trenatasette

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grazie ai lavori che sto facendo sono riuscita a mettere via un po' di soldi.
ho trovato casa a lecco vicino a quella di mamma ed a quella di zaccaria.
con lavori intendo il ristorante ed ho dato una mano a selene.
sono passate settimane e il moro mi manca tantissimo, mi mancano le sue coccole, i suoi baci, i suoi abbraccia, mi manca tutto di lui.
lo amo ancora, tanto, troppo.
zaccaria continuava a ripetermi che lui mi rivoleva nella sua vita, anche io lo volevo, ma non posso.
quando io ero al ristorante lasciavo sami da zaccaria così potesse passare del tempo anche con lui.
simone, l'uomo per il quale spacciavo, mi assillava perché pretendeva che tornassi da lui, ma io non volevo ritornare nel suo giro.
ero già incasinata di mio, non ho bisogno di altri impicci.

ho appena staccato dal ristorante, sto tornando a casa da lavoro, da sola, a piedi, è tardi, scuro.
sono immersa nei miei pensieri quando vado a scontrarmi con una persona, alzo il capo e vedo che è simone.
<<guarda chi si rivede>>esclama.
non lo bado e continuo per la mia strada.
<<il destino ti porta sempre da me>>ghigna prendendomi per il polso facendomi voltare verso di lui.
<<lasciami>>parlo ad alta voce.
<<non ho più bisogno di te, ficcatelo in quella testa di merda>>picchietto il mio indice sulla sua tempia.
cerco di dimenarmi, a casa c'era zaccaria che mi aspettava con sami.
in mano aveva una bottiglia di birra.
stringe la presa facendo male e con un agile mossa, quasi imprevedibile mi spacca la bottiglia in testa.
subito la mia vista viene offuscata dal sangue.
mi tasto la fronte e sento le dita inumidirsi di un liquido.
provo a tirargli un pugno ma lui mi precede mollandome uno in pancia tanto forte da farmi piegare.
colse l'occasione per colpirmi ancora una volta sull'occhio destro.
ho provato con tutte le mie forze a scagliarmi di lui , ma capii che era meglio usare le mie energie per difendermi.
mi ritrovai a terra, si avventò su di me calciando il mio ventre ripetutamente.
ora anche dalla mia bocca colava sangue.
mi prese per i capelli facendomi alzare in piedi, mi mollò un pugno sul labbro.
<<non rispondermi così ragazzina, hai capito?>>domandò.
non risposi.
<<rispondi brutta troia>>urlò tirando ancora più forte i miei capelli.
<<s-si ho capito>>annuii terrorizzata.
schiaffeggiò la mia guancia destra e se ne andò.

appoggiai una mano sul muro e con fatica ritornai a casa.
ad ogni passo il dolore aumentava, mi faceva malissimo la pancia.
arrivai davanti all'appartamento salii le scale facendo un gradino per volta.
con una mano stringevo il ventre, l'altra la poggiavo sugli scalini per aiutarmi.
quando arrivai davanti alla porta di casa c'era il moro con in braccio sami.
giocherellava parlandogli in arabo.
non appena mi vide sbiancò.
<<s-scusa se ho fatto tardi>>balbettai con il sangue che bagnava le mie labbra.
<<che è successo?>>domandò sgranando gli occhi.
non risposi ed estrassi dalla mia borsetta le chiavi.
aprii la porta di casa e lo feci accomodare.
<<puoi metterlo a letto?>>gli chiesi timidamente.
annuì passandosi una mano tra i capelli.
presi il necessario per disinfettarmi e mi avviai verso il bagno.
poco dopo mi raggiunse.
<<dammi qui, ti aiuto>>prese dalle mie mani la garza.
avevo le mani che tremavano.
mi afferrò per i glutei e mi fece sedere sulla lavatrice.
<<è stato quello vero?>>mi disinfettò il taglio sulla fronte.
annuii.
<<non ho più a che fare con lui, te lo giuro>> parlai a pochi centimetri dalle sue labbra.
<<ti prego, torna da me, mi fa male vederti così>>si fermò guardandomi negli occhi.
sarebbe stato meglio sia per me che per sami, almeno ero al sicuro.
<<zaccaria i-io>>parlai a fatica dato che aveva iniziato a disinfettarmi il labbro.
<<ho capito, sempre la solita storia>>cambió la garza.
<<per me va bene, almeno sami è al sicuro>>sorrisi tristemente.
<<davvero?>>gli si illuminarono gli occhi.
<<si<<annuii.
<<però devi smetterla con queste cose, non vedi che ti stai distruggendo da sola?>>domandò retoricamente.
<<dammi solo del tempo>>risposi.
<<te ne ho dato abbastanza, ma sembra che tu non capisca>>appoggiò le sue mani sulle mie cosce.
<<tu-tu>>trattenni le lacrime.
<<io cosa? ti sono sempre stato accanto, ma a te non te n'è mai importato>>diede un pugno al muro.
<<calmati o sveglierai sami>>presi le sue mani sulle mie.
<<non me ne frega un cazzo>>alzò il tono di voce.
<<zaccaria ti prego non fare così>>abbassai il volto.
<<sei una testa di cazzo, ricordati che hai un figlio e non puoi comportati così>>urlò.

è vero, sono un irresponsabile.

<<sto male, non vedi? ora che ti ho lontana ho capito cosa ho perso, ti rivog->>continuò allontanandosi.
<<io ti amo zaccaria>>dissi tutto d'un fiato.
non appena pronunciai quelle parole si bloccò.
<<anche io ti amo, da impazzire, mi hai fottuto il cervello<<si avvicinò a grandi falcate.
poggiò la sua fronte sulla mia e lasciò scivolare una lacrima sulla sua guancia che prontamente asciugai.
le nostre labbra stavano per unirsi quando sami scoppio a piangere.
<<fanculo sami>>rise il moro.
<<eddai>>gli mollai una pacca sul petto.
<<quando gli hai dato da mangiare?>>domandai.
<<alle sette>>rispose.
<<avrà fame allora, mangia come un lupo>>risi.
scesi dalla lavatrice e quasi non mi ressi in piedi.
zaccaria prese il mio braccio e lo avvolse attorno al suo collo.
mi accompagnò fino alla camera, prese in braccio sami e gli accarezzò la sua guancia paffuta.
canticchiò una canzoncina in arabo per calmarlo, nel mentre io mi misi in pigiama.
<<dammi qui>>mi passò sami.
zaccaria si sedette ai piedi del letto, io invece appoggiai la schiena alla testiera del letto.
alzai la maglia e subito sami poggiò la sua bocca sul mio capezzolo.
inevitabilmente sul mio volto comparve un sorriso.
il moro invece si incupì vedendo i lividi che si intravedevano tra i diversi tatuaggi nella zone delle costole.
<<se ci sei tu, sto bene>>lo rassicurai.
restò in silenzio, sami ormai si era riaddormentato.
<<rimani qui, per favore>>lo pregai.
sorrise a 32 denti e si distese di fianco a me avvolgendomi la pancia con le sue mani.

zaccaria lo sai che sei peggio di una droga?

viviamo come in un film, solo io e te //babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora