Paura Fottuta

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Sophie fruga febbrilmente nel magazzino, scansando scatole e garze da ogni scaffale. Possibile che non riesca a trovare ciò che cerca?

È talmente impegnata che non sente nemmeno Draco entrare per prendere una confezione di cerotti e del dittamo. Lui le si avvicina cautamente e allunga il braccio verso lo stesso scaffale dove lei sta cercando, afferrando la boccetta con dentro il disinfettante. Sophie sussulta per lo spavento e quasi urla.

«Draco! Santo cielo, mi hai fatto perdere dieci anni di vita!» esclama, sentendo la nausea attanagliarle le viscere. Draco la guarda scettico. «Scusa» dice, allungando il collo per cercare i cerotti. «Cosa stai cercando?» chiede cercando di placare i sospetti nella sua testa. Sophie pensa velocemente. «Una pozione anti allergia» risponde incerta. Draco annuisce e si alza sulle punte, afferrando una boccetta di pozione e porgendogliela.

«Era li in alto? Ecco perché non riuscivo a trovarla!» dice entusiasta, mentre Draco supera lo scaffale per dedicarsi a quello successivo, da dove prende una scatola di cerotti medi. Scuote la testa rassegnato, avviandosi verso la porta. Sente che Sophie nasconde qualcosa.

Lei lo segue ed escono insieme. «Che turno hai domani?» chiede Draco. Sophie infila la boccetta in tasca. «Mattina» risponde evitando il contatto visivo con lui. Draco annuisce ancora e si avvia verso l'altra parte del corridoio. «Ci vediamo al cambio, allora» urla senza nemmeno girarsi. Sophie aspetta che giri l'angolo e sgattaiola velocemente dentro il magazzino, di nuovo.

Trascina la scaletta verso lo scaffale di prima e ci si arrampica sopra, riappoggiando la pozione al suo posto. Di fianco alle pozioni anti allergia c'è una confezione che contiene l'oggetto che sta cercando.

Si guarda intorno, guarda verso la porta e poi ne afferra uno. Fa per scendere dalla scala, ma nel frattempo Draco spalanca di nuovo la porta, cogliendola sul fatto.

«Lo sapevo che tramavi qual-» si blocca nel momento in cui Sophie si volta verso di lui, identificando l'oggetto tra le sue mani. Ora riesce a ricongiungere tutti i pezzi. «Tu...» sussurra indicando l'oggetto. Sophie si schiarisce la voce in imbarazzo, abbassando lo sguardo. «Forse.» risponde. Draco sorride.

«Ti conviene sbrigarti. Se la dottoressa Kassie ti becca a cazzeggiare ti fa cambiare cateteri e pannoloni per tutto il mese» le consiglia. La guarda un'ultima volta, ghignando, e poi esce.

Sophie scende velocemente dalla scaletta e corre in bagno, sia per l'impellente bisogno di vomitare, sia per placare i suoi dubbi.

******************

Harry e Sophie sono rincasati insieme, verso le tre del pomeriggio. Sophie aveva appena staccato al San Mungo ed Harry era stato congedato da Shaklebolt, il suo addestratore, perché il caso a cui stavano lavorando era passato all'ufficio Misteri.

Sophie adesso sta dormendo, distrutta dal turno, e Harry sta rileggendo il rapporto che ha scritto sul caso, mentre addenta di tanto in tanto una barretta ai cereali.

Si alza dal divano e si reca in cucina, avvicinandosi al secchio della spazzatura per gettare l'involucro della merendina ormai finita. Cammina alla cieca, con gli occhi concentrati sulla pergamena giallognola nella sua mano destra.

Quando il secchio si apre getta una breve occhiata sulla spazzatura al suo interno, ci lascia cadere dentro la cartaccia e poi lo richiude, con tutta l'intenzione di tornare in salotto.

Dopo il primo passo si blocca di colpo. Appoggia il foglio sul tavolo della cucina e torna davanti al secchio. Questo si apre di nuovo, e di fianco alla carta della sua barretta ai cereali c'è un bastoncino bianco. Lo prende senza pensarci e lo analizza. Sa che cos'è, ma non riesce a capire che cosa ci faccia nella sua spazzatura.

Il tempo di pensarlo che si rende conto. Incolla gli occhi sull'oggetto e quasi non ci crede.

«Harry?» lo chiama Sophie, che sta scendendo lentamente le scale. Deve essersi svegliata adesso, perché la sua voce è bassa ed arrochita dal sonno.

Il secchio si chiude ed Harry torna in salotto, con gli occhi bassi sull'affare tra le sue mani. Sophie lo guarda, e se possibile la sua pelle si impallidisce ancora di più.

Harry alza lo sguardo su di lei e non sa che dire. Fa oscillare il bastoncino tra il pollice e l'indice. «È positivo» è l'unica cosa che gli viene in mente. Sophie deglutisce. «Già...» sussurra. Nella stanza cala in silenzio, interrotto solo dal battere della pioggia sul vetro della finestra. Sophie non si era resa conto che avesse iniziato a piovere.

«Di quanto?» chiede Harry rompendo il silenzio. Sophie alza di nuovo lo sguardo. Non riesce a decifrare la sua espressione. «Nove settimane» soffia incerta. Forse Harry non l'ha nemmeno sentito.

«Ne mancano trentuno, no?!» chiede avvicinandosi. Sophie non fa in tempo a rispondere. «Quindi dovrebbe nascere tra sette mesi e mezzo. A Marzo, giusto?» sta iniziando ad arrabbiarsi e la sua voce si alza di un ottava. «Avevi intenzione di dirmelo allora?» non sta urlando, ma il suo sguardo è duro e ha la mascella serrata. Sophie si sente terribilmente in colpa.

«Io- hai ragione. È solo che ho fatto il test ieri pomeriggio in ospedale, e poi ero stanca e tu stai per essere promosso e diventerai un Auror e parteciperai a missioni potenzialmente mortali ed io entrerò in maternità ancora prima di finire l'internato e ho una paura fottuta» sputa Sophie tutto d'un fiato.

L'unica cosa che Harry ha sentito è ho una paura fottuta. E sta realizzando adesso di cosa Sophie ha paura. Si sta rendendo conto adesso della cosa.

Il test di gravidanza cade dalle sue mani e provoca un tonfo schiantandosi contro le mattonelle chiare del pavimento. «Merlino...» sussurra in trance. Guarda Sophie negli occhi, che ha praticamente smesso di respirare nel momento in cui Harry ha parlato.

«Tu sei incinta. Aspetti un bambino.» dirlo ad alta voce ha tutto un altro effetto.

Sophie si rilassa quando sul volto di Harry compare un enorme sorriso. «Avremo un bambino» gli dice. Lui la guarda negli occhi e appoggia la fronte contro la sua. Chiude gli occhi e sul suo viso aleggia ancora l'ombra di un sorriso.

Scruta La Mia Anima- Vita QuotidianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora