🔴Capitolo 20🔴

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Edoardo frugò nella tasca dei jeans e prese il suo portafogli, ne sfilò una confezione bluastra e argentata.

Aprì il preservativo con i denti e lo srotolò lungo tutta la sua lunghezza, poi si chinò nuovamente sopra di lei e prese a baciarla mentre le sfiorava con le dita il viso dolcemente. Viola fremeva sotto il suo tocco impaziente e spaventata all'idea di cosa stava per accadere. 

Lui lo percepì in qualche modo perché le poggiò una mano sulla guancia e la guardò intensamente negli occhi con sguardo tenero: "Se qualsiasi cosa non dovesse andare bene fermami subito, ok?"

Viola annuì e li tirò a se per posare ancora le sue labbra su quelle di lui, voleva che succedesse esattamente in quel modo.

Lui strusciò per un po' la sua erezione contro di lei, poi l'avvertì che stava per cominciare e lei strinse gli occhi.

Edoardo entrò dentro di lei lentamente mentre Viola perse il fiato. Un dolore strano che non seppe a cosa ricondurre, una sensazione di fastidio che la fece sentire scomoda. Sperò di non sanguinare e che quella percezione svanisse presto.

"Tutto bene?" le chiese lui.

"Si" confermò lei abbracciandolo.

Edoardo cominciò a muoversi e Viola strinse i denti per quel disagio. Lui le accarezzava il clitoride con una mano per cercare di affievolire il dolore che immaginava lei stesse provando e funzionò.

Il fastidio non scomparve subito, ma le carezze di lui e la sua dolcezza lo attenuarono molto, fino a quando, finalmente, Viola cominciò a goderne. 

Non era un piacere completo come quello che aveva provato durante il sesso orale perché quella sensazione era latente, ma sempre presente, ma vederlo godere di lei, notare quanto a lui stesse piacendo la rilassò subito. Lei lo stringeva a se, lui la baciava senza mai fermarsi, gemendole sulle labbra. 

Quando Edoardo aumento il ritmo si tirò su e le strinse i fianchi per guidarsi e guidarla nei movimenti, Viola prese ad ansimare. Più lo guardava più le piaceva, più pensava a cosa stava accadendo più si eccitava. Lui era incredibilmente sensuale e lei voleva di più.

"Sei bellissima" le disse con un sorriso continuando a muoversi dentro di lei, poi si scostò i capelli dal viso e la baciò con passione. 

Viola gli graffiò la schiena e iniziò a gemere sempre di più perché vogliosa di lui. 

Dopo quello che le sembrò un tempo interminabile Edoardo aumentò ancora il ritmo ansimando: "Sto per venire" le disse gemendo e si accasciò su di lei poggiando la sua fronte sulla sua. 

Si tolse da lei e Viola gemette dal dolore quando rilassò le gambe, lui si tolse il preservativo e andò a gettarlo nel cestino, poi si stese affianco a lei e iniziò a giocherellare con i suoi capelli mentre le sorrideva.

"Ti ho fatto tanto male?" le chiese preoccupato.

Viola scosse la testa: "No, è stato bello."

Lui le sorrise e le lasciò un bacio sulla punta del naso. Viola ridacchiò, poi il suo stomaco brontolò aggressivo.

Edoardo rise e si sporse prendendo la busta di carta che aveva portato e ne tirò fuori due panini imbottiti e ricchi di ingredienti e due bottigliette d'acqua. 

"Tieni, non fare la preziosa" disse in tono canzonatorio, Viola alzò gli occhi al cielo, ma non rifiutò perché la fame era arrivata come un'ondata ed era troppa.

Il moro si infilò i suoi boxer e le porse le sue mutandine. Viola le indossò subito e si mise a sedere, indossando anche la maglia del suo pigiama sperando che bastasse a placare i brividi che ancora le stavano sulla pelle.

Iniziarono a mangiare chiacchierando del più e del meno, Viola gli chiese del tatuaggio.

"Rappresenta Icaro, mi è sempre piaciuta la sua storia. Sai, no? Il concetto del non arrendersi mai..."

"Icaro però alla fine ha fallito" commentò ridacchiando lei.

"Ma ci ha provato con tutta la sua testa, tutto il suo cuore e tutta la sua forza, in ogni modo che conosceva e uno lo ha pure inventato. Meglio piangere che rimpiangere" ribattè lui facendole l'occhiolino.

"Capito. Bello, non sapevo avessi tatuaggi."

"Si, è abbastanza privato e la gente è troppo curiosa" rise lui stando al gioco. 

"Se avessi voluto tenerlo privato non te lo saresti tatuato in modo che tutti potessero vederlo" lo prese in giro lei, lui la scansò giocosamente.

"L'ho fatto perché è importante e mi piace, si dovrebbe solo essere più...discreti" concluse lui la discussione, poi propose di guardare un film insieme e passarono interi minuti a scegliere cosa vedere in tv, non c'era nulla di troppo interessante. 


Alla fine passarono un paio d'ore in cui optarono per un film d'azione che era già cominciato, ma capirne la trama non fu per nulla complicato.

Risero molto criticando insieme la sceneggiatura e i dialoghi che sfociavano in sciocchezze dette da personaggi troppo pompati mentre si puntavano in viso delle armi eccessivamente grosse. Non che se ne intendessero, ma erano entrambi piuttosto certi che le leggi della fisica non funzionassero in quel modo che avevano visto rappresentato. 

Discussero molto di cinema poiché Viola ricordava che Edoardo fosse appassionato di suspence e gialli, amava sia il cinema che la letteratura in grado di trasmettere angoscia e tenere incollato alla storia. Li aveva sempre trovati più interattivi. E i suoi gusti erano rimasti esattamente identici. 

Lei parlò di come aveva iniziato ad apprezzare le distonie e il mistero e di come, soprattutto nella letteratura, aveva cercato di spaziare verso vari generi e li aveva apprezzati quasi tutti. 

Si fece molto tardi, il coprifuoco imposto dal campus era stato ormai violato da un pezzo.

"Vuoi restare qui?" gli chiese Viola. Se ne pentì subito dopo, pensando di aver esagerato. 

Il fatto che lui avesse lasciato Vittoria era una conferma, certo, che avesse preso una decisone, che avesse capito dove stava sbagliando e avesse rivisto le sue priorità, ma a lei assicurava ben poco. Magari l'attrazione che provava per lei non era abbastanza per trasformarsi in sentimento. 

Viola si accorse in quel preciso istante che lo stava sperando da tempo. Avrebbe davvero voluto che lui provasse qualcosa per lei di romantico, perché a lei piaceva. 

Lei si era innamorata di Edoardo, forse lo era stata dal momento in cui l'arrivo di Vittoria le aveva smosso della gelosia che non aveva compreso. 

Viola era innamorata di Edoardo.

"Certo" rispose lui con un sorriso, si sdraiò accanto a lei e spense la abat-jour che aveva sul comodino. Allargò un braccio e la invitò ad accoccolarsi su di lui. Viola si poggiò sul suo petto, i due incrociano le gambe fra di loro e si strinsero l'una con l'altro, anche per poter entrare in due in un letto pensato per una. 

"Notte, Lola" sussurrò lui lasciandole un bacio sulla fronte.

"Buonanotte" sorrise lei, con il cuore che sembrava esploderle dall'allegria dentro al petto.






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