«NON MI TOCCARE»
Sophie sente l'urlo non appena varcata la soglia del pronto soccorso del San Mungo e si allarma immediatamente.«HO DETTO CHE NON DEVI TOCCARMI!»
Le urla non accennano a placarsi e più si avvicina, più distintamente sente anche la voce di Draco.«NON TOCCARMI! FECCIA, NON TI AZZARDARE!»
non ci mette molto a collegare tutte le parti nel proprio cervello. Le sono rimasti pochi passi prima di raggiungere il letto da dove provengono le urla. «Sto solo cercando di fare il mio lavoro signo - »
«VOGLIO UN ALTRO MEDICO!»«Qual è il problema?» si avvicina cautamente e getta un' occhiata al paziente prima di parlare. Tiene una mano stretta attorno alla parte bassa della pancia, a sinistra, e ha le ginocchia piegate come per cercare di alleviare il dolore in quel modo.
«Prendete proprio cani e porci in questo posto, eh? È oltraggioso il fatto che voi abbiate permesso a questo di toccarmi con le sue mani luride» l'uomo sul letto sputa le parole quasi con disgusto ma si ferma a causa di una fitta di dolore che lo costringe a contorcersi.
Ha un lungo mantello di velluto bordeaux bordato d'oro e una camicia di seta nera. I capelli sono ordinati e portati indietro. Non vi sono accenni di barba sul suo volto ma una cicatrice sbiadita gli taglia il ponte del naso diagonalmente, partendo dallo zigomo destro fino ad arrivare quasi sotto il mento dalla parte opposta.
«Qual è il problema?» Ripete Sophie sentendo le viscere ribollire. Deve ripetere a se stessa più volte di mantenere la calma. Sei un medico, pensa.
«Il problema..» dice l'uomo prima di strizzare gli occhi in una smorfia di dolore. «È che io non mi faccio toccare da un mangiamorte» . Draco sussulta e nel farlo colpisce il tavolo degli strumenti medici di fianco a lui con un gomito.
Sophie si guarda intorno, si sporge un po' e scruta attentamente il resto del pronto soccorso prima di riportare l'attenzione a lui. «Io non ne vedo, signore» dice semplicemente.
L'uomo sembra voler mettersi ad urlare di nuovo ma deve colpirlo un'altra fitta, perché al posto di un urlo dalla sua bocca esce un lamento che assomiglia di più al latrato di un cane. «Che fa...»sibila in preda al dolore. «Lo difende anche?»
Sophie chiude per un momento gli occhi e poi, per la prima volta da quando ha messo piede li dentro, si volta a guardare Draco. Sul suo volto è disegnata un'espressione rabbiosa ma i suoi occhi sono vuoti, spenti.
«Chi, il mio collega? Difenderlo da cosa, mi scusi?». L'uomo non ha smesso di contorcersi e nella mente di Sophie continuano a susseguirsi possibili diagnosi anche se non ha avuto modo di capire che diavolo ha questo idiota. «Senta signorina-»
«Dottoressa» tuona lei cupa e ancora più arrabbiata di prima. «Si, si, come le pare, dottoressa...» L'uomo strizza gli occhi e si prende un momento per leggere il nome ricamato sul suo camice. Sophie si sporge un po' per aiutarlo.
L'uomo impallidisce, incredulo, e poi torna di nuovo ad arrabbiarsi, riprendendo un colorito decisamente più rossastro. «MI PRENDETE IN GIRO!»
«Non ne vedo il motivo» risponde tranquillamente Sophie, ma l'uomo ha già ripreso ad urlare.
«CHE SCHIFO! IMPERDONABILE! LURIDI RIFIUTI! AH!»
Lei e Draco si guardano per un momento, non riuscendo a capire se l'uomo inveisce contro di loro o urla di dolore. Una piccola folla si è creata intorno a loro e Sophie capisce che tra non molto sarà proprio la Dottoressa Kassie ad intervenire.
Infatti la vede da lontano attraversare tutto il pronto soccorso, con la sua aria austera e il camice che svolazza. Ha la stessa espressione dura di sempre e i capelli stretti in uno chignon basso così tirato che a volte Sophie si chiede come faccia a non farle male la testa.
«Cosa sta succedendo qui? Black? Malfoy?» Sophie e Draco non hanno nemmeno il tempo di rispondere.
«NON UNO. DUE! IN QUESTO OSPEDALE LAVORANO DUE MANGIAMORTE! SCANDALOSO! FACCIO CHIUDERE TUTTO QUI, VE LO PROMETTO!»
La dottoressa Kassie sembra parecchio arrabbiata. Si appoggia con entrambe le mani alla pedaliera di plastica del letto e guarda l'uomo dritto negli occhi. «Questo è un ospedale e qui ci lavorano i medici.»
«Voglio parlare con il direttore di questo ospedale!»
«Sono io la direttrice»
«Voglio parlare con un uomo che non sia feccia! Lei non sa chi sono io!»
«E non mi interessa. Questi sono due dei miei migliori medici e se lei non vuole farsi visitare, sta rifiutando le cure. Infermiera Beth, compili i moduli e mostri al nostro paziente l'uscita»
Sophie vorrebbe piangere ma è quasi sicura che si tratti degli ormoni della gravidanza.
L'uomo continua a contorcersi sul lettino e diventa sempre più pallido ma la dottoressa Kassie ha ragione, sta rifiutando le cure. Per un attimo apre gli occhi e guarda prima Draco, poi Sophie, ed infine la dottoressa Kassie, che si sta allontanando.
« Aspetti...» dice quasi in un sussurro.
* * * * * * * * * * * * * * * *
Quando Draco entra nella sala relax del primo piano Sophie scatta come una molla nell' alzarsi dal divanetto. «Allora?» chiede impaziente.
Draco si sta versando una tazza di caffè con molta calma. «Intossicazione da "pozione dimagrante". Ne ha bevuta troppa di quella porcheria e le sue tossine si stavano mangiando il suo intestino. Necrosi dell'intestino crasso, andato completamente, e abbiamo dovuto asportare un pezzetto del tenue.»
Sophie non lo fa apposta, ma una risatina le esce spontanea e Draco scoppia subito a ridere dietro di lei.
«La vuoi sapere un'altra cosa? Prima di entrare in sala operatoria mi ha detto che lo faceva solo perché non voleva morire e che non lo doveva sapere nessuno ». Si ferma e beve un sorso di caffè dalla tazza blu.«La Kessie però vuole pubblicare un articolo su MediMagia Moderna per rendere nota la pericolosità poco raccomandabile di queste pseudo pozioni. Vuole mettere nome e cognome e lui ha già firmato anche la liberatoria»
Sophie è sull'orlo delle lacrime e deve appoggiarsi alla penisola di marmo mentre si tiene il ventre ormai gonfio. «Penso di essermela fatta un po' sotto» dice cercando di riprendere fiato.
«Non sono nemmeno più arrabbiato» dice ad un tratto il ragazzo. «Pensi che dovrei tingermi i capelli?» Dice dopo qualche secondo.
Per un minuto intero nessuno dei due dice niente, perché entrambi sanno che l'altro ha capito.
Sophie lo guarda e storce la bocca. «Nah» risponde. «Però potresti provare un cover up o il laser per i tatuaggi che hanno inventato i babbani. Non sono per niente scemi, lo sai?»
Non so perché ho aggiornato questa storia dopo un anno e mezzo. So solo che mi è venuta voglia di scrivere e mi sono ispirata ad un recentissimo fatto di cronaca per farlo.
So che probabilmente siete rimasti in pochi a leggere questa storia ma mi andava di condividere con voi questo capitolo. Magari ce ne saranno altri, magari no, non lo so ancora.
Detto questo, spero vi piaccia e spero che stiate bene❤️
Vi voglio bene
Sere✨
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Scruta La Mia Anima- Vita Quotidiana
FantasyRaccolta di momenti di vita quotidiana nella vita di Sophie ed Harry.