lezioni di danza. La nostra chiacchierata viene interrotta dal suono della campanella e, dopo esserci salutati ci dirigiamo ognuno nella sua classe.

[....]

Passate serenamente le prime ore la campanella suona la pausa pranzo e tutti escono dall'aula per dirigersi in cortile, ma io decido di rimanere in classe per ripassare per la verifica dell'ora successiva. Tiro fuori i libri dallo zaino inizio a sfogliare le pagine in tutta tranquillità.

Dopo un po' mi stufo e decido di uscire dalla classe per sgranchirmi le gambe, ma non faccio in tempo ad alzarmi che sento una voce richiamarmi.

"Ehi ragazzino, sono appena arrivato e già vuoi andartene?"

"Che cosa ci fai qui Hwang?"

"Come siamo aggressivi." Dice ridacchiando perfidamente.

"Ma sai? Non credo che questa spavalderia durerà a lungo." Inizia poi ad avvicinarsi a me ed io indietreggio istintivamente, ma questo gesto lo fa innervosire e con uno scatto mi raggiunge e mi prende bruscamente il polso.

"Dove credi di scappare Felix?" Tuona aggressivo.

"Come sai il mio nome?" Chiedo allarmato

"Oh beh, ho semplicemente chiesto al preside di trovarmi il nome e la classe di un ragazzo biondo con le lentiggini, quanti pensi che ce ne siano in questa scuola o in generale in Corea?" Dice ironico

Non posso credere che riesca a manipolare addirittura il preside, ma quanto è importante suo padre?!
Senza aggiungere altro inizia a trascinarmi per i corridoi ed io, nonostante ci provi disperatamente dimenandomi e dicendogli di lasciarmi, non riesco a divincolarmi dalla sua presa, dunque mi arrendo all'idea di doverlo seguire.

"Bravo ragazzino così mi piaci, cagnetta ubbidiente."

Sto per ribattere ma Hyunjin mi tira e mi fa entrare all'interno dei bagni, spingendomi poi violentemente in una delle cabine chiudendola da fuori con lo straccio del bidello.

"Che stai facendo?!"

"Tranquillo tranquillo, quando torna il bidello ti verrà ad aprire...oh ma aspetta, da quello che ho letto negli orari ha preso due ore di permesso, quindi non credo tornerà tanto presto...che peccato, non stavi studiando per una qualche verifica? Non è che è proprio in quest'ora?" Il suo tono sarcastico ma truce allo stesso tempo mi fa salire un ansia smisurata e anche se non riesco a vederlo sono sicuro che stia sfoggiando quel suo ghigno.

"Hwang dico sul serio lasciami uscire cazzo."

"Che cos'è questo linguaggio ragazzino, non si parla così ai più grandi." E sento i suoi passi allontanarsi, segno che sta uscendo.

"Torna qui bastardo!"

"Ti avevo avvertito frocetto." Ringhia, ferendomi più di quanto creda con quell'appellativo. "Dimentica per sempre i tuoi giorni di pace perché da oggi vivrai nel terrore." E così dicendo se ne va definitivamente ignorando le mie suppliche.

Non posso fare nulla, sarebbe inutile gridare, perché a quest'ora non mi sentirebbe nessuno sono tutti in mensa o in cortile e non posso nemmeno sperare che qualche studente venga in questo bagno, perché praticamente tutte le classi in questo corridoio sono in gita. Quel bastardo ha pensato a tutto! Ormai rassegnato all'idea di rimanere qui mi appoggio al muro e sbuffo sonoramente, non mi resta altro che aspettare.

[...]

Dopo circa un ora il bidello viene a riprendere il suo straccio, confuso per averlo trovato a chiudere la porta. Io esco immediatamente sotto il suo sguardo interrogativo e corro verso la mia classe, anche se ormai so di aver saltato la verifica.

"Lix ma dov'eri? La professoressa quando non ti ha visto ha iniziato ad urlare come una gallina e alla fine dell'ora è andata dal preside per dirgli che sei scappato per non fare il compito." mi informa un mio compagno di classe.

"Ma stai scherzando?!" Sono furioso e anche se non sono un tipo violento adesso avrei solo voglia di andare a spaccare la faccia a quel bulletto da quattro soldi. Neanche il tempo di dire altro che una bidella chiama il mio nome e mi dice di seguirla in presidenza. Senza contestare faccio come mi ha chiesto.

Adesso sono nei guai...

🍥🍥🍥

....non bene che scrivere, spero solo vi stia piacendo la storia e scusate per il capitolo un po'corto.

E niente grazie a chiunque la leggerà e al prossimo capitolo che credo di pubblicare tra un paio di giorni al massimo.

♟𝐈𝐧𝐣𝐮𝐬𝐭𝐢𝐜𝐞 || 𝐇𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱♟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora