Sono le tre e cinquantatré minuti anti meridiano, a Grimmauld Palce n.12. L'unico rumore che si percepisce è il sibilo del vento che soffia impetuoso fuori e i respiri regolari di Harry, Sophie e Remus.
Questo fino a quando quest'ultimo non decide di svegliare tutti mettendosi ad urlare. Sono le tre e cinquantaquattro, adesso.
Harry è il primo ad accorgersene. Alza di scatto il busto e inforca gli occhiali alla cieca, pensando che sia successo qualcosa. In tre settimane non è ancora riuscito ad abituarsi alle poppate notturne. Sophie ha gli occhi ancora chiusi, ma Harry capisce essere sveglia quando allunga una mano sul comodino per accendere la lampada.
«Vado io» strascica, alzandosi lentamente dal letto con gli occhi ancora chiusi. Per colpa di quel mostriciattolo dorme molto meno di quanto sia lecito. Infila le pantofole e sfila l'elastico per i capelli dal polso, avvolgendolo intorno ai suoi capelli decisamente poco pratici e presentabili.
Intanto Remus non ha smesso di piangere neanche per riprendere fiato. Harry guarda Sophie uscire e accendere la luce del corridoio, e quando scompare dalla visuale si abbandona sul materasso a peso morto senza nemmeno prendersi la briga di togliersi gli occhiali.
Sophie è appena entrata nella stanza di Remus, ma il bambino non è solo. Ce n'è un altro che lo osserva dall'alto delle sbarre di legno della culla. Ha i capelli azzurri, adesso. Sophie sorride e aspetta che si accorga di lei, appoggiando una spalla contro lo stipite della porta.
Dopo due minuti Teddy finalmente alza lo sguardo. Non sembra che abbia troppo sonno, forse perché è crollato sulla sedia della cucina verso le otto, mentre aveva ancora la cena davanti al naso. La guarda un attimo, e poi riporta lo sguardo sul bimbo urlante.
«Pecchè piange?» chiede curioso. Sophie si avvicina alla culla e prende Remus tra le braccia. In quello stesso istante smette di urlare. «Perché ha fame» risponde. «O almeno credo» ma questo Teddy non avrebbe dovuto sentirlo.
Va a sedersi sulla poltrona vicino alla finestra e lo culla qualche istante, prima di chiedere a Teddy se gli va di aiutarla. Lui annuisce eccitato. «Allora» inizia, «Prenderesti il bieberon pieno su quel mobile? Attento, forse scotta un pò». Teddy non ha nemmeno ascoltato fino in fondo che è già tornato con il bieberon in mano. Sophie lo ringrazia e controlla la temperatura versandosi qualche goccia di latte sul polso, tenendo Remus in equilibrio sull'avambraccio. Teddy non si lascia sfuggire nemmeno un movimento.
«Pecchè fai coshì?» chiede di nuovo. Sta attraversando il suo periodo "perché". Questa mattina ha anche chiesto ad Harry perché il cielo è azzurro.
Sophie sorride, sistemando meglio Remus. «Per vedere se scotta troppo. È come quando assaggio la tua minestra. Così nessuno si brucia la lingua». Teddy annuisce, sembra che la spiegazione l'abbia convinto.
Sophie intanto ha infilato il bieberon della bocca di Remus, che ora quasi non respira. Sembra che non mangi da due giorni. «E mangia sholo quetto?» chiede di nuovo Teddy, indicando il bieberon che Sophie stringe nella mano.
«Eh sì » risponde lei. «Non ha i dentini. Non può mangiare i biscotti come fai tu.». Il bieberon è quasi a metà. «Aaaaah» esclama il bambino. «E quanno li può mangiare?». Sophie non sa bene cosa rispondere. «Tra un pò, perché?» , questa volta è lei a fare la domanda. Teddy alza un sopracciglio azzurro, come se la risposta fosse più ovvia di quello che sembra. «Coshì gli lascio due iccotti!»
Essendo troppo presi dalla conversazione, nessuno si è accorto di Harry, fermo sull'uscio della piccola stanza. Aveva sentito Sophie e Teddy parlare mentre era in uno stato di dormiveglia, così ha raccolto tutte le sue forze ed è andato a controllare. Vorrebbe tanto scattare una foto a Teddy in piedi proprio accanto a Sophie, mentre osserva con la pura curiosità infantile Remus che beve. Non si è ancora abituato alle poppate notturne, certo, e nemmeno ai quintali di pannolini e a tutte le persone che vengono a "conoscere" Remus. Crede comunque che non si abituerà mai a quegli attimi di felicità in cui la parola famiglia è l'unica che risplende nella sua testa.
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Scruta La Mia Anima- Vita Quotidiana
FantasyRaccolta di momenti di vita quotidiana nella vita di Sophie ed Harry.