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Capitolo triste :)

Era il momento di rivedere tutti i miei vecchi compagni.

Cinque tombe, cinque lapidi, cinque corpi si trovavano davanti ai miei occhi.
Quei cinque che più di una volta c'erano stati per riscaldarmi il cuore, asciugare le mie lacrime.

Caddi sulle mie ginocchia, iniziavo a vedere sfumato per il pianto che sarebbe presto giunto.

La mia infanzia è stata molto travagliata, e quei cinque erano tutto il mio mondo.  Eravamo sei, poi siamo diventati cinque, successivamente tre (perdemmo due di noi quello stesso giorno) poi due e, infine, mi ritrovai sola.
Sono ancora sola.

Tanti ricordi gioiosi, vittorie, scherzi; contrapposti a cinque ricordi di puro dolore. Un dolore straziante che non ti fa smettere di piangere, un dolore che ti distrugge dall'interno. Si sfama della tua solitudine e della tua paura, ma soprattutto, della tua tristezza.

Caduti uno dopo l'altro e io sola sopravvissuta.
L'ultimo è quello che ha fatto più male di tutti.
Era il mio migliore amico, il fratello che non avevo mai avuto.
Ricordo ancora vivido il colore del suo sangue tra le pozzanghere riempite di pioggia. Un proiettile lo aveva colpito poco lontano dal cuore.

Si era fatto sparare per salvarmi.
"Devi continuare a correre." Furono le sue ultime parole.
Ma tutto ciò che feci fu piangere e cercare di rianimarlo disperatamente, per ore interminabili.
Alla fine mi toccò correre, come aveva detto lui.
È il motivo per cui sono qui, per cui sono un'assassina del governo piuttosto che sotto terra con loro.

Fu una mia richiesta, quella di creare delle tombe per loro, in loro memoria, anche se solo io conoscevo la loro storia. Riuscì a convincere il governo. Infondo, quando mi sono arruolata avevo soli undici anni.

Posai su ogni tomba un fiore, ognuno di colore diverso. Il colore con cui li ricordavo.
È tempo di andare.

Mi alzai e mi asciugai le lacrime, ma tornando sui miei passi per uscire dal cimitero riavvertì quella strana sensazione.
Qualcuno mi ha seguita.

Continuai a fingere che non avessi notato niente di strano, finché non sentì chiaramente un rametto rompersi qualche metro dietro di me.
Mi girai, e in uno scatto presi il mio stalker fissandolo contro un muro.

Fu ancora più scioccante ritrovarmi Karma davanti.
Mi ha seguita e ha visto tutto?!
"Karma?" Iniziai, lasciando la presa, e sospirando, cercando di mantenere la calma che presto sarebbe esplosa.
"T/n fammi spiegare."
"No, mi hai seguita da casa di Rio fino a qui, non cercare scuse."
Guardò in basso, come a confermare ciò di cui ero già sicura.

"Non puoi solo farti i cazzi tuoi?! Prima con Asano, poi con la cosa del bacio, adesso con dove vado da sola. La prossima volta mi spierai direttamente in casa mia?" Continuai.
"T/n io avevo solo paura che il "servizio" avesse a che fare con il tuo lavoro e fossi in pericolo."
Sgranai gli occhi.
"Perchè mai dovresti preoccuparti per un'assassina? Posso farti il culo in un massimo di dieci secondi e ti preoccupi di dove vado? E anche se fosse stato per il mio lavoro non ti giustifica!"
Urlai, ormai avevo perso qualsiasi briciolo di calma.
"Non potevo saperlo, non hai accennato fosse una questione personale, per servizio pensavo fosse lavoro." Fece guardandomi negli occhi con un'espressione quasi comprensiva.
Non cerco la sua pena, non cerco la pena di nessuno.
"E ci sarà un motivo se tengo tutto per me. È la mia vita."

"Mi dispiace..." Fece guardando verso le tombe. Lo presi per il colletto e lo sbattei sul muro.
"Di cosa? Di avermi inseguito ed essere rimasto a vedermi piangere piuttosto che andartene, o perchè ho perso delle persone importanti, eh?! Non ho bisogno del tuo rammarico e della tua pena!"
I miei occhi erano ancora rossi dal pianto e, anche solo ricordare ciò che era avvenuto poco prima, mi faceva ritornare gli occhi lucidi.
Cazzo mi viene di nuovo da piangere.

𝖎𝖋 𝖎 𝖈𝖆𝖓'𝖙 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖞𝖔𝖚 (𝐤𝐚𝐫𝐦𝐚 𝐱 𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora