Malfoy

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Sophie continua a guardare Draco Malfoy, seduto tutto solo al solito tavolo nella mensa dell'ospedale. Si siede sempre solo.

Altri internati come loro hanno provato a fargli compagnia durante i pasti e non, ma l'unica cosa che ne hanno ricavato è stata una serie di insulti vari sul loro stato di sangue o sul loro aspetto. Sophie non si è mai avvicinata in alcun modo, comunque.

Ed ora, di lunedì mattina all'ora di pranzo, Sophie è in piedi davanti all'espositore, con il vassoio in mano e lo sguardo che vaga su Draco Malfoy ed i suoi capelli incredibilmente biondi.

Le è balenata un'idea in testa, ma non sa se è il caso. Vuole davvero rischiare?

Stringe il suo vassoio, mette su la sua espressione più dura e decisa e si dirige a passo di marcia verso il tavolo rotondo.

Si ferma proprio di fronte al ragazzo. Lui la guarda con uno sguardo confuso, tenendo la forchetta a mezz'aria. Ha un contorno diverso da quello da Sophie, nel piatto.

Posa la forchetta nel vassoio e alza un sopracciglio chiaro, mentre il suo sguardo lampeggia di perfidia. «Guarda guarda. Black, cosa ti porta qui? Vuoi uccidermi e poi evadere da Azkaban?» esclama ad alta voce, facendo si che tutti gli altri presenti sentano la sua stupida battutaccia.

Sophie si siede, afferra la forchetta e infila in bocca il primo boccone del suo polpettone ormai freddo. Draco non lo guarda nemmeno.

«Oh, non parli? Scommetto che se chiamassi quello sfregiato del tuo ragazzo saresti più loquace di Granger» continua, ma la sua voce inizia ad incrinarsi. Sta iniziando a capire che Sophie non risponderà.

Questa volta Sophie alza lo sguardo. Lo guarda annoiata, masticando rumorosamente il cibo che ha in bocca. Draco pensa velocemente al prossimo insulto per farla andare via.

«Sai, ammiro il coraggio di quello stupido di tuo padre. Non solo tradisce il suo sangue puro, si fidanza anche con una sangue sporco che da alla luce te, una stupida mezzosangue stolta e anche muta, a quanto pare» e sul suo viso si stende un sorriso perfido ed arrogante.

Sophie riesce a sentire i versi di sgomento delle persone che li guardano, ma non se ne cura più di tanto. Tira su il tovagliolo di carta, si pulisce lentamente la bocca e lo accartoccia, lasciandolo sul tavolo. «Hai finito?» chiede, portando gli occhi chiari in quelli di Malfoy, che non sono poi così diversi dai suoi.

Lui sembra scioccato. Apre la bocca, sembra che voglia controbattere. Evidentemente non sa cosa dire, perché la richiude subito dopo.

«Dovresti rinnovare il tuo repertorio. Sento sempre le stesse battute dal primo anno ad Hogwarts» dice con nonchalance, mentre tiene la forchetta a mezz'aria, con il boccone già infilzato. Draco continua a stare zitto, mentre spalanca sempre di più gli occhi.

L'ha capito, cosa sta facendo Draco. Cerca di allontanare le persone, solo Merlino sa perché. Le fa un pò pena, per questo ha deciso di sedersi con lui, oggi. In fondo sono cugini di secondo grado, è l'unica famiglia che le è rimasta oltre zia Andromeda.

«E comunque non mi alzerò da qui. La sedia è piuttosto comoda ed ho una visuale di tutta la mensa.» si guarda intorno e si sistema sulla sedia. «Lo sai? Credo proprio che Inizierò a sedermi qui tutti i giorni» annuncia, ghignando furba. Draco la guarda, piegando la testa di lato. «Sei proprio strana Black» dice, ghignando a sua volta.

Sophie alza le spalle, dopo aver posato il bicchiere colmo di succo di zucca sul vassoio. «Me lo dicono in tanti» risponde.

«Ah, e ricordi quando al primo anno tentai di strangolarti?» chiede, dopo qualche minuto di silenzio. Draco annuisce, non riuscendo a capire dove vuole andare a parare.
«Parla un'altra volta dei miei genitori in quel modo e nemmeno la rianimazione ti riporterebbe alla vita» dice sorridendo, e Draco non è sicuro di capire se stia scherzando oppure no.

Scruta La Mia Anima- Vita QuotidianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora