9. Why me?

1.1K 72 104
                                    

L’esperienza del panico può essere considerata come la forma più estrema di irruzione dell’ignoto e, nello stesso tempo, del tentativo impossibile di fuga dall’ignoto stesso, da tutto ciò che il soggetto non può governare, ovvero dall’incontro con l’eccesso della vita e con l’imprevedibilità della morte.
(Massimo Recalcati)

9.
_______

Jisung si è svegliato da poco, questa volta nel suo letto e cerca in tutti i modi di non essere triste per questo motivo. Qualche volta gli capita, forse troppo spesso, di svegliarsi e semplicemente di capire che quello sarà un giorno grigio. La sua psicologa gli ha detto che quando questo capita, di cercare di focalizzarsi sui colori, partire da una scala a sua scelta ed iniziare ad immaginarsi tutte le tonalità di quel colore. Ma non sempre funziona e quando questo succede riesce a vedere solo grigio. Qualsiasi cosa sembra troppo difficile da fare, troppo complicato anche solo togliersi la mascherina dagli occhi e svegliarsi.

Sospira sotto le coperte quando capisce che non c'è nulla da fare, sarà una giornata buia. Con questa consapevolezza rimane ancora nel letto per un po. È l'ultima domenica del mese e questo vuol dire che a cena dovrà affrontare i suoi genitori. Non una cena di famiglia, semplicemente una specie di briefing dove elecavano gli eventi appena passati e parlavano di quelli futuri. Una chiacchierata amorevole che Jisung non crede di poter affrontare, non in una giornata grigia.

Cerca di focalizzarsi sulla giornata di ieri, forse la migliore sella sua vita, ma anche quel tentativo è vano. Perché per quanto si impone di ricordarsi il sorriso di Minho e le sue carezze, il suo cervello controbatte con domande e dubbi troppo dolorosi. Che cosa siamo? Siamo? Noi? Esiste un noi? Mi sento così sbagliato. Sicuramente non gli piaccio... Minho è gentile con me perché è il suo modo di fare... come potrei mai piacergli? Jisung ma ti sei visto? Sei un ammasso di carne, ossa e ansia...

Con tutti i dubbi e le incertezze del mondo si alza e scende a fare colazione. La signora Choi gli mette la colazione sul tavolo e poi lo lascia solo, anche lei capisce quando le sue giornate sono grigie e cerca di lasciarlo nel suo mondo. Si sono convinti tutti sia il modo migliore per affrontare la sua situazione e Jisung anche.

Se tutti lo lasciano stare, lo ignorano e fanno finta di niente prima poi la gironata passa e tutta la negatività sparisce prima o poi. La tristezza qualche volta può durare ore, qualche volta giorni e raramente più di due settimane. Quando capita che si prolunghi così tanto fa più sedute dalla psicologa e si prende dei giorni liberi dalla scuola.

Il problema è che quando questo periorodo buio inizia, non sa mai quanto durerà e questo lo fa andare sempre nel panico.
Dopo mangiato torna nella sua stanza e si rimette sotto le coperte nella stanza completamente buia. Sente il suo telefono vibrare e da un'occhiata allo schermo illuminato, l'unica fonte di luce.

Felix
Ciao Hannie, come stai?
So che Minho hyung ieri ti ha accompagnato a casa...
Che cosa è successo?
Vi siete baciati?
Io ti devo raccontare un sacco di cose!

I messaggi infiniti del suo migliore amico lo fanno stare peggio, non per colpa del biondino ovviamente, ma semplicemente perché gli ricorda che ora sta male e non può parlarne con nessuno. Mentre blocca il telefono lo vede illuminarsi di nuovo e il suo cuore perde un battito.

Minho
Buongiorno piccolo
Ti va di vederci?

Il panico gli invade ogni parte del corpo e si schiaccia velocemente contro il muro coprendosi interamente con la coperta. Stringe il telefono al petto ed inizia a sentire tutto il copro che si irrigidisce, cerca di fare respiri profondi ma non funziona e in poco tempo comincia ad iperventilare. Si copre le orecchie, porta le ginocchia al petto ed inizia a contare da cento in giù.

I'm your seonbaenim || MINSUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora