uno

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<<ma tutta sta gente non può stare a casa propria a mangiare?>>domandai spadellando.
<<ragazzina è grazie a loro se campiamo>>rise franco asciugandosi la fronte fradicia di sudore.

preparai una decina di antipasti quando anna, la proprietaria del ristorante 5 stelle nel quale dovevo per forza lavorare, mi strinse le spalle dicendomi
<<vai a farti una pausa>>
<<ci sono dei tuoi amici, tavolo 17, queste sono le loro ordinazioni, servili e poi prendi un po' d'aria>>continuò la riccia.

mi girai una canna non facendomi vedere, sistemai il capello con il frontino, lo girai in modo da avere appunto il frontino dietro.
parevo una strazzona, avevo dei pantaloni a quadretti larghi, delle ciabatte da nonna ed un camice da cuoco, quelli classici con i bottoni.
la mia chioma di capelli la tenevo legata come al solito in una treccia bassa, avevo i capelli ribelli che mi infastidivano.
mi appoggiai la canna dietro l'orecchio.
mi lavai le mani mettendo l'asciugamano sulla spalla, presi le due pizze e mi avviai al tavolo.

prima di uscire sentii la voce della mia amica dirmi all'orecchio tutta agitata <<sai ci sono dei famosi rapper di lecco sta sera>>mi indicò il tavolo.
<<ma chi cazzo li conosce?>>domandai retoricamente ridendo.

mi feci spazio tra i tavoli, mi squadravano tutti, ma alla fine se loro mangiano è merito mio no?
nel tavolo di fianco a quello dei miei amici, marco e lorenzo c'era seduto mio padre con l'arpia della sua compagna e i famosi ragazzi di lecco.
<<ueue>>dissi servendoli lasciando sotto al piatto di marco una banconota da 20.
<<ma chi si vede>>esclamò marco alzandosi in piedi.
lo abbracciai.
<<com'è la vita qua?>>domandò lorenzo imitando il biondo stringendo la mano per poi fare sbattere le nostre spalle.
afferrai la bustina che mia aveva passato e me la infilai furtivamente nei pantaloni.
<<beh qua, a spaccarmi il culo>>risposi aprendo le mani.
sentivo gli sguardi dei tavoli affianco bruciare sul mio corpo.
<<buon appetito, vado a fare una pausa io>>dissi facendo un inchino per poi fare il segno di accendermi una sigaretta.
<<solo quello sei capace di fare, fallita che non sei altro>>disse la compagna di mio padre la quale aveva ascoltato tutto.
mi giro verso la sua direzione e le sputai acida
<<non ti umilio sono buona>>strizzai l'occhiolino.
<<tale madre tale figlia, d'altronde non è stata neanche capace a crescerti come si deve, guardati>>
mi avvicinai a lei, nel mentre anna mi stava fulminando con lo sguardo perché aveva già capito cosa sarebbe successo di li in pochi istanti.
<<a differenza tua io per strada non vendo il culo>>sussurrai ma non abbastanza piano dato che tutti i ragazzi di lecco si misero a ridere.
le diedi una capocciata talmente forte che persi del sangue dal naso pure io.
<<vergognati>>disse mio padre.
mi stavo per avventare anche su di lui quando un ragazzo con i capelli ricoperti esageratamente dal gel mi sollevò da terra.
nel tentativo di dimenarmi gli mollai una gomitata.
arrivò anna di corsa, mi prese per il braccio e mi disse <<vai a prenderti una pausa>>dandomi un coppino.
risi ed annuii.
la vidi che pure lei era divertita.
<<non è finita qui>>dissi alla mora
<<ginevra!>>mi rimproverò anna.
<<adesso vado>>alzai le mani in segno di resa.

uscii, mi sedetti a cavalcioni su un muretto.
cercai il mio accendino ma lo avevo scordato in cucina.
tenevo la canna tra le labbra quando improvvisamente la vidi accendersi, mi voltai ed era proprio lui, il ragazzo di prima.
<<grazie, e scusa per la gomitata,non volevo>>risposi sbuffando il fumo.
<<fa niente>>rispose sorridendo leggermente.
<<toh, te la devo>>dissi porgendogli la canna.
<<con molto piacere>>la afferrò.
<<quindi tu sei un famoso rapper di lecco?>>domandai corrugando la fronte.
<<già, babygang mai sentito?>> rispose
<<sincera? no, la mia amica si, la biondina mi ha detto tutta esaltata che 'sai ci sono dei famosi rapper di leccò sta sera'>>la imitai muovendo le mani.
rise e mi passò la j.
<<se vuoi ti do il suo numero, le farebbe piacere conoscerti>>risi spegnendo la canna.
<<ma se io volessi il tuo?>>domandò guardandomi negli occhi.
<<a presto babygang>>saltai giù dal muretto avviandomi verso l'entrata del ristorante.
<<zaccaria>>urlò così da farsi sentire.
<<beh a presto zaccaria>>alzai il tono di voce voltandomi verso di lui.

carino il tipo no?

🎨ciaoo come state?
rieccoci con una nuova storiaa🫶🏻

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora