Capitolo 14

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Da quando Emma aveva presentato quel ragazzo alla compagnia di amici, le ragazze riuscivano a mala pena a vederla. Aveva iniziato a evitare il gruppo e si concedeva della chiacchiere solo con Viola e Aurora, ma a nulla erano servite le domande delle amiche preoccupate dal suo allontanamento, poiché Emma giustificava la sua assenza con lo studio per gli esami.

Viola non ne aveva parlato con nessuno, ma ogni volta che incontrava Mattia lui le confessava di aver provato a contattare l'amica. Non aveva mai specificato se lei rispondesse o meno, ma dal modo in cui le chiedeva di portarle i suoi saluti, Viola capì che i suoi tentativi non avevano molto successo.

Quel giorno Aurora la prese sottobraccio e le due, armate di bevande e stuzzichini, libri e tanta buona volontà si recarono nella stanza di Emma per studiare con lei. Avevano sempre cercato di starle vicino, anche solo con la loro compagnia, ma se Aurora era quella più paziente, Viola iniziava ad essere scocciata da quella situazione

Bussarono alla porta ed Emma aprì, assonnata e con i capelli scompigliati che aveva cercato invano di riordinare in uno chignon.

"Ciao ragazze!" le salutò allegra, come al solito "non vi aspettavo."

"Siamo venute a farti compagnia per studiare" le rispose Aurora sorridendole dolcemente "e abbiamo anche rinforzi" aggiunse indicandole gli snack.

"Stupendo!" disse lei facendosi da parte per permettere loro di entrare in camera. Sembrava genuinamente contenta di quella sorpresa. Viola riconobbe il letto dell'amica dalle lenzuola gialle e bianche e notò come nella sua parte di stanza fosse tutto al proprio posto, mentre a sinistra regnasse il disordine.

"Ti saluta Mattia" azzardò subito Viola. Emma non ebbe nessuna reazione diversa dal solito, semplicemente alzò le spalle e gli roteò gli occhi.

"Be', ricambia allora."

"Potresti anche farlo tu. Di persona, intendo" suggerì Aurora cautamente.

"Non ho voglia di parlarci, penso si sia capito ormai, no?"

"Ovvio che si. È il perché che non ci è chiaro."

"Nessun perché. Non ho voglia di parlarci, esco con Jacopo. Avete visto come gli ha parlato?" chiese scocciata.

"Jacopo non piace a nessuno, Emma" sentenziò Viola con schiettezza.

"Si era capito, ma siete stati educati, voi."

"Jacopo è stato maleducato, con lui e con tutti."

"Senti, se sei venuta per farmi la predica puoi anche andartene. Se evito di uscire è perché non ho voglia di vedere Mattia e ho cose più importanti da fare" sputò severamente Emma. Non pareva arrabbiata, ma sicuramente era infastidita.

"Ragazze, non litigate" intervenne Aurora cercando di mitigare la situazione.

Viola prese velocemente le sue cose e decise che sarebbe andata via, che la questione era già esplosa e che Emma non era in grado di ragionare in quel momento: "Forse hai ragione e sei troppo impegnata con l'altro biondo per renderti conto che Mattia ti vuole davvero bene e cerca in tutti i modi di contattarti per parlare."

Non volle sentire ragioni, né risposte, quindi si chiuse la porta alle spalle e le lasciò sole, consapevole che Aurora avrebbe saputo gestire il problema. Emma sapeva essere una vera vipera quando ci si impegnava, solo che Viola non poteva sopportarlo.

Scrisse un messaggio ad Edoardo per chiedergli di potersi vedere. La sua intenzione era parlare un po' con lui, chiedere un consiglio e sfogarsi, ma se lui avesse preferito andare oltre non si sarebbe certo tirata indietro.

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