✨Giornate diverse✨

761 107 13
                                    

Demet
Quel giorno la giornata iniziò il modo corretto, anzi entusiasmante. 

Avevo vinto una gara, e il mio progetto era stato approvato. 

Avevo creato e introdotto un nuovo metodo di studio, integrativo e socializzante, che il provveditorato aveva immediatamente approvato. 

Tutti si complimentarono con me e quando tornai a casa avevo solo voglia di dirlo a Can: volevo sentirmi lodare da lui, perché il suo parere contava molto e poi perché speravo di poter festeggiare con lui nel migliore dei modi. 

Magari facendo l'amore in modo forte, passionale come solo con lui avevo fatto mai...

Can

Quella mattina la giornata aveva assunto una piega del tutto negativa. 

Mi ero svegliato alle prime  luci dell'alba e come al solito avevo accompagnato i miei fratelli a scuola, avevo rubato un bacio o due a Demet e poi mi ero messo al lavoro. 

Stavo organizzando l'apparecchiatura fotografica prima di uscire e andare a svolgere un servizio fotografico in centro. 

Ogni piano fu stravolto, quando qualcuno bussò alla porta ed io andai ad aprire senza remore, senza tergiversare e quando aprii mi imbattei nel padre dei miei fratelli. 

La prima apparizione era stata un'apparizione vana:  era sparito nuovamente, ma questa volta leggevo nei suoi occhi una tenacia diversa. E sapevo che quella non sarebbe stata solo un'apparizione. 

Si invitò ad entrare e prese a parlare ed io ad ascoltare, deglutendo e faticando a non reagire in malo modo.

Mi ripetevo di farlo per Demet. Lei mi aveva suggerito di dargli almeno la possibilità di parlare qualora fosse venuto a bussare, e lo stavo facendo.

Andò via pochi minuti dopo.

Ed io aspettai tutto il giorno.

Non vedevo l'ora che Demet facesse ritorno, per condividere con lei ciò che in una manciata di minuti mi aveva gettato addosso il padre -irresponsabile- dei miei fratelli. 

Volevo sfogare, raccontarle quel dolore e condividerlo con lei, tanto da poter trovare una soluzione insieme, come una vera coppia.

Quell'uomo voleva di nuovo i propri figli, ma io sapevo che non c'era nulla di affidabile in lui.

Voleva rivederli? Poteva! 

Ma non poteva portarli via con sé perché ormai erano tutta la mia vita e soprattutto perché lui non era una persona affidabile e quando si sarebbe stancato li avrebbe riconsegnati al mittente come un pacco e io non potevo permetterlo. 

Stavo soffrendo e quando vidi Demet apparire, mi sentii libero da un peso, ma sul suo viso c'era un sorriso e mi corse incontro vuotando il sacco e raccontandomi del suo successo.

Mi sentii  fiero di lei, mi permisi di gioire con lei, ma trattenni il respiro. Non potevo dirle ciò che era accaduto.

Non ora.

Lei era felice e ciò contava anche troppo per me.

Trattenni il respiro.

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora