3- Chase

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Il sole si abbassò e si rialzò, ed un giorno era già passato. Harry non riuscì a dormire quella notte, al pensiero che un padre potesse fare una cosa del genere alla sua stessa figlia, ma, da quello che sentì dagli altri servi, era normale per quel periodo.

Le donne venivano considerate inferiori, e se un principe importante prendeva con forza il corpo della principessa, e questa non era nemmeno sposata, allora era d'uso costituire un matrimonio tra i due. Se mai Charlotte rimanesse incinta, almeno potrà dire che il figlio è di suo marito.

Louis non disse un'altra parola sull'argomento. Non di fronte ad Harry, almeno. Si limitò a svolgere i compiti suoi abituali che aveva da fare, come in questo momento, mentre colpiva con la sua spada un manichino ripetutamente, a petto nudo, mentre Harry restava seduto lì vicino, a guardarlo allenarsi, pronto per ogni esigenza o capriccio, come diceva Harry.

Rimase lì seduto a guardare il principe sferrare colpi su colpi, cambiando spesso manichino, perché continuava a distruggerli, uno dopo l'altro, ed era in quel momento che gli occhi di Harry erano come bloccati sulla figura di occhi blu.

Non importava quello che aveva sentito dire quella stessa mattina, in quel momento non importava. C'era qualcosa in Louis che lo attraeva. Non sapeva se era il suo corpo, delineato con muscoli ben evidenti, dati da tutto l'allenamento che faceva; dal suo viso, bello e perfetto, con tratti delicati e morbidi, ma che possono comunque incutere paura; dalla sua grazia mentre fa le cose. Anche quando combatteva, era come se volasse nell'aria. Se la modellasse sotto di lui, mentre scaglia un colpo, e poi un altro, e un altro ancora.

Uno tra questi, o forse di più, era la ragione per la quale Harry era imbambolato come un idiota a fissare il principe allenarsi da ormai più di mezz'ora.

Harry stava sudando sotto il sole, e si chiese come Louis potesse allenarsi con quel caldo.

Sta di fatto, che Harry non aveva ancora avuto modo di vedere Niall. Sapere come stava. Se stava bene o male, come Liam lo trattava, se aveva scoperto come farli tornare nel presente. Non sapeva niente, ed Harry aspettava impaziente che Louis finisse il suo allenamento, così da chiederglielo.

Come se lo avesse ascoltato davvero, Louis si fermò pochi minuti dopo. Il petto e il viso sudato, che si illuminava al sole, lo facevano splendere, ed ancora una volta, Harry si chiese come un umano potesse avere tutta quella bellezza e quella grazie che aveva Occhi Blu.

La sua bellezza non era una qualunque. Non era chissà chi. Harry aveva visto molti e molti altri ragazzi oggettivamente più belli di Louis, ma qualcosa in quei suoi occhi, in quei suoi gesti, in quei suoi movimenti, lo rendevano il più bel ragazzo che Harry avesse mai visto.

"Vai in camera e preparami un bagno, per favore" Chiese il principe al riccio, il quale annuì e si incamminò verso la stanza di Louis. Il giorno prima, gli altri servi gli avevano spiegato cosa doveva fare e come dove a farla, ed Harry aveva capito più o meno tutto.

Mentre camminava a passo moderato verso la grande camera da letto del futuro re d'Inghilterra, non pensava neanche più a Ricky, al suo lavoro, ormai ex lavoro, o ai suoi amici -apparte a Niall, ovviamente. Era come se fossero passati anni, quando erano passati solo due giorno, dalla rottura tra lui e il suo ex ragazzo.

Pensava che sarebbe stato miserabile per tanto tempo, ma, invece, eccolo che cammina verso la stanza di un principe vero, cinquecento anni nel passato, per preparargli un bagno, e l'unica cosa che gli veniva in mentre se pensava a Ricky era: Ricky chi?

Preparò la grande vasta situata nell'angolo della camera, poggiando su un tavolino vicino degli oli profumati che Louis avrebbe usato mentre si lavava, e aspettò l'arrivo di quest'ultimo, in piedi.

My Prince || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora