"Allora, io inizierò a parlare, le domande alla fine" disse Harry, sedendosi su una sedia che aveva appena messo davanti al letto di Louis, così da guardarlo negli occhi. "Dio, sembro la mia professoressa" sussurrò a se stesso.
"Puoi parlare e basta?"
"Si, hai ragione" annuì il riccio, mettendosi meglio seduto, ed iniziando a spiegare. "Allora, tipo dieci mesi fa, lo stesso giorno che ci avete trovato, è successa una cosa. Praticamente quella mattina mi sono svegliato col telefono che squillava. Erano tipo le 5 di mattina, credo, non ricordo bene. Era Niall. Mi aveva detto di venire a casa sua perché aveva appena finito un progetto al quale stava lavorando da anni ormai. Quindi sono andato a casa sua e lui mi ha portato nello scantinato e ci stava un telo bianco. Sotto il telo bianco c'era una cabina telefonica e ci siamo entrati e puff, siamo qui"
Louis stette a guardare con gli occhi socchiusi Harry, senza parlare per qualche secondo. "Non ho capito niente. Cos'è un telecono? E quella cabina conica"
"Telefono e cabina telefonica" lo corresse Harry "sono delle cose che verranno inventate tra cinquecento anni"
"Questa dovrebbe essere una spiegazione?" Chiese Louis "perché l'unica cosa che sto capendo in questo momento è che forse hai dormito poco e devi riposarti"
"Io- non sono ancora nato. Sono nato il 1 febbraio 1994. Non esisto in questa epoca, siamo tornati indietro, Niall ed io, per sbaglio"
"Hai preso una botta in testa per caso?"
"Ma mi vuoi ascoltare maledizione!"
"No, Harry, perché stai dicendo stronzate su stronzate, e non sono un coglione"
Harry grugnì ed incrociò le braccia "Ok, sentimi" Esclamò, rimettendo le braccia apposto. "Niall ed io veniamo dal futuro. La cabina che avevo detto è una macchina del tempo. Dovevamo viaggiare per solo qualche minuto, ma qualcosa è andato storto ed eccoci qui" Louis stava per dire qualcosa, ma Harry gli parlò sopra "hai visto in nostri vestiti quando ci avete trovati. Vi sono sembrati strani, e alcuni dei cavalieri ci hanno deriso per quelli, perché per voi non sono normali, ma per noi si, perché nel futuro sono normali. Hai pure visto la cabina telefonica. Quando ci avete trovato c'era dietro di noi una grande cosa rossa di legno a forma di scatola. È quella. Per favore credimi"
"Harry non posso crederti. Non sto nemmeno capendo metà delle cose che stai dicendo in questo momento, e adesso vuoi dirmi che vieni dal futuro grazie ad una scatola enorme rossa?"
"Ok, detta così non ci crederei nemmeno io, ma io l'ho spiegato meglio" Esclamò il minore. "Il telescopio! Ti ricordi questa parola?"
"Quella che hai detto qualche settimana fa nel nostro giardino? Mentre guardavamo le stelle?"
"Si, esatto!" Annuì Harry "come credi che possa sapere tutte quelle cose sulle stelle? Tra poco meno di cento anni si inventerà il telescopio. Serve per allargare la visuale delle cose. Puoi vedere la luna e le altre stelle con quello. Hanno scoperto universi, e pianeti. Ci stanno altre terre lassù nel cielo, e questo lo so perché nel futuro te lo fanno studiare a scuola. Si scopriranno tante cose in questi cinquecento anni. Per esempio, perché se butto una mela per terra, quella cade? Per la forza di gravità. Ma voi non la conoscete nemmeno, perché non si è ancora stata scoperta"
"Harry, non sto capendo"
"Come fai a non capire?"
"Perché metà delle parole che te usi non le conosco nemmeno!"
"Esatto!" Urlò il servo "non le conosci, perché non sono state ancora inventate" continuò "ma io le conosco, perché vengo dal futuro. Dal 2013, per la precisione"
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My Prince || Larry
FanfictionNiall, migliore amico di Harry Styles e scienziato 'pazzo' riesce a finire un lavoro di una vita: la macchina del tempo. I due amici la provano, ma il viaggio va male, e si ritrovano in un'altra epoca, soldati, castelli, mentalità diversa e un princ...