Capitolo 6

1.2K 19 4
                                    

Erano passate quasi due settimane dall'ultima volta che la comitiva era riuscita a vedersi.

Fra tensione e nervosismo generale, dati dal trasloco e dalla partenza, si erano sentiti quasi tutti i giorni al telefono per organizzarsi e programmare ogni minimo particolare.

Aurora veniva costantemente tranquillizzata dagli amici perché ansiosa di star dimenticando qualcosa di essenziale; Emma e Mattia avevano preso un tregua silente dalle loro discussioni per concentrarsi sulle questioni importanti.

Alessandro aveva detto che avrebbe portato più libri che vestiti ed Emma aveva storto il naso.

"Non ti puoi coprire con le pagine!" aveva risposto al telefono facendo ridere il gruppo, ma lui aveva spiegato che al massimo avrebbe comprato l'abbigliamento in più direttamente li.

Questa era parsa un'idea ottima a Viola: sapendo che sarebbero arrivati nel campus prima ancora che le lezioni iniziassero, come aveva consigliato il Rettore in una e-mail ai futuri studenti, propose di ambientarsi prima e poi fare una giornata di compere in centro. 

Emma aveva subito accettato, Mattia era riuscito a convincere gli altri due con la scusa che avrebbero anche fatto un giro per la città.

"Ma come fate a portarvi tutto quanto?" chiese poi Aurora, durante una delle ultime telefonate "Io sono certa che qualcosa lo scorderò qui e poi me ne ricorderò soltanto quando mi servirà!"

"Io qualche pacco, sicuramente, me lo farò spedire da casa" le rispose Alessandro.

Questo fece calmare tutto il gruppo e fecero un resoconto dello spazio che avrebbero occupato con i loro bagagli.

Viola cercò di chiudere tutto in due valigie e uno zaino, ci riuscì, ma poi avvisò che sicuramente anche lei avrebbe sfruttato l'idea del ragazzo.

Il giorno della partenza le ragazze caricarono la macchina. Aurora volle sedersi dietro insieme a qualche valigia; Viola viaggiò per ore con gli zaini sotto le gambe.

Come avevano previsto, Mattia subito dopo essere entrati in autostrada sfrecciò davanti a Emma sorpassandola. Questa volta, però, lei scoppiò a ridere vedendo, attraverso i finestrini abbassati, Alessandro che si aggrappava al sedile in pelle scura.

Il viaggio fu lungo e stancante, ma non appena le ragazze videro l'ingresso della IUR furono travolte da un'ondata di energia.

Accostarono, dietro la macchina di Mattia, vicino al gabbiotto della sicurezza dove un uomo in divisa chiese di esibire le lettere di ammissione e i loro documenti.

"Raele Mattia e Morelli Alessandro?" domandò l'uomo. Il biondo alzò la mano e dopo una rapida occhiata, l'addetto restituì loro i documenti. Loro avanzarono, ma a passo d'uomo per fare in modo che le altre potessero restargli dietro con l'auto.

"Cadeo Emma?" chiese l'addetto della sicurezza quando fu il turno delle ragazze. Emma allungò una mano per farsi restituire le sue cose. Fu sollevata che la sua segnalazione riguardo il cognome scritto male nelle graduatorie fosse subito stata accolta e quello fosse stato corretto.

"Qui poi abbiamo..." si fermò poi a controllare "Labadini Viola e Vasile Aurora?" parlò con un sorriso. 

Le due ragazze si presentarono e ripresero le loro carte d'identità e le lettere che avevano consegnato. 

"Il discorso del Rettore si terrà in aula magna fra due ore, siete invitate a partecipare. Buona permanenza!" spiegò lui cordialmente. 

Le tre ringraziarono e si congedarono in fretta per evitare di creare coda all'ingresso.

Good PositionsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora