Sophie suona il campanello e sente il trillo che si espande all'interno di tutta la casa. Legge distrattamente la targhetta sulla cassetta delle lettere, che riporta i nomi di Andromeda Black e Draco Malfoy.
Il suono dei passi di qualcuno riecheggia come se la casa fosse vuota, e molto probabilmente è così. Ad aprirle la porta è sua zia Andromeda, che sembra stanca ma felice di vederla.
«Tesoro!» esclama, stringendola in un abbraccio caloroso. Sophie ricambia, riconoscendo l'odore di biscotti che impregna i vestiti di sua zia. «Ciao zia» sussurra contro la camicia della donna. Andromeda si stacca e la lascia entrare in casa.
«Non mi avevi avvisato! Avrei preparato qualcosa di più sostanzioso. Qui ho solo i biscotti che stavo sfornando per Teddy» le dice, indicando la teglia fumante sul piccolo tavolo della cucina. Sophie ha sempre amato i biscotti di zia Andromeda.
«Non ti preoccupare. I biscotti andranno benissimo» le sorride. Sua zia ricambia, invitandola a sedersi accanto a lei.
«Allora?» chiede curiosa. «Come mai questa visita?». Sophie la osserva, le prime rughe che le decorano il viso stanco. «Volevo dirti una cosa» confessa sorridente.
Andromeda piega la testa di lato, gesto che le ricorda tremendamente Draco. «Dal tuo sorriso deduco sia una bella cosa» dice. Sophie annuisce. «Finalmente vi sposate?» chiede trepidante la donna, e Sophie si chiede come mai tutti credono che sia necessario sposarsi adesso.
«Non proprio» dice infatti, gettando un'occhiata rapida alla rampa di scale alle sue spalle, da dove provengono dei rumori. «Come no?» chiede Andromeda. «E quando avete intenzione di farlo?» chiede, ed il suo tono sembra più un rimprovero.
Il discorso si interrompe quando la voce assonata di un bambino si espande nella casa. «Nana?» chiama il bimbo, e dalla ringhiera appena prima del primo scalino compare la capigliatura azzurra di Teddy. Andromeda chiude gli occhi, sembra che non dorma da un pò. «Arrivo amore» dice.
Sophie si alza prima di sua zia e le posa una mano su una spalla. «Lascia zia, vado io». Percorre tutta la sala da pranzo e sale le scale. In cima c'è Teddy seduto per terra. Deve ancora imparare a camminare, ma per ora gattona discretamente.
«Tofie!» urla felice il bambino allungando le braccia. Sophie gli sorride e lo prende tra le braccia, baciandogli rumorosamente le guance. Teddy ride come un matto.
Scendono le scale che ancora ridono entrambi. Andromeda li guarda, ma nel suo sguardo vi è solo nostalgia ed un pizzico di tristezza. Quel bambino assomiglia così tanto a Ninphadora...
Sophie adagia Teddy nel seggiolone dall'altra parte del tavolo e parlotta con lui con una voce da idiota. Teddy continua a ridere, ma quando i suoi occhi ambrati si posano sul vassoio di biscotti si dimentica improvvisamente della ragazza.
«Iccotti!» esclama alzando le manine paffute al cielo. Allunga la mano verso la teglia, e la nonna non fa nemmeno in tempo ad avvertirlo della temperatura di questa che Teddy lancia un «Ahia», e nella furia di ritirare la mano colpisce il contenitore, che cade rovinosamente a terra.
Per fortuna, constata Sophie, è caduta rivolta verso l'alto, e quindi nessun biscotto è entrato a contatto con il pavimento.
Andromeda sorride stanca, come se non fosse la prima volta. Si alza faticosamente e raccoglie la teglia, prende qualche biscotto al suo interno e lo porge a Teddy, che sussurra delle scuse impacciate. Non riesce nemmeno a guardarlo in faccia, tanto le provoca dolore.
Sophie non può fare a meno di accorgersene, e subito si accende una lampadina nella sua testa. «Zia» la chiama, e Andromeda si volta verso di lei. «Stavo pensando...» inizia a dire mentre sua zia torna a sedersi, lasciando Teddy alla sua merenda. «Potresti lasciarmi Teddy per un pò. Voglio dire, tra qualche settimana ci trasferiremo a Grimmauld Place, e li le stanze non mancano sicuramente. Sta qualche settimana con noi, tu ti riposi e noi facciamo pratica. Sempre se sei d'accordo.»
Andromeda la guarda interdetta. «Ma come farete? Tu hai da studiare per l'internato, e i turni, ed Harry con l'addestramento-», Sophie alza una mano per interrompere. «A questo pensiamo noi.» le dice. Andromeda sorride.
«Bhe» soffia, giocando con la fede dorata intorno al suo anulare. «Penso si possa fare»le concede. Poi sussulta e si volta di scatto verso la nipote.
«Aspetta» dice. «Fare pratica?». Sophie sorride raggiante. «Fare pratica con i bambini, visto che sono incinta».
Andromeda porta una mano davanti alla bocca. Senza dire una parola, si sporge verso la nipote e la stringe a se, felice come non mai per quella notizia. Crede sia il nuovo inizio migliore per tutti.
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Scruta La Mia Anima- Vita Quotidiana
FantasyRaccolta di momenti di vita quotidiana nella vita di Sophie ed Harry.