trentaquattro

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<<zac, potresti tenere sami sta sera?>>chiesi infilandomi un paio di leggins.
<<si, dove devi andare?>>rispose tenendo lo sguardo fisso sulla tv, stava giocando a fifa.
<<mmh, beh, devo>>farfugliai
<<devo andare da veronica>>mentii.

in realtà non dovevo andare da veronica, dovevo incontrarmi con selene, una mia cara amica.
lei mi ha aiutata molto, grazie a lei sono riuscita ad uscire dal giro.
selene quando dovevo fare certe cose era sempre disponibile, io lo stesso.
le spiegai la situazione e non ci pensò due volte a darmi una mano anche sta volta.

saremo andate in una gioielleria, rubare i soldi e scappare via, molto facile.
negli ultimi giorni avevamo studiato ogni singolo dettaglio del negozio, sapevamo a memoria tutta le vie d'uscita, dove erano posizionate le telecamere.
diciamo che siamo delle esperte nel settore, e no, non è un vanto, assolutamente, mettiamo in pericolo la nostra vita e quella altrui.
siamo consapevoli di ciò che sto per commettere, è sbagliato, ma non ho altre possibilità.
non è di certo la prima volta che lo facciamo, quindi sarebbe stata una cosa rapida.
non potevamo assolutamente fallire ho detto a simone che i soldi glieli avrei consegnati domani in mattina.

<<zac io vado>>urlai dalla cucina.
<<ti amo, scrivimi se hai bisogno>>si girò sorridendomi.

se solo sapessi cosa vado a fare zaccaria, non credo che mi sorrideresti così.

scossi la testa per far andare via tutti i pensieri negativi e con un passo veloce raggiunsi selene.
<<ue, da quanto tempo>>esclamò stringendomi la mano.
<<mamma quanto mi sei mancata>> le sorrisi.
<<non sai quanto mi è mancato fare ste cose>>rispose raccogliendosi i capelli in una coda di cavallo.
<<no selene, questa è l'ultima volta>>la guardai negli occhi mettendomi una rete nei capelli così non farli cadere.
<<sono fidanzata, sono felice, e beh, ho un figlio>>mi infilai dei guanti in pelle.
<<hai un figlio?!>>esclamò mettendosi a sua volta la rete.
<<si>>sorrisi.
<<perché non me lo hai detto>>mi diede una pacca sul petto.
<<perché è nato la settimana scorsa>>risposi.
<<ho capito, fanne una dai>>mi invitò porgendomi la paglia.
<<magari una volta ogni tanto, se proprio hai bisogno, ma niente di più>>dissi leccando la cartina.
<<si, ho capito, non preoccuparti>>mi accarezzò la guancia.
<<guarda che spettacolo>>le mostrai la canna che avevo rollato perfettamente.
<<dai accendila>>disse infilandosi i guanti.
<<ho bisogno di sballarmi, sono fuori allenamento, potrei scoppiare a piangere con la pistola in mano>>risi amaramente.
<<la settimana scorsa ho fatto un colpo>>fece un tiro.
<<5mila euro tra gioielli e contanti, non sai che roba>>gesticolò con la mano accendendo la macchina.
<<e dove sei andata?>>domandai incuriosita.
<<zona rozzano>>corrugò la fronte passandomela.
<<capito>>annuii inspirando il fumo.
da subito potei sentire i nervi che erano tesississimi, rilassarsi, sentii gli occhi socchiudersi, tutta l'ansia e le preoccupazioni improvvisamente scomparirono.
però, devo ammettere che il mio pensiero ricadeva sempre su zaccaria, sami, mamma e nicola.
ne sarebbero rimasti delusi, facendo ciò, sto solo provando loro dolore.
rimasi tutto il viaggio in silenzio, a pensare, riflettere , fortunatamente la canna mi aveva un po' sballata, dunque ero con la testa sulle nuvole.

