trentadue

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zaccaria's pov
la vedo che cerca di coprirsi il volto con una foulard ma non riesce.
<<è troppo leggero>>rido vedendola impedita.
<<lascia fare a me>>prendo un velo molto più pesante e le fascio il volto lasciandole scoperti solamente i suoi occhi.

quegli occhi.

quelli che mi hanno fatto innamorare, quelli che ogni volta che li guardo, puntualmente mi ci perdo.
quelli che hanno molto da raccontare, che hanno visto tante cose.
quelli che in questi giorni ho visto spegnersi, non li vedo brillanti dal giorno prima della partenza.
non so che cosa stia succedendo, ma spero nulla di grave, spero di non venire a conoscenza di avvenimenti spiacevoli.

<<ecco fatto>>le accarezzo la mano.
salgo sul quad, mi assicuro che lei si sieda e sia messa bene e poi giro la chiave.
<<tieniti jolie>>mi volto verso di lei.
percepisco che sta sorridendo perché i suoi occhi si socchiudono e quasi scompaiono.
porta le sue braccia attorno alla mia vita, mi alza un po' la maglia e mi accarezza la zona addominale provocandomi i brividi lungo la schiena.
accelero facendo sgommare le ruote nella sabbia e partiamo.
appoggia la testa sulla mia scapola mentre il suo pancione mi sfiora la zona lombare della schiena.
non ci credo, non riesco ancora a crederci, diventerò papà.
scuoto la testa e mi riporto alla realtà.
involontariamente, quasi spontaneamente, tolgo una mano dal manubrio e le accarezzo la sua coscia dolcemente facendo movimenti circolari.
sento che le viene la pelle d'oca e ciò mi fa impazzire.
aumento ancora un di più la velocità e sento che si stringe ancora di più a me.
<<zac, vai più piano>>sento che mi parla.
sorrido lievemente e rallento, non vorrei che le venisse male o che le accadesse qualcosa.
dopo qualche decina di minuti ci fermiamo ed ammiriamo il paesaggio.
so che le è sempre piaciuto.
si gira lasciando i piedi a penzoloni, io scendo dalla vettura e mi metto in mezzo alle sue gambe.
<<sei bellissima>>sussurro.
<<adesso voglio provare a guidare io" alza la schiena di scatto e ride come una bimba.
inarco le soppracciglia e rimango fermo a guardarla.
<<sai come si fa?>>domandai.
<<no>>rispose.
<<insegnami>>esclamò.
si sposta prendendo il posto del guidatore.
posa insicura le sue mani sul manubrio.
<<questo è l'accelaretore, vabbè questi sono i freni>>poggio le mie mani sopra le sue.
<<mentre quella serve per cambiare la marcia>>le indico un'altra parte del quad.
(perdonatemi sono totalmente ignorante su queste cose, se mi sono sbagliata, non esitate a correggermi🥹)
<<hai capito?>>chiedo dato che vedo il suo sguardo confuso.
<<si circa, proviamo, al massimo mi fermo e guidi tu>>rise.
con un salto mi risiedo e mi accomodo dietro di lei.
accende la vettura.
immancabilmente sposta il suo sedere più indietro in modo da farlo adagiare al mio membro, mi guarda dallo specchietto e percepisco che ride.
<<spero solo che tu abbia portato il lingerie>> le sussurro all'orecchio.
si volta poggiando le mani sulle sue cosce ed annuisce.
<<sei tutta mia sta sera>>le accarezzo il volto coperto dal velo.
se non fosse per il copricapo che indossa l'avrei già limonata un paio di volte, sono sincero.
accelera di colpo facendo sbattere il mio petto contro la sua schiena.
<<non correre troppo>>alzo il tono di voce cosicché lei mi possa udire.
annuisce e parte.

••••

<<ho voglia di kebab>>disse tamponandosi i capelli umidi.
<<ed io che volevo portarti il un ristorante stellato>>parlo imitandola.
<<no abbiamo tanta fame>>si accarezza la pancia.
<<ti porto dal migliore in zona>>le strizzo l'occhio.
si avvicina e mi bacia dolcemente.
poco dopo aggiungo anche la lingua e lei fa lo stesso.
il suo asciugamano che teneva legato sopra al seno scivola sempre più giù per poi cadere.
mi stacco e la scruto.
mi accorgo di averla torturata l'altra sera, sul seno e sul petto è piena di succhiotti.
un sorriso sghembo compare sul mio volto.
la prendo in braccio afferrandola per i glutei e cammino verso il letto.
la appoggio facendo attenzione, prima che possa appoggiare la testa sul letto metto la mia mano in modo da non far sbatterla con il materasso.
le bacio prima i capezzoli facendoglieli irrigidire.
qualche gemito le scappa ma lo trattiene mordendosi il labbro inferiore, c'è mia madre, potrebbe sentirci.
bacio sami e mi dirigo verso la sua intimità.
mordo, lecco, bacio il suo interno coscia.
lei inarca la schiena stringendo il lenzuolo tra le sue mani.
alza la testa e la sento respirare affannosamente.
incominciò a leccargliela,faccio lenti movimenti.
lei mi accarezza la testa infilando le sue dita tra i miei capelli.
sento che sta per venire così infilo due dita muovendole sempre più velocemente.
dopo alcuni istanti viene, estraggo le dita e le assaporo.
mi prende il volto e mi bacia con foga.
<<dai su vestiti altrimenti sami avrà compagnia>>disse ridendo.
<<magari più avanti>>le strizzo l'occhio indietreggio e mi alzò in piedi.
<<si però impegnati che io voglio una femmina>>solleva la schiena dal materasso e si siede sul bordo del letto.

ha appena detto che lei farebbe un altro figlio con me? ho sentito bene?

<<davvero?>>domando seriamente.
<<cosa?>>chiese a sua volta.
<<allargheresti la famiglia? veramente lo vorresti?>>alzai le soppracciglia.
<<si, magari non subito, dammi un po' di tempo per sistemar- cioè per riprendermi>>si corregge.

sistemarsi? cosa deve sistemare?

faccio finta di niente.
<<sisi, magari tra qualche anno>>risi.
si alzò e si avviò verso l'armadio.

••••

<<tu come lo vuoi? così vado ad ordinare>>domanda alzandosi dalla sedia.
le dico come lo voglio in arabo.
socchiude gli occhi e si porta le mani ai fianchi.
<<cherie cosa vai ad ordinare a fare se manco capisci la lingua>> rido.
mi fa la linguaccia.
<<per me senza cipolla, piccante, pomodoro e insalata>>parla.
<<e da bere acqua naturale>>aggiunge porgendomi una banconota da 50.
<<non voglio nulla>>scuoto la testa.
<<eddai hai pagato tu i biglietti dell'aereo>>corruga la fronte.
<<dai non rompere>>gesticolo con la mano.
mi alzo e mi dirigo al bancone.
<<zaccaria>>la sento chiamarmi ma non le do ascolto, tanto so come va a finire, nasconderà da qualche parte i soldi.
prenoto il tutto, prendo le bibite dal frigorifero e nel metre apro l'anta lancio uno sguardo verso di lei.
la vedo che prende in mano il telefono ed inizia a mordicchiarsi le pellicine dell'indice.
non appena appoggio le bottiglie sul tavolo sussulta e posa nuovamente il cellulare con lo schermo rivolto il basso.

che cosa le sta succedendo? chi le ha scritto?

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora