Harry piegò le gambe contro il proprio busto e le circondò con le braccia. Si asciugò una lacrima, strofinando la guancia sul ginocchio nudo.
Quando lo avevano portato nelle segrete, lo hanno spogliato e preso a calci, e poi lo hanno chiuso in una delle celle, e se ne sono andati.
Gli facevano male tanti parti del corpo, ma tutto quello al quale riusciva a pensare in quel momento era a come fosse Louis, e cosa stesse passando. E se avevano messo anche lui dentro una cella? O picchiato? Come stava?
Sentì il rumore di qualche passo che veniva nella sua direzione, e neanche si forzò di alzare lo sguardo, già sapeva chi era.
Era la terza volta in una ventina di minuti. Dei cavalieri venivano, controllavano che lui stesse ancora in cella, e, già che c'erano, si divertivano pure dandogli fastidio. "Quindi" iniziò il cavaliere, il quale era in piedi da dietro le sbarre. "Chi era a prenderlo? Te o il principino?"
Harry non rispose, facendo innervosire l'altro, il quale fece una risata ironica.
"Perché ti copri? Alzati dai" Harry continuò a guardare il pavimento, non muovendosi. "Avevo capito che a te piacevano i ragazzi, no? Non vuoi toccarti? Perché non metti su un bel spettacolino, avanti"
"Sei sicuro di essere etero?" Chiese il riccio, girando la testa oltre le barre.
Lui fece un'altra finta risata, e spostò lo sguardo dal suo viso alla sua pelle scoperta, tra la fine della coscia e la curva del sedere. Harry lo notò, e si spostò, facendo del suo meglio per coprirsi il più possibile.
Il cavaliere rise al gesto, e prese un qualcosa dalla tasca. "Lo vuoi? Hai fame?" Dalla tasca fece uscire un pezzo di pane. "Sta qui se hai fame. Devi solo alzarti e venire a prenderlo" disse lasciando il pezzo di pane a terra, appena fuori dalla cella.
Harry guardò il cibo. Si, aveva fame, ma non gli avrebbe dato quella soddisfazione, così ritornò a guardare il pavimento, facendo finta di non sentirlo. Non sarebbe morto di fame solamente per un pezzo di pane, alla fine.
Il ragazzo aspettò qualche secondo. Quando capì che Harry non si sarebbe alzato, annuì e si riprese il pane in mano. "A dopo" gli disse, andandosene via.
Harry sospirò sollevato. Sentì gli occhi riempirsi d'acqua e li coprì con le mani, lasciando andare un singhiozzo. Gli faceva male il corpo per colpa dei calci, e, anche se faceva il suo meglio per non mostrarlo ai cavalieri, si sentiva umiliato. Era completamente nudo, rinchiuso in una cella sporca, senza un posto dove sedersi se non il freddo e molto, molto sporco pavimento della piccola cella.
Non aveva mai provato vergogna nel far vedere il proprio corpo, ma in quella situazione si sentiva così impotente. Ogni cinque minuti un cavaliere veniva ed iniziava a prenderlo in giro, a lanciargli cose addosso e chiamarlo con nomi non carini.
Si sentiva impotente, e nudo. Sia fisicamente che mentalmente. Non aveva niente, e non sapeva nemmeno come fosse Louis, e si sentiva davvero, davvero umiliato in quella situazione.
Soffocò un singhiozzo, e ne coprì un secondo con la mano, così che i cavalieri non potessero sentirlo. Dopo essere stato messo nella cella, nessuno lo aveva più picchiato. Lo attaccavano solamente sotto il punto di vista psicologico, ma questo non significava che faceva meno male.
Vide una formica camminare sul pavimento impolverato, vicino a lui. Appoggiò lentamente un dito per terra, davanti all'animale, il quale vi salì sopra dopo pochi secondi. "Hey, ciao" gli disse, alzando il dito e mettendolo vicino al viso, così da poter vedere la formica più da vicino.
La formica iniziò a camminare sulla sua pelle, ed Harry gli metteva una la seconda mano davanti, così da farle fare sempre la stessa strada e non farla scappare.
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My Prince || Larry
FanfictionNiall, migliore amico di Harry Styles e scienziato 'pazzo' riesce a finire un lavoro di una vita: la macchina del tempo. I due amici la provano, ma il viaggio va male, e si ritrovano in un'altra epoca, soldati, castelli, mentalità diversa e un princ...