<<metti questo>>mi lanciò un passamontagna una volta che parcheggiò la macchina.
lo sistemai guardandomi dallo specchietto del parasole.
stava per aprire la porta della macchina quando la fermai.
<<mettiti i guanti, e cambiati le scarpe, poi aspettiamo altri 2 minuti, a sta ora potrebbero esserci ancora gli addetti alle pulizie>>le strinsi la coscia.
<<hai ragione ragazzina>>rispose sorridendo sghembamente.
<<guarda che ho solo due anni in meno di te eh>>risi.
<<si e sei pure più intelligente>>aggiunse infilandosi la scarpa destra.
risi amaramente, mi venne in mente il flash di quando il 17 settembre, compleanno di mia madre, mi portarono dentro.
avrei potuto fare la stessa fine, un'altra volta.

<<dai andiamo>>battè la sua mano contro la manica del mio giubbino distraendomi.
<<mmh-mmh>>annuii prendendo un sacco in iuta.
ci cambiammo alla svelta i cappotti e imbracciammo i fucili.
entrambe un mitra, infilai nell' elastico dei leggins una pistola.
<<non dovrebbe esserci nessuno>>mi guardò storta selene vedendomi nascondere l'arma da fuoco.
<<hai detto bene, dovrebbe>>le strizzai l'occhio.
<<dai andiamo>>le feci segno con la mano.
come al solito, si arrangiò lei a scassinare la porta, era quella più abile in ste cose.

io corsi verso i magazzini, lei andò alla cassa prendendo più contanti possibili.

quando entrai, rimasi incantata dalla quantità di collane, bracciali, anelli ed orecchini che c'erano.
sentii un respiro affannato di fianco a me.
mi voltai e c'era un uomo con uno moccio tra le mani, tremava.
<<si metta a pancia a terra>>urlai facendo echeggiare la mia voce tra gli scaffali del deposito.
fece ciò che gli comandai e vuotai qualche scaffale nel sacco, credo che il valore sia pari a 3 mila euro.
scattò l'allarme improvvisamente.
<<bionda sbrigati, sta arrivando la polizia>>mi richiamò selene.
non ho mai capito perché mi chiamava bionda anche perché io sono mora, però giustamente non poteva chiamarmi ginevra.

appoggiai sulla spalla il sacco, rivolsi uno sguardo all'uomo e andai da selene.
lei era già in macchina che mi aspettava.
risposi il mitra ed il sacco nel baule e salii.
non ci togliemmo niente, qualche chilometro più avanti avevamo lasciato una macchina.
nessuno poteva averci rintracciate, la avevamo parcheggiata in mezzo al nulla.
avremo spostato tutte le armi ed il bottino nella macchina nuova e poi ci saremo avviate a casa della rossa.

••••

<<guarda qui>>sorrise aprendo la cassetta che conteneva i soldi.
i miei occhi brillarono, non avevo mai visto così tanti soldi in tutta la mia vita.
ce ne erano tanti di arancioni e verdi intravidi qualcuno di giallo e viola.
spostai due banconote verdi e presi in mano una viola.
la analizzai girandola più volte su se stessa.
<<sembri una bambina con un giocattolo>>mi prese in giro selene.
<<non ne avevo mai vista una>>sorrisi stringendola tra le mani.
<<tienila, non è un problema>>alzò le spalle.
<<fammi vedere che hai preso tu>>fece cenno con la testa verso il sacco.
lo svuotai facendo cadere sul tavolo tutti i gioielli.
rimanemmo qualche secondo in silenzio a fissare tutti gli ornamenti che brillavano.
<<questa è la mia preferita>>indicò una collana con l'indice tremante.
<<vieni qui>>la presi in mano, tolsi le varie etichette e gliela legai al collo.

<<ce la abbiamo fatta>>dissi buttandomi nel letto affianco a lei.
<<anche questa volta>>la sentii sorridere.
<<adesso promettimi che non entrerai più in quei giri>>parlò con voce impastata girandosi dandomi le spalle.
non risposi, ero sicura che si era già addormentata.
scrissi a simone.

a simone
domani alle 10, a lecco, solito posto

da simone
non mancherò

subito dopo mi arrivò un messaggio da zaccaria.

da zaccaria💓
mi manchi, é strano avere il letto vuoto😞

a zaccaria💓
domani pomeriggio sarò tutta tua😋

da zaccaria💓
non vedo l'ora👀

a zaccaria💓
notte amore❤️

da zaccaria💓
notte cherie👰🏽‍♀️

non so cosa succederà quando incontrerò simone, ho un brutto presentimento.

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora