Amici

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Sophie osserva sghignazzando Draco Malfoy, che fissa sognante Astoria Greengrass stretta nel suo tubino color panna. È qui perché, da apprendista come impiegata al ministero dell'ufficio Uso Improprio Delle Arti Magiche, ha seguito il suo addestratore per interrogare uno dei maghi arrivati in ospedale con l'emergenza di ieri notte.

È sicura di riuscire a vedere gli occhi di Malfoy prendere la forma di un cuore.

Gli rifila una gomitata tra le costole. «Non per disturbarti, ma ciò che stai facendo è un tantino inquietante.» gli dice. Draco alza gli occhi al cielo e le fa un gestaccio. «Sai...» inizia lei, issandosi sulla barella ferma nel corridoio e sistemandosi con le gambe incrociate. «Dovresti provare a parlarci. Tipo un ciao, come stai? Sono Draco Malfoy, ero il tuo prefetto! O una cosa del genere. Attacca bottone!» lo sprona. Draco la imita e si siede accanto a lei.

«Non lo so» risponde titubante. «Voglio dire, ero il suo prefetto, ma ero anche un-» deglutisce la parola e i suoi occhi corrono per un secondo sul suo avambraccio sinistro «non sono molto ben visto.» conclude con un'alzata di spalle, ostentando la sua falsa sicurezza nel parlare di questo argomento.

«Ma non dire cazzate» sbotta Sophie sbuffando. «Ogni volta che ha un momento ti fissa. E tutte le volte che la becco con le mani nel sacco arrossisce.» si sistema il cartellino di riconoscimento sul camice azzurro. «Forse crede che stiamo insieme. Santo cielo, il suo cervello deve essere completamente annebbiato dall'amore per te, se lo crede». Draco aggrotta le sopracciglia.

«Oh, grazie» ringrazia sarcasticamente. «Lusinghiero da parte tua». Sophie ride. «Scusa, ma non sei proprio il mio tipo. Ti lamenti troppo e ci ho messo quasi tre mesi di internato per farti smettere di offendere le persone» spiega ridendo. «Ho decisamente poca pazienza, e con te ce ne vuole troppa già come tua amica, figurati come tua ragazza».

Draco alza di scatto lo sguardo su di lei, lasciando per un momento la figura di Astoria, e sembra che voglia dire qualcosa. Apre la bocca per poi richiuderla un paio di volte. «Io e te siamo amici?» chiede in fine, con un filo di voce.

Sophie alza un sopracciglio. «In realtà siamo cugini di secondo grado, ma si, siamo amici. Che razza di domande sono?»  chiede sorpresa. Sono passati tre mesi e mezzo da quando si è seduta al suo stesso tavolo la prima volta e non riesce ancora a credere che abbia dei subbi sulla loro amicizia.

«No è che-» Draco si blocca, respira un attimo, cerca di riordinare i pensieri. «Mio padre ha sbattuto ad Azkaban il tuo. Ti ho chiamata mezzosangue e traditrice per sei anni e anche oltre. Ho cercato di uccidere Silente e odiavo a morte il tuo fidanzato.  Di solito le persone normali non coniderano amici quelli come me». Spiega con un sussurro.

Sophie sorride e gli posa una mano su una spalla. «Lo so» dice. «Ma ti sembro una persona normale? Me lo dici sempre, che sono fuori di testa» .

Si rende conto che è una dei pochi amici che Draco ha e che non dovrebbe esserlo. Ma non le importa. Nessuno può decidere quali persone possono esserle amiche e quali no. Nemmeno Harry, che all'inizio era parecchio contrariato e geloso della cosa.

Vede le labbra pallide di Draco stendersi in un sorriso sul suo viso, rivolto verso il basso. I suoi capelli biondo platino riflettono la luce dei neon dell'ospedale e quasi la accecano.

«Ma parliamo di cose serie» dice, balzando giù dalla barella e posizionandosi di fronte al ragazzo. Lui alza lo sguardo e lei incrocia le braccia contro il petto. «Quando hai intenzione di chiedere di uscire a Greengrass?»

Scruta La Mia Anima- Vita QuotidianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora