venticinque

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stavo tornando a casa, avevo fatto la spesa, anche sta volta da sola, zaccaria è impegnato con lo studio.
ho caricato la spesa con fatica nel baule, avevo due borse piene di spesa.
stavo guidando la mia mercedes tranquillamente quando una volante mi ferma.

cazzo, non ho ne la patente ne libretto e tutte quelle robe.

probabilmente in giro per l'auto c'erano ancora delle buste, ma non tocco niente da mesi ormai.
<<signorina patente e libretto>> chiese un uomo.
<<beh le ho scordate, ero di fretta, avevo un appuntamento dal ginecologo>> improvvisai.
il suo sguardo cadde proprio vicino alla marcia, dove c'era un po' di erba.
<<quella che è?>>la indicò.
non risposi.
<<avanti signorina scenda dalla vettura>>disse il più giovane.
feci ciò che dissero.
mi perquisirono toccando qua e la.
<<ti portiamo in caserma per quella>>afferrò la bustina.

cazzo non potevo, non volevo, non ci sarei riuscita a tornare dentro.

<<aia>> mi piegai fingendo di avere un crampo alla pancia.
<<tutto bene ragazzina?>>chiese uno degli uomini.
<<no>> finsi che il dolore aumentava.
appoggiai le mani sulla cappotta della volante, dal riflesso dei finestrini li vidi che si erano posizionati dietro di me.
alzai la gamba destra calciai l'intimità del più vecchio.
mi girai rapidamente, mollai qualche pugno al giovane ed immancabilmente diedi una capocciata tanto forte da farmi uscire sangue dal naso.
tornai in macchina e sfrecciai a casa.

prendendo le borse della spesa mi accorsi che le garze erano macchiate da sangue fresco.
entrai in casa facendo fatica.
non appena aprii la porta zaccaria, omar e mohamed si voltarono.
<<ti pare il modo di andare in giro? hai visto quanto hai corso?>>domandò quasi urlando.
alzai gli occhi e risi leggermente.
<<ragazzina, io non sto ridendo>> si avvicinò.
<<ho comprato i biscotti che piacciono a te>>cercai di appoggiare le borse sul tavolo.
il moro prontamente me le prese dalle mani e le adagiò sulla superficie.
<<che hai fatto? sei piena di sangue>> indicò il naso e le mani.
<<niente>> risposi secca.
mi tolsi giubbotto e scarpe.
tornai in cucina, mi disinfettai le ferite delle mani.
<<cos'è successo?>> insistè.
mi prese per i glutei e mi fece accomodare sul davanzale della cucina incominciando a tamponare il naso.
<<sono andata a fare la spesa e mi hanno fermato>> i suoi si incuriosirono e ci raggiunsero.
<<e?>> domandò.
<<la macchina non era mia,non ho la patente e avevo qualche busta>>abbassai il capo.
<<non mi faccio, era vecchia>>alzai le mani in segno di resa.
lo vidi tranquillizzarsi.
<<mi perquisirono, che fastidio,non potevo finire ancora un'altra volta dentro>>gesticolai nervosamente.
<<la prima cosa che mi è balzata in mente era di menarli e poi scappare>>dissi fissando le mie nocche.
nessuno rispose.
<<sei tosta lo sai?>>rise omar.
<<ginevra, non so che dire, i-io>>si passò tra i capelli una mano.
<<lo sai in che guai ti sei messa?>>domandò retorico.
<<se tu fossi stato con me, tutto questo non sarebbe successo>>risposi.
<<adesso è colpa mia? devi mettere la testa apposto ragazzina>>picchierellò l'indice sulla mia tempia.
<<faccio la spesa da sola, compro le nuove stoviglie da sola, compro le cose per il bambino da sola, ho sistemato la sua camera da sola>>contai sulle mie dite le azioni.
<<seriamente devo mettere apposto la testa?>>scesi dal bancone.
<<se solo tu fossi a casa con me un po' di più, forse mi capiresti>>lo indicai con gli occhi lucidi.
<<ci vediamo solo alla sera ormai e lo so che sei a lavoro e sei impegnato, ma tu>> presi fiato.
<<tu mi manchi zaccaria, mi manchi tanto>>dissi lasciandomi scendere alcune lacrime sulle guance.
andai in camera e mi lasciai in pianto silenzioso, sofferente.

<<cherie posso entrare?>>disse con tono dolce.
<<s-si>>balbettai.
ero seduta nel letto a gambe incrociate.
entrò, restò qualche secondo a fissarmi e poi si sedette nel bordo del letto.
<<i-io non pensavo che t-tu, beh, insomma, si, che io ti mancassi>>si grattò la testa imbarazzato.
<<domani sarò tutto per te, te lo prometto>>mi accarezzò la coscia.
<<devo andare dal ginecologo>>singhiozzai.
<<dobbiamo volevi dire>>mi accarezzò la guancia asciugandomi una lacrima.
<<dai su vieni qui>>allargò le braccia e mi ci fiondai.
<<ti amo tanto>>sussurrai.
<<anche io cherie>>mi lasciò un bacio sui capelli.
<<niente più pazzie?>>mi prese per il mento costringendomi ad avere un contatto visivo.
<<mmh, te lo potrei promettere ma le infrangerò di sicuro>>risi.
<<gin, per favore>>mi supplicò.
<<eddai io mi diverto>>continuai a ridere.
<<io no, ogni volta che esci di casa sono sempre in pensiero>>giocherellò con i miei capelli.
<<sono mai tornata a casa mal messa? tralasciando oggi>>domandai.
scosse la testa in segno di negazione.
<<ecco, so che ho dei limiti>>lo rassicurai.
mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi baciò dolcemente.
mi misi a cavalcioni su di lui non staccandomi dalla sua bocca.
mi prese per i glutei e li strinse facendomi gemere.
<<andiamo in vasca>>disse.
<<ci sono i ragazzi>>glielo ricordai.
<<li ho mandati via prima di venire su>>mi rassicurò.

mi alzai e mi avviai verso il bagno.
lui nel mentre era già in boxer.
mi inchinai, misi il tappo e accesi l'acqua.
mi sedetti sul water ed incomiciai a spogliarmi.
mi ero tolta tutto tranne che i calzini.
avevo il pancione che mi impediva di rimuoverli.
mi avvicinai e cercai fino all'ultimo di prendere anche un filo di tessuto.
sentivo il moro ridere vedendomi in difficoltà.
<<ti aiuto amore?>>chiese.
<<si grazie>>annuii.
<<sta crescendo il piccolino>>mi accarezzò la pancia.
<<e anche le tue tette>>salì con le mani.
mi lasciò qualche bacio qua e là e poi entrammo.
mi prese per i fianchi e mi spostò sopra di lui.
lo baciai, stavolta fui io mordicchiargli il collo lasciandogli diversi succhiotti.
ad ogni contatto tra le mie labbra e la sua pelle sentivo il suo membro irrigidirsi sempre di più.
aprii le gambe e sentii che sorrise.
<<no ho paura di farti male>>scosse la testa.
<<due dita, va bene?>>inarcò le soppracciglia.
<<mmh-mmh>>annuii.
di li in pochi istanti il bagno si riempì di gemiti, urla e respiri affannati.

solo io e lui, dopo molto tempo.

🎨ciaoo come state?
in questi giorni sono sotto esame, quindi aggiorno sta sera perchè domani farò fatica.
per sabato cercherò di buttare giù qualcosa, ma come già sapete non mi piace scrivere capitoli di passaggio.
a prestoo🫶🏻

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora