tre

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non sono una che ama essere in ritardo, se tu mi dici che mi passi a prendere alle 20.30 io sono pronta alle 20.20, se devo andare a lavorare per le 10.30, io mi presenterò alle 10.20.
così fu questa sera, ero per strada tranquillamente guidando la mia audi, rubata.
in realtà non potrei neanche guidare da sola, ho solo il foglio rosa, però vabbè, che vita di merda si vive se non si rischia, se non si prova adrenalina?

stavo per arrivare quando rimasi incolonnata, si sentivano clacson suonare, gente che insultava a caso, io non capivo ciò che stava succedendo.
i minuti passavano, il ritardo aumentava, arrivai all'inizio della coda, dovevo fare inversione ad u, quando mi accorsi che c'erano i 'rapper di lecco' che stavano girando un video.
vidi anche lui, come aveva detto che si chiamava? zaccaria? beh insomma avete capito a chi mi riferisco.
lui mi vede, mi guarda e mi sorride, io ero abbastanza incazzata così abbasso il finestrino,  gli faccio il medio e sgommo via.
prendo la strada che mi permette di arrivare il prima possibile.
corro più veloce che posso.
arrivo al ristorante con 10 minuti di ritardo.

<<ginevra, finalmente!>>esclamò anna.
<<eh scusa ma ho trovato casino, ho fatto più veloce che potevo, stacco un po' più tardi così recupero i minuto che ho perso>>dissi abbottonandomi il camice.
<<stai tranquilla, sono solo 10 minuti>>continuò la ragazza sistemandomi il colletto.
<<sicura?per me non ci sono problemi, anzi>>risposi legandomi i capelli in una treccia per poi mettermi il cappellino com il frontino al rovescio.
<<sisi, sai cosa, sta sera porta fuori la spazzatura casomai>>si allontanò avviandosi verso la sala.

<<ecco la mia preferita!>>mi tirò un pugnetto sulla spalla franco non appena mi vide.
sorrisi, lo consideravo come un padre.
<<sta sera pesce>>aggiunse.
<<nooo, non mi piaceee, posso fare le pizze?>>domandai ironicamente.
<<eh no>>continuò.
mi rimboccai le maniche mostrando i diversi tatuaggi e mi misi al lavoro.
credo di non aver mai sbarbato così tante cozze in tutta la mia vita, avevo parecchi tagli nella dita.

dopo 5 estenuanti ore, finalmente arrivarono le 24, ora dovevo solo che cambiarmi e gettare la spazzatura.
così feci, indossai i miei amati cargo con un top bianco, i capelli li lasciai legati.
appoggiai sulle labbra una j.
<<oi ginevra, lascia pure qui i vestiti usati, puzzano di pesce, li portiamo noi in lavanderia>>disse franco porgendomi il sacco della plastica insieme ad un bidone pesantissimo pieno zeppo di bottiglie di  birre.
<<vabbene>>borbottai.
afferrai l'immondizia e dopo aver salutato tutti, mi avviai verso l'uscita.
me la accesi, feci un tiro.
appoggiai il bidone, aprii il cassonetto della plastica e lanciai il sacchetto.
poco più lontano c'era quello del vetro.
feci per afferrare il bidone quando una calda mano si appoggiò sopra la mia.
<<lasciami aiutarti>>parlò una voce roca.
non mollai la presa, alzai lo sguardo e i miei occhi si impigliarono con quelli di zaccaria.
<<ce la faccio da sola>>sputai acida.
<<eddai su, voglio farmi perdonare per prima>>mi pregò con gli occhi.
<<ok, come vuoi>> staccai la mano.

dopo aver gettato tutto riportai dentro il bidone e ritronai dal moro.
avevo poggiata tra le labbra la canna, tentò di rubarmela ma con un rapido movimento voltai il viso evitando la sua mano.
<<eh no, questa no>>scossi la testa.
<<tu e i tuoi amici mi avete fatto tardare al lavoro>>corrugai la fronte.
<<mi spiace>>se ne accese una anche lui.
"facciamo due passi così ti passa?" domandò buttando fuori tutto il fumo in faccia mia.
<<vabbene>>socchiusi gli occhi.
<<fra un po' esce il video della canzone>>borbottò.
<<bene, buon per te zaccaria>>risposi.
<<te la faccio sentire>>disse smanettando sul telefono.
<<no, cantala tu>>proposi appoggiando la mano sopra allo schermo del suo telefono.
<<evabbene, come vuoi tu ginevra>>infilò sulla sua tasca dei pantaloni il cellulare.

E sto everyday, day, in giro solo con I miei, miei
Ciò che voglio che vorrei-rei, ma non cambio cambierei-rei lei, lei
Baby, chiuso in stanza 26-6
Fumo zatla sopra lei, lei
Compra squalo, niente chain-chain

la intonò muovendo a ritmo la mano con la quale teneva saldamente la canna tra l'indice ed il medio.
la sua voce roca mi incantò, potrei essere rimasto ad ascoltarlo per ore.
sul suo viso compariva un sorrisetto compiaciuto.

<<wow spacca un sacco>>dissi annuendo.
<<già>> si limitò ad annuire.
<<sei libera domani sera?>>domandò quasi imbarazzato sedendosi su un muretto.
<<mmh aspetta fammi controllare nell'agenda del telefono se devo uscire con altri ragazzi>>risposi ironica imitandolo.
<<dai scema, non scherzo, voglio rivederti, so che può sembrare assurdo ma per quei pochi minuti che sto con te, sto bene>>continuò abbassando il capo.
non risposi ma arrossii e risi come un'ebete.
speravo non mi avesse vista ma invece mi prese il volto per sotto il mento, mi alzò il viso costringendomi ad avere un contatto visivo con lui.
analizzò il mio viso per poi prendere parola
<<allora?>>inarcò il sopracciglio destro.
<<ci sto>>sorrisi mostrando i denti.
<<mi lasci il tuo numero, ma belle?>>chiese.
glielo digitai e mi salvò nella sua rubrica.
gettai il mozzicone della canna.
sentii che la sua mano si stava avvivando alla mia, con l'indice me la accarezzò.
restammo qualche minuto a guardarci negli occhi senza parlare, come se attraverso uno sguardo potessimo capirci.
a distrarci fu il clascson di una macchina.
<<zac, andiamo o faremo tardi>>esclamò un ragazzo con dei baffetti.
<<scusa ma sta sera ho una live>>mi comunicò scendendo dalla muretto.
corse blandamente verso la macchina, prima di entrare però si voltò verso di me urlando
<<ci conto eh>>mi indicò con l'indice della mano con la quale teneva il telefono.
<<certo>>risposi annuendo.
<<a domani allora ma cherie>>urlò
lo guardai salire sulla vettura con un sorrisetto sghembo.

ma che mi stava succedendo?

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora