undici

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esco dal ristorante e mi incammino verso casa.
sento una persona che mi accarezza il fianco.
prima di agire mi volto per vedere chi possa essere, non si sa mai, potrebbe essere qualche conoscente.
<<hai staccato tardi sta sera>>disse con voce roca.
<<che ci fai qua?>>domandai.

ero felice che fosse qui con me, vedevo che mi stava dimostrando che aveva sbagliato.
il nostro rapporto è sempre stato così fino ad adesso, ci lasciamo per poi riprenderci, assurdo.

<<ti stavo aspettando, voglio stare un po' con te>>continuò.
annuii sorridendo.
<<c'era gente?>>chiese guardandomi.
<<abbastanza, non sai quante cozze ho sbarbato>>risposi ridendo.
<<un giorno ne porto a casa un po' e me le cucini>>disse serio.
<<vabbene, solo da cucinare, io non mi metto a pulirle, guarda qui>>gli mostrai le mie mani piene di tagli.
<<cazzo, fa male?>>me le prese per poi analizzarle.
<<nah, solo quando le lavo>>gli sorrisi.
<<capito, con i dolci come te la cavi?>>continuò incuriosito.
<<eh insomma, di solito non li preparo io, potrei combinare casini, una volta ho messo il sale al posto dello zucchero>>risi imbarazzata.
bestemmiò ridendo.
<<rimediremo, a me piace un sacco cucinarli>>aggiunse.
<<ah si? non ti ci vedo in veste da cuoco>>dissi.

si sedette sul muretto che affianca la strada lasciò i piedi a penzoloni.
<<guarda che bel cielo che c'è sta sera>>alzai il capo.
<<tu lo sei di più, anche con il mascara colato>>mi prese per i fianchi facendomi sbattere contro il muretto.
spostò una mano sul mio collo.
con il pollice mi pulì delicatamente il bordo inferiore della palpebra.
<<tu non potrai credere alle mie parole, ma tu sei la donna più bella che io abbia mai visto, assomigli tanto a mamma>>continuò.
dalla sua tasca estrasse il portafoglio, lo aprì e tirò fuori una foto tessera della donna appena menzionata.
<<guarda, entrambe con i capelli lunghi, ingestibili, gli occhi a mandorla marroni, ogni volta che li guardò mi ci perdo, i denti bianchi, perfetti, allineati che costituiscono un sorriso mozzafiato, e delle labbra carnose color pesca>>mi porse la foto, la guardai, cazzo se ci assomigliamo.
<<l'unica cosa è le tue sono morbide, le bacerei ogni momento della giornata, anche adesso>>
sta volta mi accarezzò le labbra con lo stesso dito.
risi e distolsi lo sguardo dal suo volto.
<<ah-ah>>scosse la testa <<guardami>> mi prese per il mento.

cercavo di trattenermi ma non potevo farcela, questo ragazzo solo a guardarlo mi fa venire le farfalle allo stomaco, cosa rara, anzi rarissima.

<<che aspetti?>>domandai ridendo.
mi guardò confuso.
<<vuoi baciarmi si o no?>>risi.
rise pure lui scuotendo la testa.
<<non me lo faccio ripetere due volte cherie>>disse.
un folata di brezza frizzante mi scompigliò i capelli, prese le ciocche e me le portò dietro le orecchie.
mi strinse i glutei ed appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie, mi baciò dolcemente.
sentivo il suo profumo invadermi le narici, lo adoravo.
mi morsicò il labbro inferiore e prontamente infilò la lingua.
le nostre lingue si intrecciarono, danzavano sincronizzate.
avrei voluto fermare il tempo così da godermi questi istanti.
ci staccammo entrambi senza fiato.
<<con te è come se fosse sempre la prima volta, sei speciale ginevra>>mi accarezzò il viso.
<<non c'è un istante che non t'ho pensato, soprattutto oggi mente preparavo una diavola>>sorrisi.
<<la mia preferita!>>esclamò ridendo.
<<la prossima volta me la fai a cuore>>disegnò un cuore sul mio petto.
<<vedremo>>mi allontanai incrociando le braccia sotto al seno.
<<stronza però ai tuoi amici le fai eh>>scese dal muretto, si pulì le mani e cinse il collo con il suo braccio baciandomi la tempia sinistra.
<<che fai adesso controlli quello che faccio?>>domandai inarcando le ciglia.
<<mi sei passata di fianco l'altra sera, non t'ho tolto gli occhi di dosso nemmeno per un attimo>>rise.
<<mi fai paura>>sgranai gli occhi.
camminammo per qualche metro in silenzio.
io calciavo un sasso, lui guardava la strada.

<<vieni da me?>>ruppe il silenzio.
lo guardai non rispondendo.
<<ho capito>>disse deluso.
<<vieni te da me sta volta" parlai quasi sopra di lui.
<<dai fai la seria>>esclamò incredulo.
<<più seria di così?>>strizzai gli occhi.
<<ma sei sicura mag->>lo zittii baciandolo.
<<stai tranquillo, mio padre non c'è , mamma è a casa ma starà dormendo, mio fratello sarà in giro in zona>>lo rassicurai.
<<quanto anni ha tuo fratello?>>chiese.
<<ne ha tre in più di me, ne ha venti>>risposi guardandolo e me ne accesi una.
<<ue che fai? devi smetterla con sta merda>>mi prese la canna dalle mani, la spense se la infilò nella tasca dei pantaloni.
<<che palle>>alzai gli occhi.
<<ginevra hai 17 porca puttana, vuoi rovinarti veramente?>>si innervosì.
<<come se già non lo fossi>>pensai ad alta voce.
<<no che non lo sei, promettermi che non lo farai mai più, fallo per te stessa, se ti viene la voglia di fumarti qualcosa, chiamami. guai a te se vengo a sapere che te ne fumi anche mezza>>mi rimproverò seriamente.
<<prometto>>mi feci una croce sul cuore ridendo.
mi baciò diverse volte.

10 minuti dopo arrivammo a casa.
stavo per aprire la porta di casa ma fui anticipata da mio fratello.
aprì la porta, mi guardò, lo guardò, vide che mi stava stringendo la mano.
<<tu sei fidanzata con babygang e non me lo hai mai detto?>>esclamò felicissimo.
risi imbarazzata ed entrai.
<<io vado a farmi una doccia>>comunicai ai ragazzi.
nel mentre mi lavavo li sentivo parlare.
quando uscii dalla doccia il moro prese l'asciugamano e me lo avvolse intorno al mio corpo.
ne prese uno più piccolo e mi tamponò i capelli.
ci lavammo i denti, presi la crema per il corpo e la portai in camera.
si tolse la tuta, rimase solo in boxer.
presi un paio di culotte, mi misi un assorbente.
senza maglietta mi avvicinai alla finestra, la aprii ed incominciai a pettinarmi i capelli.
<<oh ma che fai? ti vedono>>spense la luce e si avvicinò a me.
feci le spallucce, posai la spazzola sul tavolino, prese la maglia e me la infilò.
mi prese in braccio, mi baciò, abbassò la tapparella e si distese sopra di me ne letto.
mi lasciò qualche succhiotto sul collo per poi buttarsi al mio fianco.
<<guai a te se li copri>>tese l'indice.
risi, mi girai dandogli le spalle, infilò le sue mani sotto la mia maglia e tirò a se.
disegnò dei cerchi sul mio ventre per poi addormentarsi.
poco dopo presi sonno pure io.

mi avete persa, sta volta del tutto.

🎨ciaoo, come state?
spero vi stai piacendo la storia, fatemelo sapere :)

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora