I giorni passarono. Mancavano pochi giorni che la principessa Eleanor venisse nel castello, ed Harry e Louis cercavano di non parlarne in quei giorni. In più, stavano iniziando ad essere davvero bravi. Le persone iniziarono persino a pensare che i due avessero litigato, visto che non si guardavano mai negli occhi quando stavano fuori dalla stanza di Louis, o fuori dal loro giardino.
Harry quella mattina si svegliò con un qualcuno che bussava prepotentemente alla porta. Questa venne aperta da Louis, il quale aveva un cipiglio confuso nonché preoccupato sul viso. "Harry, devi venire con me"
Il riccio si mise a sedere, strofinandosi gli occhi con il palmo della mano. "Che è successo? Perché hai quel tono?" La sua voce era ancora roca per il sonno, dato che si era allena svegliato, ed anche di botto.
"Non ne ho idea, ma mio padre mi vuole parlare, ed ha chiesto esplicitamente la tua presenza"
"Tuo padre?" Chiese stupito, e Louis annuì "perché il re vorrebbe parlare con me?"
"Te l'ho già detto, non lo so" rispose il principe "ma ti devi vestire, adesso esco, ti aspetto qui fuori, ma sbrigati, abbiamo pochi minuti"
Louis uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di lui. Harry si buttò all'indietro e fissò il soffitto per qualche secondo, con le mani sugli occhi, stanchissimo.
Si alzò, comunque, velocemente, e si vestì dei suoi vestiti da servo. Uscì dalla stanza, e seguì Louis, mentre andava nella sala del trono. Aprirono la porta dopo aver preso un bel respiro. Entrambi si inginocchiarono e si rialzarono dopo qualche secondo.
Harry si guardò attorno e vide gli occhi di tutti quanti -cavalieri e altri servi, compreso quello di Niall, Zayn e Liam- su di lui, e lo confuse, oltre a metterlo a disagio. Cosa stava succedendo?
"Perché ci hai chiamato, padre?" Chiese Louis alzando la voce, così da cercare di tagliare la tensione ben palpabile che era nell'aria.
Il re sospirò e spostò lo sguardo su suo figlio "Louis" disse "cosa ne pensi del tuo servo?"
"Ehm" borbottò il principe, girando per tre secondi la testa verso Harry, riportandola poi su suo padre "fa il suo lavoro"
"Ti fidi di lui?"
"Si, certo"
"Ho sentito che siete diventati amici"
Louis ingogliò un groppone di saliva. Stava iniziando a spaventarsi veramente. Che l'avessero visti? "Non- non la chiamerei amicizia" rispose, cercando di essere il più composto possibile. "Non potrei mai avere un rapporto di amicizia con un servo, padre. Diciamo solo che la sua fedeltà non mi passa inosservata"
"La sua fedeltà non ti passa inosservata" rise il re, una risata sarcastica e da so tutto io. "Harry" chiamò poi il riccio, guardandolo.
Lui alzò la testa che aveva tenuto puntata verso il basso per tutto il tempo. Aveva paura. Che l'avessero visti, che qualcosa fosse successo. Aveva un blocco in gola, ma si obbligò comunque a rispondere. "Si, sua maestà?"
"Dimmi, sei fedele alla corona?"
"Ovviamente, sire"
"Ovviamente" ripeté l'uomo, con un tono giocoso, come da presa in giro.
"È- è successo qualcosa, sire?" Chiese il riccio preoccupato.
Il re alzò le sopracciglia ed inclinò la testa "dimmelo te" fu la sua risposta.
I due stavano ormai morendo dall'ansia. Harry girò la testa verso Niall, con un cipiglio interrogatorio. Il biondo alzò le spalle e scosse la testa, indicando di non sapere cosa stava succedendo.
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My Prince || Larry
FanfictionNiall, migliore amico di Harry Styles e scienziato 'pazzo' riesce a finire un lavoro di una vita: la macchina del tempo. I due amici la provano, ma il viaggio va male, e si ritrovano in un'altra epoca, soldati, castelli, mentalità diversa e un princ...