quattro

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<<ci vediamo>>mi congedo e scappo via dal ristorante.

sta sera avevo staccato abbastanza presto erano le 22.30.
avevo neanche un'ora per prepararmi, dovevo sbrigarmi.
sfreccio a casa, c'era mamma che mi aspettava.

<<com'è andata amore?>>domandò premurosa.
<<oggi c'era un sacco di gente>>le risposi togliendomi le scarpe.

fortunatamente questa sera mi avevano pagata.
vivo nelle popolari, fatichiamo ad arrivare a fine mese, ma non è un problema, ci sono abituata, fin da bambina è sempre stata così, abbiamo cambiato diverse case dato che con lo stipendio di papà, per il poco tempo che è rimasto a casa,  non riuscivamo a pagare l'affitto.
non appena mio fratello compì 16 anni si é dato da fare, ha incominciato a lavorare pure lui.
io e lui abbiamo 3 anni di differenza però l'ho sempre preso da esempio, si spaccava il culo per portare a casa dei soldi e dare una mano.
a 16 anni io avevo iniziato a "lavorare", tra qualche rapina, a modo mio, portavo a casa pure io del denaro.
in poco tempo iniziai a spacciare, volevo essere indipendente, ma a quel tempo ero ancora troppo piccola per capire che era sbagliato.
in quell' 'ambiente' conobbi lorenzo e marco, i miei migliori amici, la mia seconda famiglia.
dopo qualche mese mi ritrovai dietro le sbarre.
ci restai fino a gennaio di quest'anno.
ma ritorniamo al punto, dovevo uscire con zaccaria, ero agitata, non era da me.
lasciai sul tavolo parte della mia paga, devo dire, guadagnavo bei soldi.

<<sta sera esco>>esclamai in modo da far sentire sia a mamma che a nicola, mio fratello, ciò che avevo detto.
mi addentrai nel bagno, mi levai la maglia e mio fratello si appoggiò sullo stipite della porta.
<<e con chi esci?>> domandó corrugando la fronte.
<<un ragazzo che ho conosciuto una settimana fa circa>>risposi accendendo l'acqua.
<<stai attenta, mi raccomando, qualsiasi problema chiamami, sto in zona sta sera>>chiuse la porta e uscì di casa.

mi lavai i capelli, i quali li lasciai sciolti e bagnati, mi misi un filo di mascara e indossai una tutina nera abbinata alle leggendarie airforce 1 bianche.
mi ingioiellai, mi improfumai, infilai nella mia borsetta chiami di casa, un clipper, la paglia e qualche banconota azzurra.

da +39 345 9681420
sono fuori, sbrigati

mi informò zaccaria.
diedi un bacio in testa a mamma e scesi di velocità le scale.
appena scesi le scale il moro mi fece i fari dato che aveva accostato la vettura qualche metro più avanti della mia abitazione.

<<ma come siamo belle>>disse non appena mi vide.
<<grazie>>risposi sorridendo senza mostrare i denti.
<<dove andiamo?>> domandai curiosa.
<<sinceramente non so, però se vuoi andiamo al cinema, ce n'è uno all'aperto tipo>>rise.
<<dovrebbe esserci un film tra 15 minuti>>borbottò.
<<ci sta, prima prendiamo del gelato>>lo riccatai.
<<vabbene>>scoppiò a ridere posando la mano sulla mia coscia.
<<io devo ancora mangiare eh>>socchiusi gli occhi.

••••

scendemmo dalla mercedes, cinse il mio fianco con la sua mano e attaverammo la strada.
<<ue gin, come va?>>chiese un ragazzo
<<ma guarda qua chi si rivede>>dissi gettandomi tra le sue braccia, era lorenzo.
mi baciò i capelli.
sentivo il moro sbuffare rumorosamente, era palesemente infastidito.
<<ci sentiamo eh>>lo salutai.
<<certo piccola>>rispose facendo un cenno con la testa verso zaccaria.
aprì la porta della gelateria facendomi entrare per prima, si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio
<<chi era quello>>
<<il mio migliore amico, perché ti interessa?>>risposi
vidi che a queste mie parole si tranquillizzò.
<<era solo per sapere>>fece le spallucce.
prendemmo il gelato, riuscii a pagarmelo dopo aver avuto mezza discussione con il moro davanti alla gelataia alla quale se la rideva.

<<un film romantico>>disse parcheggiando la macchina.
<<eh già>>risposi alzando le sopracciglia.
<<vuoi assaggiare?>>domandai tenendo lo sguardo fisso sul gelato.
<<che cosa?>>domandò messaggiando.
riuscii ad intravedere che era una ragazza.
<< lei>>risposi.
<<l'ho già fatto>> sorrise sghembo.
<<ah buon per te>>continuai voltando il volto verso il finestrino.
<<che è te la sei presa?>>domandò dopo qualche minuto di silenzio da parte mia.
<<no>>risposi secca.
<<mmh sese>>disse ridendo.
<<dai il film sta iniziando>>lo zittii
<<ma tu seriamente vuoi guardare il film?>>chiese.
<<si>> gli rivolsi uno sguardo veloce.
<<okay>> annuì e si ammutolì
dopo qualche minuto di silenzio scoppiai a ridere.
<<che ridi?>>prese parola.
<<mi fai ridere tu che cerchi di guardare sto film che fa cagare>>risi ancora.
<<sei stronza sai?>>domandò retoricamente.
gli feci la linguaccia.
<<ed estremamente bella>>aggiunse sta volta diventando serio tutto su un colpo.
ci guardammo negli occhi per qualche istante quando involontariamente incominciammo ad avvicinarsi.
mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi appoggiare la mano attorno al mio collo.
chiuse gli occhi ed appoggiò delicatamente le labbra sulle mie.
mi baciò dolcemente, come se avesse paura di farmi male.
ci staccammo, restò qualche istante a guardarmi la bocca.
gli sorrisi e lui ricambiò.
abbassai lo sguardo imbarazzata, mi strinse la coscia e me la accarezzò con il pollice.
quando il film terminò mi riportò a casa.

<<aspetta>>disse non appena vide che stavo per aprire la porta della macchina.
mi voltai e mi baciò, approfondii e scesi dalla macchina.
chiusi il portone delle scale e lo sentii partire.

mi infilai il pigiama dopo essermi lavata faccia e denti.
stavo per addormentarmi quando il mio telefono vibrò

da +39 345 9681420
mi fai stare bene ma belle

girai il telefono con lo schermo all'ingiù e mi addormentai con un sorriso da ebete stampato sulla faccia.

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora