Capitolo 24

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Per fortuna Samuele non parlò mai con lei del loro appuntamento, ne ne propose altri, ne le chiese perché lei non si fosse fatta più viva con lui. Iniziarono a legare di più: lui era gentile e molto divertente. Ogni tanto, quando arrivava in biblioteca dopo di lei, le portava il caffè. Le faceva un occhiolino complice e poi si mettevano a studiare. Alla fine del pomeriggio produttivo uscivano sempre insieme, facevano una passeggiata fino ai dormitori, Samuele le faceva compagnia mentre lei fumava e poi si salutavano davanti al dormitorio femminile così che lui potesse raggiungere la sua stanza. 

Un giorno, aspettandosi che lui portasse il caffè anche per lei, Viola comprò un paio di pasticcini e lo aspettò fuori sapendo che se qualcuno l'avesse vista le avrebbe impedito di entrare. 

"Che sorpresa!" esclamò lui appena la vide con il piccolo vassoio in mano.

"Non potevo portarli dentro" alzò le spalle lei "ma spero che la crema ti piaccia."

"La adoro" le sorrise lui, poi mangiarono e lui le consegnò il caffè che le aveva preso. 

"Hai tanto da fare oggi?" gli chiese Viola, per fare conversazione. Lei aveva solo un paio di capitoli da rivedere.

"Non troppo, una lezione noiosa" rispose lui alzando gli occhi al cielo "ma ci metterò poco perché la maggior parte di cose sono extra."

"Possiamo passeggiare dopo" propose lei. 

"E dove mi porti?"

"Lo scopriremo camminando, non mi creo piani" sorrise lei.

"Non sei una grande esperta di suspence, eh?"

"Cioè?"

"Non sai intrigarmi per convincermi a camminare con te" disse, poi si sporse verso di lei "e non sai nascondere due dolcetti per non farti beccare."

"Come ti permetti! Semplicemente non sono sfacciata come te che entro con la tazza in mano, mi preoccupo delle regole io!" ribattè lei fingendosi offesa dal suo commento.

"Il modo migliore per nascondere una cosa è infilarla sotto il naso delle persone. La gente non osserva molto."

"Se fossi entrata con un vassoio lo avrebbero visto tutti! Potevi prenderli tu i dolcetti se proprio ci tenevi a infrangere le regole della biblioteca."

"Io sono troppo timido per comprarti un dolcetto. Guarda che l'ho apprezzato ed era anche buono" rispose lui ridendo.

"Allora non dovresti lamentarti. E poi non ho bisogno di convincerti di passeggiare con me!" 

"Sei troppo sicura di te, potresti sbagliarti, ti avviso" le disse Samuele incrociando le braccia.

"Allora rifiuta" lo sfidò lei.

"Hai ragione, una passeggiata mi sembra molto molto noiosa quindi no, non passeggerò con te" sorrise lui "ma un film lo possiamo guardare con piacere."

"Non se ti piacciono le commedie."

"Non mi piacciono le commedie" fece spallucce, poi buttò i bicchieri vuoti nel cestino, attese che Viola terminasse di fumare e le aprì la porta per entrare nella biblioteca.

"Allora va bene" sorrise lei. 

Studiarono per un'oretta e Viola riuscì a terminare il programma che aveva in mente per quella giornata, ma prima che potessero sistemare le loro cose e uscire dall'edificio scoppiò un temporale improvviso.

"Niente ombrello?"

Viola scosse la testa e i due si guardarono divertiti, poi Samuele continuò: "Aspettiamo che spiova un po'."

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