Capitolo 7

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Viola venne svegliata dalla sua amica che accese l'asciugacapelli nel bagno. 

Grugnì scocciata dal rumore e cercò di girarsi sotto le lenzuola color pesca per trovare una posizione comoda e rimettersi a dormire. Quando capì che il suo piano era fallito, sbirciò l'ora sul telefono e controllò qualche notifica sui suoi profili social.

Aveva già fatto gli auguri ad Alessandro quando era scattata la mezzanotte, ma la festa era quella sera e aveva ancora tutto il tempo di scrivergli un bigliettino. 

Aurora uscì dal bagno e quando la vide sveglia le sorrise dolcemente. 

Viola si stropicciò gli occhi, poi si mise a sedere sul letto. Prese un sorso d'acqua dalla borraccia che teneva sul comodino. Era di metallo, con il tappo verde scuro e l'aquila del college incisa sul fronte. Faceva parte di una serie di gadget che l'università aveva fornito a tutti gli studenti. 

Viola li aveva trovati sul letto appena entrata nella nuova stanza, con estremo piacere: c'erano due piccoli quaderni, la borraccia, alcune penne e una borsa di tela. Tutto portava il marchio del college ed era dello stesso colore smeraldo.

Accanto, il foglio con i suoi orari e la lunga lista di regole. Le due li avevano appesi dietro la porta per tenerli sempre a disposizione e non perderli, mentre avevano sistemato i loro omaggi dove pensavano fosse più comodo. La stanza che era stata loro assegnata era molto luminosa e abbastanza spaziosa. 

Le mura erano dipinte di bianco panna e il mobilio era in legno chiaro. L'arredamento era semplice, ma disposto in maniera funzionale, soprattutto all'interno del bagno privato, che era piccolo, ma era completo di tutto l'essenziale. 

I due letti erano posti agli estremi della stanza, vicino alle scrivanie. Il grande armadio era pensato per essere in comune; lo stesso valeva per il mini frigo collocato vicino l'ingresso.

Dopo che ebbero ordinato le loro cose con cura, la camera aveva preso un aspetto molto più accogliente. 

Una delle regole, la preferita di Viola, recitava che fosse possibile apportare modifiche, purché non fossero permanenti. Imponeva anche una sanzione per qualsiasi cosa gli studenti avessero rotto o danneggiato, ma quello a lei non interessava. 

Di corsa, aveva trascinato le ragazze in centro per comprare alcune decorazioni e per trovare una soluzione che le permettesse di attaccare le sue cose sulle pareti senza rovinarle. 

Comprarono anche dei vestiti nuovi che, si dissero, avrebbero indossato per la festa del loro amico. 

Alessandro, alla fine, si era fatto guidare da Mattia nella scelta dei un locale che avrebbe messo a disposizione il piano superiore. Ci sarebbe stata la musica e, soprattutto, tanto da bere. 

Viola era contenta: quella festa avrebbe aperto le danze per l'anno nuovo che li attendeva a braccia aperte. 

"Ti sei già lavata?" mugugnò alla bionda con la bocca impastata dal sonno.

"Si, tu non volevi saperne di svegliarti e alla fine ti ho lasciata stare" ridacchiò Aurora "però ora il bagno è tutto tuo."

"La colazione?" domandò Viola. 

Aurora scosse la testa e alzò le spalle: "Ormai è tardi, ma ho messo un po' di cose nel frigo."

Viola si lasciò cadere fiaccamente sul letto e rimase in quella posizione per parecchio, finché Aurora non la scosse nuovamente. 

"Arriva Emma fra poco" la avvisò, poi si mise a leggere qualcosa di fantasy stesa sul suo letto dalle lenzuola lilla. 

La ragazza bussò alla porta dopo qualche minuto, Aurora andò ad aprirle mentre Viola rimase nel tepore del suo nuovo letto. 

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