Sophie si accascia sul divano con il camice ancora indosso. Getta la testa all'indietro, appoggiandola allo schienale basso del sofà.
Si leva le scarpe con qualche difficoltà. In questo periodo ha i piedi gonfissimi. Guarda le scarpe di tela logore sul pavimento e stende i piedi sul tavolino basso davanti alla TV. Si guarda intorno, e pensa che dovrebbero iniziare ad impacchettare almeno le cose più piccole.
Le mani calde di Harry si posano sulle sue spalle e prendono a massaggiarle. Chiude gli occhi, beandosi di quel contatto e rilassandosi contro lo schienale. «Giornata pesante?» chiede dolcemente Harry nel suo orecchio. Lei scuote la testa.
«Non particolarmente. Sono solo stanca per-» si interrompe solo per indicare la sua pancia. Non è grande come sarà al nono mese, però si inizia ad intravedere qualcosa. Harry sorride. «Davvero? Non me ne intendo di queste cose».
Sophie porta una mano sulla pancia appena accennata e respira forte. Muove le dita dei piedi per vedere se riesce a sgonfiarli in qualche modo. Harry segue ogni suo movimento. «Plausibile» dice dopo, ridacchiando. Sophie lo manda al diavolo senza troppi giri di parole.
«Senti...» inizia a dire di nuovo Harry, scavalcando con un balzo lo schienale del divano e finendo seduto su di esso. Il divano trema, ma nessuno dei due ci fa caso. «Non credi che dovremmo iniziare a pensare a qualche nome?» propone, appoggiando anche lui una mano sulla pancia della fidanzata. Sophie sembra perplessa.
«Non lo so» dice. «Non dovremmo aspettare di sapere il sesso?». Harry annuisce. «Si, però... meglio prevenire che curare?» azzarda. La cosa sembra convincere Sophie.
«Bene. Proposte?» chiede Sophie, fissando gli occhi in quelli di Harry. «Aehm...»
Sophie ride e allunga il braccio per fare una carezza al ragazzo. La sua barba scura le pizzica tutta la mano, ma non le importa. «Jack?» propone lui, portando la sua stessa mano su quella di lei. Sophie scuote la testa.
«No penso proprio. Se questo bambino è maschio, non si chiamerà di certo come Jack lo squartatore» sentenzia. Harry aggrotta le sopracciglia. "Fai sul serio?" chiede.
«Bhe» inizia Sophie, accigliandosi. «Non mi pare che tu lo porti in grembo, che debba fare la pipì ogni quarto d'ora o che i tuoi piedi siano gonfi come palloncini. Ti sei divertito quella mezz'oretta e basta. Quindi, se permetti, lo porto nella pancia io, lo partorisco io, lo allatto io, il nome finale lo decido io. Tu puoi proporre» ed il suo tono non ammette nessuna replica.
Harry non può fare a meno di annuire, perché Sophie è vittima dei suoi stessi ormoni ed è comprensibile sia così nervosa. Questo però fa a meno di farglielo notare.
«E tra l'altro, se è femmina il nome l'ho già deciso» aggiunge ghignando. Harry sussulta. «Si?»
«Si chiamerà Lily.». Harry non sa cosa dire. Rimane immobile ed osserva quell'incredibile donna che è la sua fidanzata. «Il problema sorge se dovesse essere maschio. E non proporre nomi com Jack o John, perché mio figlio non si chiamerà mai in questo modo».
Harry rimane zitto. Ancora deve trovare le parole da dire. Si volta verso la appesa all'entrata ed una lampadina si accende nella sua testa.
«Potremmo...» lascia in sospeso, ed ha ancora lo sguardo rivolto alla foto. Remus Lupin stringe Ninphadora a se e sorride all'obiettivo. Quella foto l'ha scattata Sophie al matrimonio di Bill e Fleur, poco prima che succedesse tutto quello che è successo.
«Potremmo chiamarlo Remus. Se è maschio.». Sophie non può fare a meno di sorridere, e un pò le viene anche da piangere. Non si è mai soffermata a pensare a quanto le mancassero quelle persone.
Stringe delicatamente il viso di Harry. «Remus Potter. Suona bene» sorride, prima di avvicinarsi a lui e posargli un bacio sulle labbra.
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Scruta La Mia Anima- Vita Quotidiana
FantasyRaccolta di momenti di vita quotidiana nella vita di Sophie ed Harry.