10- attention

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"Ti fa tanto male?"

Harry scosse la testa, mettendosi i capelli indietro, così da non averli in faccia. Guardò dietro la spalla di Louis e vide alcuni dei cavalieri guardarlo di traverso. "Non credo di stare molto simpatico ai tuoi amici"

Louis si girò e, non appena mise lo sguardo sui cavalieri, questi spostarono lo sguardo altrove, fingendo di niente. "Non sono miei amici" sospirò, ritornando a guardare Harry, strofinandogli delicatamente il pollice sul segno rosso che lo schiaffo gli aveva lasciato, mentre gli altri cercavano di accendere il fuoco. "Non so come si medica qualcuno, non so che fare"

"Stai tranquillo, era solo uno schiaffo, non fa neanche così male" beh, un po' male lo faceva... un po' tanto, ma decise di mentire, così da non far preoccupare Louis maggiormente. "Come si chiama quel cavaliere?"

"Quello che ti ha colpito?" Chiese, ed Harry annuì "Darren" rispose "viene da una famiglia importante. Suo padre è un duca. È visto molto bene nel regno, ma è uno stronzo. Mi dispiace per come si comporta"

Louis ricominciò ad accarezzare dolcemente la guancia del riccio, con lo sguardo che vagava, come perso, dalle sue labbra, ai suoi occhi. E poi ancora ed ancora ed ancora.

Harry guardò nuovamente dietro le spalle del principe, e vide, di nuovo, tanti dei cavalieri guardare lui e Louis. Alcuni avevano facce arrabbiate, alcuni disgustate, altre confuse. "Vado a controllare come sta la ragazza" sussurrò il riccio, prendendo il polso di Louis e spostandoglielo, così che la sua mano non potesse più toccarlo.

Se ne andò prima che Louis potesse dire qualcosa, sentendo solamente un sospiro triste provenire dalle sue labbra, ma cercò di non pensarci, mentre andava verso i prigionieri.

Si avvicinò a loro, e i bambini iniziarono a tremare, mentre le madri cercavano di difenderli, mettendosi davanti a loro. "Non voglio farvi del male" disse ai bambini, porgendo loro un pezzo di pane che era riuscito a prendere prima, mentre gli altri erano nel paesino.

Una bambina di avvicinò e prese con la mano non legata il pezzo di cibo, con la mano un po' tremante, e poi corse dalla madre, la quale lo spezzò in dieci parti, dandolo a tutti i bambini.

Harry sorrise, quando vide la ragazza di prima "mi capisci? Capisci la mia lingua?" Le chiese. Lei rispose annuendo. Il suo viso era rosso dal pianto, i capelli in disordine e il viso con qualche taglio. "Stai bene?"

Lei si spostò i capelli biondi dagli occhi ed annuì, ancora "grazie" gli disse in un sussurro.

"Mi dispiace per quello che è successo"

"Non è colpa tua. Anzi. Se non ci fossi stato tu, lui avrebbe-" Si bloccò, come se non volesse finire la frase, e gli sorrise -per quanto si possa sorridere in un momento del genere- ad Harry "hai la guancia rossa per lo schiaffo"

"Si, lo so, me lo ha detto Louis"

"Louis" ripeté lei, portando lo sguardo sul soggetto appena interpellato, il quale stava guardando tutta la scena da lontano. Rise quando vide Louis spostare la testa e far finta di niente quando lei lo beccò a fissare. "Avete una bella amicizia voi due, non è vero?" Chiese poi, ritornando a guardare il riccio "sembrate molto uniti"

"Ehm" non poteva dire molto, e quel poco che poteva dire, non sapeva quale fosse, quindi decide di sviare la conversazione. Era bravo in questo. "Sono felice di sapere che stai bene" le disse, guardando poi tutti gli altri. "Se posso vi porto altro cibo, questa notte"

"Aspetta" lo fermò la ragazza "come ti chiami?"

"Oh, sono Harry" le rispose sorridendole "e te?"

"Eva" rispose anche lei "come Adamo ed Eva"

My Prince || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora