✨Non ci basterà mai✨

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TESORI MIEIIII, BENTORNATI,MI SIETE MANCATIIIIII

PURTROPPO HO GESTITO VARI CAOS COME HO SPIEGATO A MOLTE TESORINE IN CHAT E STO ANCORA GESTENDO, MA QUESTA STORIA DOVEVA AVERE UN PASSIONALE CONTINUO E UN LIETO FINE PER CUI ...PREPARATEVI AGGIORNO 18  - SIIII DICIOTTOOOOO AVETE CAPITO BENE TESORINI- CAPITOLI TUTTI A RAFFICA!!! 

NON RESTA CHE DIRVI!!!!!! BUONA LETTURA E VI ADORO COME SEMPRE!

Can

Sembrava difficile immaginare una vita senza lei ormai. Senza Demet.

E il fatto che finalmente avessimo superato insieme quel traguardo -il traguardo di un unione fisica- mi faceva sentire ancora più dipendente da lei, dall'odore della sua pelle, dalla sua sensuale innocenza, dalla sua leggerezza emotiva, dalla sua rarità emozionale, dai suoi sorrisi, dai suoi occhi espressivi in grado di parlare anche quando lei non provava a farlo.

Mi girai da un lato e lei era ancora lì: nel letto accanto a me. I suoi capelli a ventaglio sul cuscino e la coperta a coprirle parte del corpo. Una sottile biancheria a proteggere la mia stabilità mentale.

Avrei mentito se avessi detto che non avevo voglia di ripetere ciò che era appena accaduto. Ma ormai nulla aveva importanza. Volevo solo rendere felice lei: così mi misi in piedi e feci un doccia. Poi uscii in balcone.

Quando tornai in camera lei era sveglia. Era in bagno: potevo sentire il rumore dell'acqua. Mi accomodai e la attesi, quando uscì mi venne incontro, si sedette su di me e avvinghiò le sue gambe intorno ai miei fianchi e insieme ci lasciamo cadere sul letto. Mi trattenni dal digrignare i denti: quella posizione, e lei così bella anche alle prime luci dell'alba, suggerivano in me qualcosa di poco cauto. La desideravo. E non ero certo che potesse mai bastarmi. Lei era bellissima.

"Come stai?" mormorai, sfiorandole il viso con le dita per poi scendere sino al petto e sfiorare il suo petto animato dai respiri carichi di emozioni.

"Mi sento così bene che vorrei averne di più!" disse e cambiò posizione, lasciandosi cadere con la schiena sul letto. Ridemmo. Poi ne approfittai e provai a sovrastarla lentamente con il mio corpo.

Per un attimo i suoi occhi si persero nel vuoto e parve assorta ed io mi spaventai.

"Sembri preoccupata!" dissi, facendomi coraggio e lei capì che ormai ero in grado di interpretarla.

Non si sforzò di mentire.

"Sono preoccupata che tutto ciò non mi basterà mai!" scherzò.

Il suo sguardo nascondeva ancora una vena malinconica ed io sapevo che per quanto potesse sembrare solo un' accezione passionale, dietro quella frase c'era molto altro. Lei nutriva la paura che nutrivo io; la paura di doversi separare prima o poi e di dover condurre a distanza una relazione.

Ma era il nostro giorno e non volevo assolutamente che qualcosa potesse guastare i nostri umori, per cui finsi di aver colto solo l'accezione passionale della frase: le posai le mani sui fianchi e sentii il calore della sua pelle. Si sollevò e mi diede un bacio, ma all'angolo della bocca e a quel punto portai una mano sul suo petto e ascoltai il suo respiro affannato. La afferrai e la sollevai trascinandola con me fino al centro del letto. Scivolò su di me ed io provai a liberarla dalla biancheria.

Desideravo toccarla, sentirla di nuovo mia, udire di nuovo quei respiri intrisi di voglia, attrazione e amore.

La sua pelle caffellatte, le sue curve ...

Iniziai a giocare con il suo corpo e lei si lasciò sfuggire un gemito che cadde sulla mia stabilità emotiva. E persi il controllo in definitiva.

La mia fronte contro la sua: riuscii a sentire il suo respiro inebriarmi il viso e i brividi animarle il corpo.

Il piacere che iniziava a diffondersi nella stanza, su di noi e dentro la nostra anima.

Con i polpastrelli le sfiorai ogni lembo e avvertii il calore del suo corpo e le sue curve, lei cercò di baciarmi ed io glielo lasciai fare, affidandole il controllo. Le nostre lingue si sfiorarono e quando la mia mano raggiunse il suo seno le sfuggì un gemito ed io dovetti fermarmi per un secondo, prima di liberare me stesso da ogni impedimento e unirmi ancora a lei, ma questa volta in modo più disinibito, senza alcuna intenzione di trattenermi, di domare qualsiasi impulso.

Ormai avevamo superato quel traguardo e potevamo goderci ogni istante di quel momento, di quell'unione.

Il bacio divenne ancora più bramoso, appassionato. Sembrava fosse il primo bacio della mia esistenza. Non ricordavo nulla prima di lei.

Provai a porre fine a quell'attesa e ad unirmi a lei, e lei non smise di gemere con dolcezza, di emettere suoni intrisi di emozione ed io ero sempre più consapevole di non volermi fermare.

Le accarezzai il corpo e lei scivolò più in basso fino a sentirci ancora più uniti, come se fosse possibile e riprendemmo a muoverci in modo sincronizzato.

Una ciocca le cadde sul viso e non provai a spostarla: mi sentivo perso, incastrato in un turbine di baci, passione, e del sesso meraviglioso.

Mi sentivo felice, potente e ogni tanto i suoi mormorii mi ricordavano di impegnarmi.

Portai le mani ai suoi fianchi e la tirai sempre più verso me. Si inarcò per prolungare il piacere.

"Così perdo il controllo e non capisco più niente" scherzai e lei sollevò le braccia e mi attirò alla sua bocca.

Il suo calore mi avvolgeva ed era troppo anche per me: non riuscivo a trattenermi. Provai ad andare ancora più a fondo e lei sospirò, mentre con le dita premeva contro i miei glutei.

Ti amo sussurrai e lei non parve perdersi d'animo ti amo ricambiò.

Quell'ultimo sospiro di pura tensione, poi l'apice riuscì a creare soddisfazione in entrambi e prima di separarmi da lei, un ultimo bacio senza freni, senza remore.

Demet

Il buio, i brividi, quegli occhi lucenti. Vederlo premere con forza quella mano sulla mia pelle, sfiorarmi il collo, i capelli e tirarmi a sé fino a poggiare le sue labbra sulle mie, prima di trascinarmi con lui in quel vortice di piacere solo nostro, in un bacio assurdo e disarmante, fino ad amarmi in un modo che non avevo mai sperimentato prima.

Ero certa: ormai ero troppo oltre.

Can aveva rapito la mia anima, il mio cuore, ed ogni brandello della mia lucidità. E non riuscivo a credere che prima o poi tutto ciò mi avrebbe stancato. Probabilmente ne avrei avuto bisogno sempre: di lui e della nostra vita insieme. Un mese era già passato, e tra soli due mesi sarei dovuta tornare al mio luogo di sempre, ma intanto preferivo godermi quei giorni solo nostri. Ripresi a baciarlo e riprendemmo a fare l'amore.

E tra baci sotto la pioggia, pranzi in terrazza, passione, sogni e avventure, quel nostro piccolo momento di vacanza volò via.

Ma...

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora