4- weird

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Harry e Niall continuarono a camminare, Harry era pietrificato all'idea che qualcosa del genere potesse accadere a lui, soltanto perché esiste.

Continuavano a camminare, il riccio era più veloce, al punto che dovette tornare in dietro varie volte, perché Niall non riusciva a tenergli il passo. "Vuoi spiegarmi che cosa è appena successo?" Chiese il biondo. Aveva capito che fine avesse fatto quel povero ragazzo, ma non ne sapeva il motivo o altro.

"Riusciremo a tornare a casa?" Chiese Harry, ignorando la domanda del suo amico.

Niall sospirò alla non risposta ricevuta, ma decise di mettere da parte quella questione, concentrandosi su quella più importante. Così, annuì "si, ma non so ancora come"

"Non mi piace qui, e alle persone non piaccio io, il mio orientamento"

"È per quello che ce ne siamo andati? Quel ragazzo era-"

"Si" lo interruppe il riccio "se scoprono di me, faccio la stessa fine"

Niall abbassò la testa, coprendosi gli occhi con i palmi delle mani "mi dispiace così tanto, Harry" disse in un lamento, la voce soffocata in gola. Stava piangendo. "È tutta colpa mia. Non mi piace questo posto. Liam è simpatico, e mi ha fatto conoscere gli altri cavalieri. Uno di loro, si chiama Zayn, è gentile, ha dei valori e una morale, gli altri no. Le cose che dico, loro- le dicono come se fossero le cose più normali del mondo. Le cose che ho visto fare, io- è colpa mia, è tutta colpa mia, e mi dispiace così tanto. Sei in questa situazione di merda per colpa mia"

Harry stesse in silenzio per tutto il tempo. Gli si stringeva il cuore. Non voleva vedere il suo amico così, gli faceva male. Vero, se erano in quel casino era per colpa sua, ma non glielo avrebbe fatto pesare. Non poteva. Non con lui. "Ok, ora smettila di scusarti, va bene? È tutto ok, solo- cerca di trovare un modo per riportarci nel presente"

Niall annuì, asciugandosi le lacrime con i suoi polsi. "Troverò un modo. Il problema è che serve tanta, tanta energia. Mi serve una fonte d'energia"

"Non credo nemmeno che qualcuno sappia ancora cosa sia l'energia, qui, Niall" Esclamò Harry "dove la troviamo? Non credo abbiano delle centrali elettriche da qualche parte nel bosco"

"No, sarebbe troppo bello se fosse così" scherzò il biondo, scuotendo poi la testa. "Ci penserò, troverò un modo, ma adesso credo che dovremmo tornare indietro"

Harry annuì, e insieme tornarono nella piazza centrale. Il re aveva appena finito di fare una specie di 'discorso' ai cittadini e il corpo non c'era più. Al suo posto, comunque, c'era una grande pozza di sangue, e lì vicino una signora. Anzi no, una ragazza. Avrà avuto sui 30 anni. Stava in ginocchio, stava piangendo. Si stava dimenando, e stava urlando. Le sue grida sembravano potessero lacerare qualcosa dalla loro intensità.

Tutti andarono via indisturbati. Tutti apparte Louis, il quale rimase al suo posto, con le mani dietro la schiena, a guardare la scena che si stava svolgendo a pochi passi da lui. Orrore e colpa che correvano nei suoi celesti occhi.

Il riccio gli si avvicinò, "chi è lei?" Chiese al principe, a bassa voce.

Louis ingoiò un gruppone di saliva ed alzò le spalle e il mento, come per far credere che non gli interessasse, e poi "sua madre" rispose, andandosene, con le urla della donna in sottofondo.

Harry lo seguì: voleva andarsene anche lui. L'aria tutto attorno era putrida, e l'odore di sangue era ovunque, così come il liquido stesso. Scivolava sul pavimento come fosse normale acqua. Come se non fossero la vita di una persona, di un ragazzino. Come se non valesse niente.

Occhi Blu entrò nella sua camera, seguito, ovviamente, da Harry. "Non devi farne parola" gli disse Louis con tono deciso, uno di quelli che non accettava obiezioni "del pane, di Chase, di come la penso, o persino di Lottie" spiegò poi, dopo aver visto il volto confuso del minore "promettimelo Harry"

My Prince || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora