dieci

1.9K 37 2
                                    

venni svegliata dal campanello suonato ripetutamente.
aprii la porta stropicciandomi gli occhi.
subito mi raggiunse lorenzo, indossava solo dei pantaloni dell'adidas.
aprii la porta e mi trovai zaccaria, inaspettato.
<<io non ci sono e te la fai con lui?!>>domandò entrando in casa prepotentemente.
<<si fra, non sai quant'è brava>>rise lorenzo.
lo fulminai con gli occhi, ritornò in camera, aveva già capito tutto.
<<è il mio migliore amico, aveva bevuto troppo ieri, è stato da me>>lo rassicurai.
<<e no, non abbiamo dormito insieme, lui e marco nel letto io per terra>>presi un bicchiere d'acqua.
dopo queste mie parole lo vidi rassenerarsi.
<<vuoi qualcosa da bere?>>domandai.
<<no sono apposto così>>rispose secco sedendosi sull'isola davanti alla cucina.
<<perché sei qui?>>feci la finta tonta.
<<non ho dormito un cazzo, mi sei mancata>>disse picchiettando le dita sul tavolo.
non risposi, gli lasciai il tempo per argomentare.
<<ho sbagliato, scusa, ti prego perdonami>>mi guardò con gli occhi lucidi.

oh cazzo, lui che piange davanti a me.

<<zaccaria io accetto le tue scuse però>>dissi.
<<però?>>domandò nervoso.
<<non mi è piaciuto per niente che tu sia sparito così nel nulla, poi non ti sei fatto problemi ad andare con altra, sarebbe la seconda volta>>aggiunsi.
<<come posso io fidarmi?>>chiesi retoricamente.
<<avevo bevuto, fin troppo, non ero cosciente>>si giustificò.
<<cosa centra? anche io ieri avevo bevuto, ma non sono mica andata con altri>>sbottai.
<<è vero>>urlarono i ragazzi in coro.
sorrisi leggermente, che scemi.
<<non era mio intento, te lo giuro>>unì le mani a mo di preghiera.
<<però lo hai fatto>>lo sfidai.
<<quanto vuoi andare avanti?>>sbuffò incazzato.
<<se fai così non risolveremo nulla>>continuò.
<<ah adesso sono io il problema? sentilo>>risi senza umorismo.
<<più di scusarmi cosa dovrei fare?>>domandò retoricamente.
non risposi, cercai di mantenere la calma.
<<ginevra cazzo rispondi!>>urlò dando un pugno al tavolo.
subito arrivarono i ragazzi.
<<fra tutto apposto?>>domandò marco abbastanza incazzato.
<<è tutto okay, tornate pure in camera>>li rassicurai.
fecero ciò che gli ordinai anche se un po' scettici.
<<io non voglio perderti, io ti voglio al mio fianco, i-io t-ti amo>>gesticolò nervosamente.
<<e tu questo non lo capisci>>continuò asciugandosi furtivamente le lacrime con i polsi.
<<zaccaria i-io>>cercai le parole giuste ma non le trovai.
<<ora è meglio che vada>>si alzò andando verso la porta.
lo imitai e gli aprii la porta.
<<quando posso rivederti?>>domandò a singhiozzi.
<<quando decidi di mettere la testa apposto>>risposi secca.
annuì e lo vidi scendere le scale.

<<oh gin batti il cinque>>disse marco.
<<se la mia fidanzata non ha le palle come ce le hai tu non la voglio>>continuò lorenzo.
<<dai fra lo sa tutto il mondo ormai che te la faresti>>scherzò marco.
<<marco!>>lo sgridai.
<<no fra, per me è come una sorella, è da proteggere>rispose.
<<vi va di restare con me? non voglio rimanere da sola>>dissi con voce debole.
<<e ce lo chiedi pure>>rispose marco.
<<dai su vieni qua gin>>aprì le braccia marco.
mi gettai sulle sue braccia e mi strinse forte.
<<sfogati>>mi incitó lorenzo accarezzandomi i capelli.
<<io lo amo, lui pure, però è come se>>singhiozzai.
<<è come se facesse di tutto per rovinare le cose quando tutto va a gonfie vele, ogni volta si comporta così>>parlai.
<<se posso permettermi, si è comportato da coglione, però si vede che ti ama e soprattutto che ti vuole bene>>prese parola marco.
<<non voglio influenzarti, ma dagli un'altra possibilità, prova a vedere se cambia, se non lo fa se la vedrà con noi>>disse lorenzo.
<<l'ho già fatto e guarda qui, non voglio stare male, non di nuovo>>sentenziai.
non risposero.
<<io ho fame>>se ne uscì marco.
<<adesso mi invento qualcosa>>borbottai staccandomi.
preparai delle bruschette al volo.
nel mentre io cucinavo i ragazzi apparecchiarono la tavola.

<<mamma mia>>se la gustò lorenzo.
<<oh fra dobbiamo ubriacarci più spesso così ci porta a casa e cucina lei>>scherzò marco.
<<ah quindi lo fate apposta?>>socchiusi gli occhi.
<<no gin non é come la pensi, non è così>>mi strinse la mano marco ridendo.
<<siete proprio cretini, lasciatevele dire>>risi.

••••

avevo appena staccato mi accendo una sigaretta, e mi incammino verso casa, i ragazzi avevano deciso di fare serata, io non avevo voglia.
tra le mani tenevo la rosa che zaccaria mi aveva regalato ieri.

a familia💟
quando tornate a casa mandatemi un messaggio perfavore

scrissi un messaggio nel nostro gruppo, se ci fossi stata io con loro li avrei tenuti d'occhio io, ma ora che non ci sono, mi preoccupano un pochino.
mi risposero con una foto nella quale mostravano il pollice.
misi like al messaggio e bloccai il telefono.
<<vuoi un passaggio?>>chiese zaccaria.
non appena notó che tra le mani tenevo il fiore sorrise.
<<tranquillo vado a piedi>>risposi.
si allungò in modo da aprirmi la porta.
<<non ti lascio andare da sola a sta ora>>fece segno con la mano ad entrare.
<<hai da fare sta sera?>>domandò con un filo d'imbarazzo.
<<no>>risposi.
<<ti va di andare a guardare le stelle?>>continuò.
lo guardai ed alzai un sopracciglio.
<<lo so non te lo saresti aspettato ma mi è sempre piaciuto farlo e-e volevo farlo con te, se non ti da fastidio>>disse gesticolando.
<<vabbene, andiamo>>dissi.
dopo qualche minuto arrivammo in una distesa di verde, in mezzo al nulla.
prese una coperta e la distese a terra.
ci sedemmo, uno affianco all'altro.

<<la c'è il grande carro>>disse indicando il cielo.
restai in silenzio, ad essere sincera io non vedevo un cazzo.
<<è la>>lo disegnò <<visto?>>domandò ridendo.
<<ora si, lo vedo>>risi pure io.
prese la mia mano ed intrecciò le sue dita con le mie.
<<sono una testa di cazzo, lo so, ma senza di te impazzisco>>mi guardò negli occhi.
<<forse è meglio che mi porti a casa, mamma sarà in pensiero>>dissi abbassando il capo.
<<come vuoi>>rispose con delusione.

e adesso? questo ragazzo ha la capacità di mandare a fanculo il mio cervello.

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora