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Scusate il ritardo :3

T/n's pov.

Erano passati diversi giorni da quella serata alle Hawaii, anche se, l'evento più inatteso fu il mio tentativo di uccidere Karma.
Questa volta però, l'istinto omicida non aveva ragione di esistere.

Ma non ero stupida. Capì ben presto che ci fossero due possibili vie.

La prima consisteva nella possibilità che Karma mi tenesse segreto qualcosa, che ci fosse stato un effettivo motivo per il mio istinto omicida, ma che, per qualche ragione, mi teneva nascosto.

La seconda è che fosse stato un ricordo a scaturirlo, ma non saprei dire quale, né perchè. Infatti, per il ricordo servirebbe una motivazione. Non mi vengono i ricordi a caso.
Tutte le mie reazioni, così come per quelle del resto degli esseri umani o viventi, sono consequenziali e causali.
Niente avviene per puro caso.
Una tartaruga si rinchiude nel suo guscio protettivo quando è spaventata da qualcosa che la circonda; io mi faccio venire gli occhi gialli e finisco per quasi uccidere qualcuno.

Alla fine, la tesi era sempre la stessa.
Karma doveva non avermi detto qualcosa.
Bisognava solo determinare cosa fosse.

I giorni precedenti erano stati strani, particolari a dir poco, il rosso continuava ad evitarmi come la peste bubbonica, e intanto accadevano avvenimenti ancora più sconcertanti.

Prima di tutto, si era presentato un ragazzo dai capelli bianchi, spaccando il muro della classe.

Era accompagnato dal suo maestro, Shiro. Un uomo dalla veste bianca che non saprei definire con precisione. Scoprimmo ben presto che la sua veste fosse fatta con tessuto anti-Korosensei.

Il ragazzo, il suo allievo, si chiamava Itona.

Karma fece una domanda piuttosto ovvia per un occhio attento.
"Fuori sta diluviando, come mai non hai neanche una singola goccia addosso? Non mi sembrava tu avessi un ombrello."
Anche io me lo stavo chiedendo, fino a prima che entrasse non pensavo ad altro se non a tutti i santi che avrei fatto scendere sulla via di casa.
Quello non gli rispose, limitandosi a:
"Tu sei probabilmente il più forte di questa classe, ma non preoccuparti. Dato che sei più debole di me, non ti ucciderò." Inutile dire che ho schioccato la lingua in disapprovazione e in quel momento si rese conto di me.

Aveva gli occhi profondamente gialli, non ambrati e caldi come quelli di Karma, più gialli come quelli di un serpente, simili ai miei. I capelli, bianchi, erano totalmente fuori posto.
Era di bassa statura e teneva le mani strette in pugni. Sembrava un bambino per alcuni tratti.
Gli occhi sempre spalancati, mi chiesi se avesse li avesse mai sbattuti da quando era entrato in classe.
Credo che solo a guardarmi si dovette ricredere sul suo giudizio affrettato.

Iniziò a dire, insieme al suo mentore, che avrebbe dovuto sfidare Korosensei per poi chiamarlo fratello.

Questo nome ha fatto si che tutti quanti ci facessimo un bel numero di domande al riguardo, come giusto che sia.

Domande che tutt'ora non sono state chiarite.

Mettemmo tutti i banchi attorno all'aula, creando una specie di ring da boxe. Quello rappresentava il limite per il nostro professore.

La sfida poi iniziò e il ragazzo, Itona, si era dimostrato essere dello stesso stampo di Korosensei, un polpo. Ma non totalmente, più una specie di ibrido; infatti solo i capelli diventavano tentacoli.

La sfida finì male, per il ragazzo ovviamente, ma sembrava talmente preso dalla rabbia che non ci vedeva più. Era ossessionato con l'essere forte, il diventare più forte degli altri.
Posso comprenderlo in parte, anche io ero molto simile.

𝖎𝖋 𝖎 𝖈𝖆𝖓'𝖙 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖞𝖔𝖚 (𝐤𝐚𝐫𝐦𝐚 𝐱 𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora