otto

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non mi ricordo cosa sia successo ieri sera, so solo che siamo andati al hollywood ed ero con veronica ed i ragazzi.
probabilmente ho bevuto qualche bicchiere di troppo.

vengo svegliata da un forte profumo maschile, aprii gli occhi ed era zaccaria.
tiro un sospiro di sollievo.
<<alla buon ora>>parlò.
<<sei sveglio da tanto?>>domandai sbadigliando.
<<abbastanza, non volevo svegliarti dato che eri appiccicata come un koala>>rise.
<<che ore sono?>>continuai.
<<l'una e mezza>>guardò sul telefono.
<<ho fame>>borbottai.

mi alzai e mi resi conto che eravamo a casa mia, mia madre sicuro era al lavoro, lo stesso nicola.
andai in bagno feci la pipì seguita dal moro,
mi accorsi che mi era arrivato il ciclo.
<<zaccaria passami la coppetta, quella rosa>>dissi.
aprì tutti i cassetti prima di trovare quello giusto.
<<sta roba qua? che cazzo è?>>domandò perplesso
<<è per il ciclo, una volta che si riempie bisogna svuotarla>>risi.
aveva una faccia sconvolta.
<<quindi bisogna metterla su, ma come cazzo fa ad entrare?>>continuò facendola ruotare sulle sue dita.
<<ci sta, ci sta, passami un assorbente blu>>risi allungando la mano.
lo prese e me lo passò.
<<ma non da fastidio, ceh non ti fa male?>>sembrava un bambino alla scoperta di un nuovo mondo.
<<no è stra comoda, non la sento neanche>>continuai alzandomi in piedi.
<<che roba>>disse facendo pipì.
mi lavai la faccia e mi pettinai i capelli.

<<pasta al pesto?>>domandai.
<<vabbene>>mi tirò a se lasciandomi diversi baci sulle labbra.
<<l'ho fatto io>>continuai accendendo il fornello con la pentola.
presi un'altra pentolino in modo da sterilizzare la coppetta.
<<oddio io me la mangio in bianco allora>>disse ridendo per poi prendermi per i glutei ed appoggiarmi sul tavolo.
<<ma sta zitto che ogni volta che vieni al ristorante mangi sempre tutto, ed indovina chi cucina?>>indicai me stessa facendogli la linguaccia.
rise, mi morsicò il labbro facendomi gemere e prontamente ci infilò la lingua.
rimanemmo così per qualche minuto quando l'acqua incominciò a strabordare dalla pentola.
<<chef si sta bruciando tutto>>mi parlò sulle labbra.
scesi dal tavolo, abbassai il fuoco e dato che stava bollendo presi una scatola di pasta
<<quanta fame hai?>>chiesi girandomi verso di lui.
<<abbastanza>>rispose guardando il telefono.
"ok io tanta, quindi abbondiamo" parlai da sola versando tutta la pasta nella pentola, aggiunsi il sale ed impostai un timer.
incominciai a preparare la tavola, stavo prendendo le posate quando le mani del moro si appoggiarono sul mio ventre.
era il primo giorno di ciclo, avevo male un po' dappertutto.
appoggiai la mia testa contro la sua spalla.
<<hai male?>>chiese con tono dolce.
<<mmh-mmh>> alzai la testa in modo da poggiarla sulla sua spalla.
<<dove?>>continuò preoccupato.
<<la pancia e il seno>>risposi.
<<qui?>>posizionò le mani sul ventre.
<<si>> risposi.
da subito sentii il calore delle sue mani quasi cacciare via il dolore.
incominciò a massaggiare il mio ventre facendo movimenti lenti e circolari.
ogni tanto mi lasciava qualche bacio sul collo.
io mi godevo al massimo questo momento tanto da chiudere gli occhi.
mi girai, lo guardai negli occhi.
<<ti amo zaccaria>>dissi tutto d'un fiato.
lui rimase zitto, imbambolato.
io abbassai la testa, forse era troppo presto.
lui era riuscito a tirare fuori una ginevra diversa, mai mi ero dichiarata, mai avevo detto ti amo.
mi girò , solleticò il mento con l'indice e il medio facendomi alzare il capo <<anche io ti amo ginevra>>disse per poi baciarmi dolcemente.

il timer suonò feci assaggiare una pasta al moro.
<<perfetta, scola pure>>disse facendomi l'ok con la mano.
<<zac tira fuori il pesto dal frigo>>dissi scolando la pasta.
così fece, nel mentre finiva di preparare la tavola.
condii la pasta aggiungendo forse troppo pesto, ma chissene, è buono ed io avevo fame.
tirai fuori la coppetta dalla pentola, andai in bagno e me la misi.

mangiammo tutto, non avanzammo neanche mezza pasta.
<<sta sera lavori?>>domandò
<<eccerto, poi da domani sono in ferie>>risposi raccogliendo i piatti.
<<bene dai, sta sera vieni da me? film, gelato>>chiese alzandosi anche lui.
<<oh si che vengo>>risi contagiandolo.
prima di andare via preparai uno zaino con dentro il pigiama, un cambio, dentifricio e degli assorbenti.
<<dai zac sbrigati o faremo tardi>> urlai scendendo dalle scale.

••••

<<cherie i cucchiai sono nel secondo cassetto di fianco ai fornelli>>urlò zaccaria che nel mentre era in camera ad aspettarmi.
andai in camera e lo trovai disteso nel letto con la schiena appoggiata alla testiera, con solo i boxer addosso.
si stava rollando una canna probabilmente, leccò la cartina mantenendo lo sguardo fisso su di me.
mi buttai vicino a lui.
mangiammo quasi tutto il gelato lasciando il film da sottofondo.
<<come stai?>>domandò accarezzandomi la guancia.
<<ho male qui>>dissi portandogli le mani sul seno.
<<non stringere>>raccomandai.
me le massaggiò per poi passare alla mia pancia.
mi lasciò qualche bacio sulla bocca.
<<ti amo cherie>>parlò sulle mie labbra.
<<anche io>>lo baciai.
<<ora dormi>>continuò a massaggiare io ventre.
<<vabbene papi>>risposi guardandolo negli occhi ridendo.
<<vedi te quando ti passa che ti combino>>disse accendendosi la canna.
<<voglio vedere>>lo sfidai.
<<non ti conviene>>rise buttandomi addosso il fumo.

mi sono innamorata, cazzo.

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora