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Ieri è stata una giornata noiosa.
Abbiamo passato le prime ore con Korosensei. Tutto normale, se solo non fosse che si è infuriato a causa della nostra superficialità.
È diventato un tornado, spianando tutta l'area fuori scuola, solo per intimorirci e dire che se non fossimo stati tutti tra i primi cinquanta, se ne sarebbe andato.

Non è che ci creda molto. Alla fine potrebbe andarsene ovunque, ma cosa più importante, con quale stipendio pagherebbe i dolci che mangia?
Non c'è possibilità che fosse serio.

Eppure tornata a casa mi ero messa a ripetere come una matta.

Non ho intenzione di cambiare casa, luogo, se lui se ne andasse dovrei andarmene anche io.
Sarebbe tremendamente egoista da parte sua. Ora che ho degli amici non li voglio lasciare di punto in bianco.

Avevamo anche fatto la conoscenza del padre di Gakushuu. Un bell'uomo il preside, con un volto da serpe e un'espressione austera. Era riuscito a mettere alle strette perfino Korosensei, per poi andarsene come se niente fosse. Anche lui aveva quell'espressione vuota che caratterizzava suo figlio.
Poi il polpo era rimasto umiliato nell'angolo della classe per una decina di minuti, per poi diventare un iperattivo di professione e farci ripetere con più efficienza, e più copie di sé, di prima.

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Speriamo che vada tutto per il meglio.

Oggi è il gran giorno.
Karasuma ci accompagnò alla sede principale dove si sarebbero svolti gli esami di metà periodo.

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Nella classe regnava un silenzio assillante. L'esame era andato male per molti, il padre di Gakusuu ha voluto giocarci un brutto scherzo.

"Aggiungere degli argomenti così pochi giorni a distanza dell'esame è comunque strano! Non ci è arrivata nessuna circolare che ne parlasse!"
La voce di Karasuma al suo telefono, probabilmente parlava con un qualche altro professore o responsabile di questa situazione.

Il mio punteggio in matematica era a dir poco ripugnante, mentre in inglese avevo preso il massimo, come già mi aspettavo. Con un solo punto di distanza rispetto ad Asano.
In graduatoria ero la trentesima, quindi mi era andata anche bene, tutto sommato.

Nel silenzio che si espandeva tra i banchi, un coltello si conficcò nel muro vicino al professore.

Chi poteva essere se non quello psicopatico di Karma?
"Korosensei se non sta attento non si accorge che sto venendo a ucciderla." Aggiunse, camminando lento fino alla cattedra, con il suo solito ghigno strafottente.
"Karma-kun! Non vedi che il professore è depress- oh?" Il tono del polpo cambiò improvvisamente dall'adirato al sorpreso. Mi alzai incuriosita.
Il rosso gli aveva posto sulla cattedra i suoi risultati, tutti simboli rossi a cerchi sulla risposte, voti vicini al cento.
Massimo voto in matematica.
"Anche se gli argomenti erano nuovi, non ho avuto problemi, ma è anche grazie alle cose superficiali che mi hai insegnato. Nonostante io possa decidere se tornare a far parte della sede principale, non ho intenzione di farlo. È molto più divertente l'assassinio." Confessò il rosso.

Fa quasi impressione.

Nonostante la nostra disfatta, non poteva incolparci per il piano del preside, in più, alcuni erano comunque riusciti a rientrare nei primi cinquanta.
"Quindi era solo perchè aveva paura che voleva andarsene Korosensei?" Iniziò a prenderlo in giro Karma, e a ruota tutti gli altri.
"Poteva dirlo se aveva così tanta paura, e poi, anche io sono andata abbastanza bene." Dissi, sbattendo sulla cattedra il mio primato, i minuscoli occhi del polpo brillarono di luce propria, così come quelli dei miei compagni, che ormai ci avevano raggiunti.

"Brava T/n-chan! Ma io non ho paura di voi e non scapperò!" Esclamò poi, diventando tutto rosso, al che scoppiammo tutti in una fragorosa risata.

Nonostante abbia distrutto il 70% della Luna, è un soggetto esilarante.

𝖎𝖋 𝖎 𝖈𝖆𝖓'𝖙 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖞𝖔𝖚 (𝐤𝐚𝐫𝐦𝐚 𝐱 𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora