18- clock

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Harry passò il telefono a Niall, con un piccolo sorriso sul volto. Il biondo lo guardò confuso, ma spalancò la bocca una volta aver riconosciuto l'oggetto. "O mio Dio" Esclamò, prendendo il telefono in mano. "Dove l'hai trovato?"

"A quanto pare quando siamo arrivati qui avevo il telefono in tasca. Louis lo aveva avuto per tutto questo tempo"

"Funziona?" Chiese ed Harry annuì, così Niall lo accese, lo aprì mettendo la password -perché, si, la conosceva- ed iniziò ad aprire tutte le app. "Non c'è wifi" si lamentò ad alta voce. "Ovvio che non c'è il wifi, che stupido"

Harry rise "quella è stata la mia stessa identica reazione"

"Dio, quanto mi è mancato tenere un telefono in mano" sussurrò, continuando ad aprire app su app.

Niall ed Harry erano sdraiati a pancia in su vicino al fiume che i servi usavano per lavarsi. Si erano appena fatti il bagno, quindi erano rimasti lì, sotto al sole, così da asciugarsi. Infatti non avevano niente addosso, se non per una stoffa che andava attorno alla vita, tanto per coprire i 'gioglielli di famiglia' e non restare del tutto nudi.

Il biondo continuò ad andare ingiro per il telefono, quando si fermò di botto, e si girò verso Harry con le sopracciglia alzate. "Cosa c'è?" Gli chiese il riccio vedendo lo sguardo strano del suo amico.

Niall alzò le spalle, girando il telefono nella sua direzione, mostrandogli la foto che lui e Louis si erano fatti il giorno prima. "Vorresti spiegare?"

Harry chiuse le labbra ed alzò il busto, mettendosi seduto. "Ehm, in realtà no"

"Io-" Niall si fermò, chiudendo gli occhi e prendendo un bel respiro, così da calmarsi. Poi li riaprì e continuò, un po' più calmo. "Non ti chiedo nemmeno perché vi stavate baciando, perché era ovvio che c'era qualcosa tra di voi, e non ti chiedo nemmeno il motivo per il quale non me lo hai detto, visto che magari Louis non avrebbe voluto, ma cosa ti chiederò, è di spiegarmi, per favore, come fa Louis, il principe e futuro re d'Inghilterra, vissuto cinquecento anni prima dell'invenzione delle foto, ad averne fatta una, visto che si vede che è lui a reggere il telefono"

Harry si morse il labbro ed alzò le spalle "si starà modernizzando"

"Harry!"

"Mi dispiace, ok?" Esclamò "ma- dovevo dirglielo. E poi, se ora ho il telefono è grazie a Louis, quindi non rompere"

"Non ci posso credere" sospirò Niall, buttando la testa all'indietro. "Quindi ora Louis sa tutto?" Harry annuì lievemente "e che ha detto?"

"All'inizio pensava fossi impazzito" rispose "ma lo capisco, mi ero spiegato molto male" aggiunse "ora ha capito, più o meno. Sa che veniamo dal futuro, e che tra poco dovremmo tornarci"

"Approposito, ho quasi finito" lo informò il suo migliore amico. "Qualche settimana ed ho fatto" Niall vide poi Harry annuire flebilmente, guardando in basso, staccando l'erba del prato, e sospirò "non vuoi andartene, non è così?"

Harry alzò le spalle, continuando a staccare i fili d'erba. Faceva anche quello quando era stressato. "Alla fine è un bel posto qui"

"Ma non possiamo rimanere qui. La tua famiglia vorrà sapere dov'è loro figlio, non credi?"

"Non credo che sarò in grado di lasciare questo posto"

"No, Harry, te non credi di essere in grado di lasciare lui" lo corresse Niall, il tono dolce. "Ti piace molto, non è vero?"

"Tanto" borbottò Harry, riservandosi a terra "veramente, veramente tanto"

--

Quella sera, come tutte le sere alla fine, Louis ed Harry si incontrarono nel loro giardino. Parlarono della loro giornata, e Louis chiese qualcosa sul futuro.

Ancora non si era abituato all'idea dei viaggi nel tempo. Li aveva capiti, ma era come se la sua mente si rifiutava di accettarli al cento per cento.

Harry gli parlò delle macchine, sei treni, degli aerei e di tante, tante altre cose delle quali Louis ne capì solamente la metà, anche se ogni volta che Harry gli chiedeva se aveva capito, Louis rispondeva di si, mentendo.

Il riccio era felice di parlare del futuro, riuscì a capire. Sorrideva mentre parlava di qualche cosa strana che Louis non sapeva nemmeno a cosa serviva, e non voleva interromperlo per dirgli che non aveva capito niente, quindi continuò a mentire e dire di star capendo tutto per tutta la sera.

I suoi occhi si illuminavano ogni volta che parlava della sua famiglia, e a Louis si strinse il cuore all'idea che mancava poco che Harry se ne sarebbe andato.

Che poi, non se ne sarebbe solamente andato, magari in un altro regno. No. Cambiava proprio epoca. Era quasi un anno che si conoscevano, e non riusciva ad immaginare di stare senza di lui.

Con chi sarebbe andato al giardino? Non ci porterà sicuramente Eleanor. Cosa farà la sera, senza Harry? A chi racconterà la sua giornata? A persino Charlotte piaceva Harry, e quello era da dire, a Lottie non piaceva mai nessuno.

Era tutto così strano. La consapevolezza che sarebbe tutto cambiato in solo poco tempo lo colpì come un treno in corsa -aveva sentito dire questa frase da Harry quella sera- e non sapeva cosa fare.

Così, mentre Harry stava raccontando della grande cotta che aveva per un'attrice di nome Zendaya, gli pareva si chiamasse, Louis era perso nei suoi pensieri, ascoltando solo metà delle parole del riccio.

"Uh, aspetta, dovrei avere qualche foto sua sul telefono" si risvegliò dal suo trans quando Harry gli mise il telefono sotto gli occhi.

Louis guardò la foto. Era veramente una bella ragazza. "Non avevi detto che era un'attrice?" Gli chiese, ed Harry annuì, chiedendogli poi il perché della domanda. "È vestita come una prostituta" rispose alzandole le spalle.

"Tutti si vestono così nel mio tempo"

"Le si vedono le spalle. E riesco a vedere grand parte del suo petto. E la gonna che ha è veramente corta" disse, indicando i vestiti. "Nel tuo tempo ogni ragazza si veste come prostituta?"

"Ok, sorvoliamo su questi commenti maschilisti. Vieni da un'altra epoca, ti è stato insegnato che una ragazza che mostra anche solo un po' di pelle sia una prostituta, e lo rispetto, solo- non fare commenti di questo genere quando ci sono pure io, perché potrei diventare Rapunzel e darti una padellata in testa. O divento Kim Kardashan e ti prendo a botte con una borsa. Voi avete già inventato le borse?"

"Sono amiche tue?"

"Magari!" Esclamò Harry "amo Kim, e Rapunzel è la mia principessa animata preferita, e Flynn è un figo della Madonna, Rapunzel se l'è scelto proprio bene, anche se sono ancora incazzato perché le ha tagliato i capelli. Ceh, ok che stava per morire e tutto, ma magari poco più sotto poteva tagliarli"

Louis inclinò la testa di lato, con gli occhi socchiusi "No Harry, non abbiamo ancora le borse, qualunque cosa siano"

"Madonna oh, non avete niente" si lamentò "avete l'orologio?"

"Hazza, l'orologio è stato inventato nel 1500 avanti Cristo dagli egizi" gli disse Louis, sorridendo "visto? Certe cose le so pure io"

"È davvero così vecchio l'orologio?"

"Credo noi due abbiamo due idee differenti per orologio" Esclamò Louis "per me è un paletto conficcato nel terreno, e, a seconda di dove va l'ombra, si legge l'ora"

"Oh, per noi è questo" disse Harry, allungando il telefono verso Louis, indicandogli l'orario. "Non è preciso, però. L'ho dovuto mettere manualmente perché qui non ci stanno satelliti e cose così che mi dicano l'ora precisa"

"Non ti chiederò nemmeno cosa significa, tanto già so che non lo capirò, quindi lascio stare" esordì Louis, facendo ridere il minore. "E se oggi dormissimo qui?"

"Nel giardino?"

"Perché no? Sarebbe bello. Ti userei come cuscino"

"Ti userò io come cuscino. Il tuo culo è abbastanza morbido da farmi da cuscino"

"Quindi? Dormiamo qui?"

"Perché no, non fa più così freddo, si può fare" Louis sorrise e lo baciò, mettendosi poi meglio suo terreno.

Harry poggiò la testa sul suo petto, e Louis lo strinse col braccio, ed in poco tempo si addormentarono.

My Prince || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora